The Toy Saver

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Il tempo passa in fretta.
All’inizio eri speranzoso, no? Insomma… in fondo a Dark importa davvero di lui, e speravi davvero che iniziasse anche ad amarlo genuinamente, come fa Wil con lui. Ma sono passati circa sei mesi e non è cambiato più nulla, Wil ha solo capito un po’ di cose.
Ad esempio, ha capito che a Dark importa di lui solo perché è possessivo e lui è solo un giocattolo con cui si diverte. Capirlo ha fatto un male cane, perché gli viene da chiedersi su quante cose l’Ego oscuro gli abbia mentito, e per smettere di soffrire accetta di essere come lo ha plasmato e basta.
Altra dolorosa verità, è che non lo amerà mai. Certo, gli permette di baciarlo, di coccolarlo mentre guarda un film, di abbracciarlo, di toccarlo… ma non ricambierà mai le sue effusioni. Semplicemente, non gli impedisce di imporglierle.
Sai che Wilford non pretendere di più, lo sai, ma ti piacerebbe che di tanto in tanto fosse Dark a baciarlo, al di fuori del sesso.
A farlo star meglio, comunque, ci siete tu e gli altri Egos. Non puoi dire che siano tutti suoi grandi amici, o che siano le persone migliori del mondo, ma Wil solo voi conosce, e quindi… quindi non si lamenta.
Saluti gli altri Egos mentre escono dalla sala riunioni, Dark e Wil a capotavola, ancora seduti, uno da una parte del tavolone, uno dall’altra, tu su uno dei lati.
Guardi Dark, lo studi, ed è così composto, così elegante, anche con quelle ossa spaccate e scricchiolanti.
La riunione era stata un casino, la sua aurea aveva sibilato e scricchiolato quasi sempre, ad un certo punto aveva urlato per niente, e sei preoccupato: è così da due giorni o tre.
《Dark?》mormora Warfstache, andandosi a sedere in grembo a lui, che sbuffa scocciato, le mani artigliate quasi dolorosamente ai fianchi dell’altro, la sua aurea che ancora glitcha e scrocchia, i suoi occhi scuri più del solito. Wil poggia il petto contro il suo, il viso sulla sua spalla, e nelle coppie felici Dark lo avrebbe stretto a sè e baciato, ma loro non sono una coppia felice, forse nemmeno sono una coppia, forse sono solo un aguzzino senza cuore ed un folle affetto da Sindrome di Stoccolma.
《Tu e Trimmer andate d’accordo, vedo》sibila l’Ego oscuro.
Beh, sì, siete sulla buona strada per essere amici, è divertente, simpatico, hai appoggiato la sua idea di espandere il “Warfstache Tonight”, hai addirittura proposto di renderlo parte del tuo programma, “Hire My Ass”, per dargli una spinta nel mondo dello spettacolo, perché il tuo quiz show è famosissimo e puoi davvero aiutarlo.
《Sì, è… simpatico》dice Wilford, un po’ intimorito dal tono di voce di Darkiplier, la cui presa sui fianchi del senior reporter aumenta leggermente, e tu lo sai che non è geloso perchè innamorato, lo sai, lui lo è solo perchè è poco propenso a condividere i suoi giocattoli, eppure sai che il giocattolo è abbastanza cotto da sperarci un pochino.
Sai anche che Dark sta mettendo in piedi quello spettacolino da quattro soldi per mandarti un messaggio bello chiaro: “lui è mio”.
Oh, tu le relazioni abusive le conosci per bene.
Matthias era ancora una cicatrice che doleva durante il maltempo, era quel dubbio di non essere mai abbastanza, di essere un peso, era quella persona che diceva di farti male perché non te ne facessero gli altri, e anche tu eri stato abbastanza innamorato da volergli credere ad ogni costo.
Ma Dark è peggio di Matt e Wil è più debole di te, e da solo non ce la può fare, per questo motivo hai deciso di farti avanti ed essergli amico - già, amico: Wil è un gran bell’uomo, certo, ma non riesci a vederlo come qualcosa di più, non ora, almeno.
《Wilford, voglio che tu mi dica di chi sei.》
《Sono tuo, Dark, lo so, solo… è bello parlare con qualcuno di diverso, alle volte》mormora il senior reporter, ed un po’ ti si stringe il cuore, a vederlo chinare il capo, una mano a giochicchiare con la cravatta color sangue di Dark.
Dolore, umiliazione, vergogna, menzogna, manipolazione… ecco come lavora Darkiplier. Wil ti ha raccontato tante volte di come l’altro lo faccia sentire - “a lui devo tutto, mi ha salvato”, “fa così tanto per me, non posso disobbedire”, “non lo fa per ferirmi, mi… mi ama, a modo molto suo”, “sa cos’è meglio per me” - e sai perfettamente che il baffuto è in balia del gatto, è un piccolo topino ingenuo e innamorato. Il gatto non lo morde, no, con lui ci va piano, con lui fa false fusa mentre lo tormenta con gli artigli.
Anche ora, l’Ego oscuro usa le sue tecniche e solo perché vuole ogni singola goccia di attenzione del suo giocattolo. Non ne ha già abbastanza? Tutti lo temono, tutti lo rispettano, tutti ascoltano ogni sua parola, è sempre al centro dell’attenzione di tutti, come fa a non bastargli?
《Wil, non è una buona compagnia per te.》
《Ma-》
《Niente “ma”, Wil, mio bel giocattolino》ringhia piano Dark, muovendo il bacino dell’altro contro il proprio, fissandolo, umiliandolo.《Sei solo la mia puttana, pensi che gli freghi veramente qualcosa di te, a quello?》
《Non parlargli così》ringhi. Perchè c’è poco da fare, Wil ha bisogno di protezione e tu non sei disposto a tirarti indietro.
《Come, scusa?》chiede Dark, guardandoti. Sai che ha sentito perfettamente, ti sta solo dando la possibilità di ritirare ciò che hai detto. Ma tu non vuoi stare ai suoi sporchi giochi, no.
《Ho detto: non parlargli così.》
《Bim, lascia stare, va ben-》
《No, Wil, non dirmi che va bene così!》gli dici severo.《Non giustificare il fatto che ti sta usando nel peggiore dei modi!》
《Gli devo la Vita, Bim!》
《E la chiami “Vita”, la tua?》urli di rimando. Wil assume un’espressione affranta, perché non ha la minima voglia di riflettere sulla sua situazione, no, lui vuole illudersi, lui vuole fingere che vada tutto bene perché la verità lo spezzerebbe e gli porterebbe via tutto ciò che conosce. Peccato che non si possa vivere in un incubo travestito da sogno perfetto.
《Dark, portami a casa》ordina Warfstache. E Dark odia ricevere ordini, lo odia da morire, e ti sembra già di vederlo mentre molla un ceffone al baffuto, ma con tua sorpresa lo stringe e poi, in uno sbuffo di fumo nero, spariscono.

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