Normalità.

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Stiles si era meravigliava dell'intraprendenza di Derek. Quasi quanto Derek si era meravigliato della sua il giorno dopo la luna piena, quando aveva cercato di fargli confessare tutto con metodi diversi dal solito.

Luna piena o meno, in quel momento erano lì, sul letto di Stiles. Uno abbracciato all'altro, intenti a toccarsi ovunque.

Stiles sapeva di non riuscire a capire più nulla, soprattutto per il fatto che Derek aveva appena superato il confine dei boxer. Insomma, non era semplice capire. Eppure si era staccato perché aveva ricordato qualcosa.

"Oh merda."

"Che c'è?" chiese Derek sentendo la preoccupazione di Stiles.

"Merda, non siamo al loft, siamo a casa mia, il che implica che ci sia mio padre in casa. Che sto facendo?" iniziò a dire in preda al panico.

"Tuo padre non c'è. Ha il turno di notte."

"Ah. Non sono più abituato ai suoi turni. Aspetta tu come lo sai?"

"Me lo stai chiedendo sul serio?"

"Certo, mi stai pedinando il padre?"

"Ma ti pare? Fino a ieri abitavo con lui, idiota."

"Ah, l'avevo dimenticato. Le tue mani nei miei pantaloni mi fanno un brutto effetto."

"Quindi dovrei smettere?" chiese facendo un mezzo sorriso.

"Ovvio che no, però mi mandi in tilt i neuroni."

"I pochi che hai?"

"Spiritoso, ora le tolgo io le mani dai tuoi pantaloni così vediamo chi ride."

"Non provarci." disse rimettendo la mano di Stiles dove era.

Stiles si era azzittito di nuovo grazie al bacio che gli era stato dato da Derek senza troppa calma. Finalmente si era lasciato andare senza continuare a fare andare la testa e pensare a cose che in quel momento non servivano. Non serviva nulla, solo tutti i sentimenti che in quel momento riempivano l'aria. Sentimenti che Derek riusciva anche a percepire.

Era stato qualcosa di diverso rispetto a quando avevano i corpi scambiati e nessuno dei due aveva detto cosa provava all'altro. Era come se, in quel momento, ne fossero consapevoli.

Si erano addormentati, o perlomeno Stiles si era addormentato, prima ancora che il suo cervello potesse elaborare qualcosa di sensato, oltre a tutte le parole con cui aveva riempito Derek.

La mattina dopo non si erano svegliati per la luce che entrava dalla finestra. Né tantomeno Derek aveva sentito qualcosa con il suo udito. Per quello erano belli tranquilli, sdraiati sul letto, quando lo sceriffo dopo aver bussato, era entrato senza attendere risposta.

Stiles aveva tirato su la testa di scatto, urlando un "Papà" che era riuscito a stordire Derek.

"Ah, non lo voglio sapere. Giuro, o questa volta divento pazzo davvero." aveva detto per poi uscire dalla camera.

Stiles aveva passato cinque minuti a fare tutte le espressioni possibili con la faccia e continuare a guardare la porta, per poi passare a Derek, il quale rispondeva solo con le sopracciglia. Erano andati avanti così fino a che, Stiles, non aveva tirato un pugno sulla spalla a Derek, facendosi male da solo.

"Ultimamente stai diventando manesco e ti fai male da solo." disse Derek ridendo.

"Ho preso da te mio caro e perché diamine non hai avvisato che arrivava?" rispose urlando la seconda parte della frase.

"Che..."

Non aveva fatto in tempo a dire la frase, che Stiles stava già scendendo al piano di sotto. Davvero, questa storia doveva finire. Avevano già vissuto quella scena, il giorno in cui Stiles aveva per sbaglio chiamato John, papà, nonostante fosse nel corpo di Derek.

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