"Raffaele de Stefano ha aggiunto una reazione a un tuo post"

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Ormai Giuliano si era abituato a leggere quella notifica, erano giorni che Raffaele non faceva altro che riempirlo di love ai post in un gruppo. Si domandava perché facesse tutto questo, cosa potesse significare. Non avevano chissà quali grandi rapporti e Giuliano era troppo timido per chiedergli spiegazioni a riguardo.
Uscì da Facebook e, una volta mese le cuffiette, fece partire Polaroid; col freddo che gli gelava il viso uscì da casa verso un'altra giornata di scuola.
La vita da liceale lo entusiasmava così tanto da desiderare di voler morire, col bisogno di avere qualcuno a cui affidarsi, farlo sentire bene.

"Raffaele de Stefano ha aggiunto una reazione a un tuo commento"

Di nuovo.
Forse era in un momento di noia e disperazione tale, in quelle ore tra i banchi di scuola, isolato dal resto della realtà, che gli venne la folle idea di scrivergli. In fondo, non è che stesse facendo qualcosa di male, era abbastanza normale scriversi con la gente su Facebook, no?
"Fra' "
Ansia. "Perché dovrei avere ansia?" si chiede subito dopo. Cosa si aspettava che accadesse? Che potesse finalmente trovare qualcuno interessato a stargli vicino? "Inutile pensare che possa rispondere subito, starà seguendo la lezione" pensava tra sé e sé.

"Oi fra' " rispose Raffaele in quel momento,"Come stai?" aggiunse subito dopo.
"Sopravvivo dai, tu?" inviò velocemente Giuliano con un sorrisetto inaspettato.
"Bene, ho avuto il regalo di compleanno più carino del mondo!!" il ragazzo dei love sembrava così raggiante e felice.
"Wow! Quale sarebbe?"
"Mi hai scritto frà"

Ansia. Cosa significa tutto questo? Rilesse il messaggio, era proprio quello che aveva letto poco prima.
"Nn o kpt" gli rispose.
"Sono felice perché oggi è il mio compleanno e tu mi hai scritto finalmente" gli spiegò lui.
"Oh, non pensavo di poter fare così tanto la differenza, sai non ci conosciamo molto.."
"Mi fai ridere su JFC e penso che sei una persona simpatica, quindi immagino che esserti amico debba essere una cosa fantastica"

Giuliano era ancora un po' confuso, ma allo stesso tempo felicemente compiaciuto. Forse poteva anche far schifo in tutto il resto, ma era davvero una persona simpatica sui social. Infatti aveva un sacco di ragazzi e ragazze con cui condivideva i pomeriggi tramite un telefono o un computer. 250 ragazzi e ragazze che condividevano meme, flame, progetti, sogni tra i post e i commenti di un gruppo Facebook. Tra i tanti, c'era, appunto, anche Raffaele de Stefano, un ragazzo che era entrato da poco, nuovo, nessuno sapeva bene chi fosse, nessuno lo conosceva bene sul serio. Giuliano aveva avuto modo di parlare con altri membri, ma le conversazioni finivano poco dopo per qualche motivo che non riusciva a spiegarsi. Eppure aveva così dannatamente bisogno di qualcuno con cui potesse condividere davvero ogni cosa.

"Oi gay" gli urlò un suo compagni di classe, riportandolo alla realtà.
"Con chi chatti?" continuò Marino con il solito tono da rompicoglioni.
"Cazzi miei"
"Non lo metto in dubbio, mi domandavo di chi fosse questa volta" lo zittì.
Finiva sempre così: Giuliano che provava a ribattere e lo stronzo che lo umiliava continuamente di fronte a tutto il resto degli stronzi della sua classe. Voleva andarsene, non voleva restare in un posto pieno di gente che non lo apprezzava veramente. Fosse stato per lui, avrebbe creato una città con solo i membri di JFC, almeno lì ci sarebbero state solo persone carine.
Marino stava per prendergli il telefono, probabilmente voleva rubarglielo di nuovo, senza che Giuliano potesse combattere, così a pezzi da non potersi nemmeno salvare; fortunatamente il professore entrò cominciando la lezione successiva.
Come gli altri giorni di scuola, anche quello finì e come sempre Giuliano indossò le cuffie e fece partire Spotify.

"Hai un nuovo messaggio da parte di Raffaele de Stefano"

Lesse mentre era in autobus, nel mezzo del viaggio di ritorno a casa. Aprì il messaggio: la foto di un appendi abiti.
Solo in quel momento si ricordò che aveva dimenticato di rispondergli e iniziò a prendere il sopravvento in lui l'idea che Raffaele ora potesse odiarlo, potesse pensare che non gliene importava nulla. L'ansia di sbagliare, qualsiasi cosa facesse, lo logorava e ormai aveva reso impossibile ogni tipo di relazione con qualcuno. Si sentiva così strano, così diverso.
"Frà scusa, ho avuto una giornata di merda a scuola" decise di scusarsi, almeno quello poteva farlo.
"Che succede? Se vuoi, puoi parlarmene"

Forse, quel giorno, Raffaele non era il solo ad aver ricevuto un regalo.  

-Maria

Ti ricordi il primo love che ti ho messo?Where stories live. Discover now