Day 4 - 29th October

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Draco non si era nemmeno svegliato che già aveva registrato l'assenza dell'odore dei pancakes che il giorno prima aleggiava nell'aria.

Che Potter non si fosse ancora svegliato?

Aprì gli occhi per verificare la sua ipotesi, ma notò che il materasso dal suo lato era vuoto e freddo.

Si era di nuovo svegliato prima di lui, ma evidentemente non aveva voglia di viziarlo ancora.

Sbuffò alzandosi, ancora assonnato, e si diresse in cucina, dov'era sicuro di trovare Harry, e non aveva torto, ma non si aspettava di certo di trovarlo a parlare con Ekans.

Entrò innervosito quando vide il moro sorridere al serpente, intento a sibilare qualcosa di a lui incomprensibile.

«Potter.» disse a mo' di saluto, guardando storto la figura appoggiata al tavolo, che poi subito superò per cercare da mangiare.

«Oh, ti sei svegliato.» fu la risposta leggermente sorpresa del Grifondoro che lo seguì con lo sguardo.

Non gli rispose, aprendo scaffali a caso, fino a quando non sentì di nuovo la sua voce parlare. «Giusto, la colazione. Mi sono distratto con Ekans.»

Malfoy chiuse l'ennesimo scaffale e si avvicinò al tavolo, guardando il Harry lasciar scivolare a terra quel maledetto pitone che subito si avvicinò a lui - e che subito incenerì con lo sguardo.

La prima volta che se l'era trovato davanti aveva avuto paura, un'irrazionale e immotivata paura, ma dopo era sparita per lasciare posto solo a tanta.. a tanto fastidio.

Perché no, non avrebbe mai chiamato quel sentimento con il suo vero nome.

« É innervosito. » sibilò Ekans al ragazzo impegnato con i fornelli, che scosse la testa rassegnato e, senza nemmeno girarsi, si rivolse al biondo.

«Sei nervoso?»

«Lo sarò fino a quando il tuo cane non smetterà di girarmi intorno.» gli rispose stizzito e Harry sbuffò, mettendo i pancake su un piatto e passandoglielo. Fece per rimproverare il serpente, ma fu interrotto dalla voce serafica dell'altro.

«Vado nell'altra stanza, tienitelo visto che ti piace tanto.»

E quando lo vide lasciare la stanza, per un attimo meditò di mandargli dietro Ekans.






Harry stava cucinando, nel silenzio interrotto soltanto da quei rumori che non poteva controllare.

Aveva bisogno di quella pace per riflettere, ne aveva bisogno perché continuava a non comprendere quel dannato Serpeverde.

O meglio, qualcosa era riuscito a capirla.

Che il biondo fosse bipolare, ecco cosa, perché quella era l'unica spiegazione plausibile ai suoi continui comportamenti scostanti.

E lui ci stava provando ad assecondarlo e, il più delle volte, a non scannarlo, ma in cambio non riceveva niente.

Il nulla più totale.

«Mh, che buon odore!»

Sobbalzò, quasi spaventato dall'arrivo di Draco.

Non si aspettava di sentirlo di nuovo così presto, soprattutto dopo la discussione di quella mattina, e quando alzò gli occhi per guardarlo, desiderò non averlo mai fatto.

Se ne stava lì, in tutto il suo splendore, appoggiato con una spalla allo stipite della porta, completamente svestito se non per un asciugamano legato in vita.

«Che stai cucinando?» continuò a parlare il Serpeverde, ma lui era troppo impegnato a mangiarselo con gli occhi per potergli davvero rispondere ed una sua buona parte non avrebbe mai voluto smettere di farlo.

Avrebbe voluto, invece, continuare a guardare il suo corpo esposto, scoperto come mai l'aveva visto prima, stamparselo in mente in ogni suo centimetro - quegli stessi centimetri che Harry avrebbe voluto marchiare come suoi - e impararlo a memoria, persino la posizione dei nei, in modo da non dimenticarlo mai e poter godere di quella visione anche una volta lontani da quell'appartamento, ma l'altra parte sapeva di doversi riprendere e smetterla di fissarlo come se fosse carne da macello, in primis per poterne uscire indenne e senza un piccolo inconveniente tra le gambe, poi perché l'altro ancora attendeva una risposta.

«Potter?»

Appunto.

«Sto provando a fare il Chicken Tikka Masala.» mormorò scuotendo la testa e tornando a concentrarsi sulla carne, che stava anche rischiando di bruciare.

Sperò di sentire i passi di Malfoy allontanarsi dalla stanza, ci sperò davvero, ma non fu così.

L'unica cosa che sentì di nuovo, infatti, fu la sua voce.

«Provando?»

Sospirò ed annuì e senza alzare gli occhi parlò, mettendo dell'altro sale sulla carne.

«Va' a vestirti che è praticamente pronto.»

Draco lo guardò e, decidendo di tediarlo ancora un po', prese una forchetta dal cassetto in cui le tenevano per poi arrivargli alle spalle, allungandosi su di lui per prendere un pezzo di pollo sotto il suo sguardo allibito.

«Non è buono solo l'odore.» commentò sorridendo, leccandosi le labbra con gusto.

No, decisamente non era buono solo l'odore, ma il suo compiacimento non durò molto, poiché vide il moro avvampare, poco prima di sentirlo urlargli contro.

«FUORI DI QUI. ORA.»

Prima della fine della settimana, Harry ne era sicuro, uno dei due sarebbe morto - e non era sicuro che sarebbe stato il biondo.






«Di nuovo tu. Quale altra piaga sei venuto a portare?!» sbottò Draco quando, non appena aprì la porta, si trovò davanti Mihael sorridente, i capelli castani tirati all'indietro, trolley alla mano e quello che sembrava essere un terrario posato vicino ai suoi anfibi.

«In realtà avevo portato il luogo in cui rinchiudere Ekans se avesse iniziato a dare fastidio, ma visto che la mia presenza non sembra essere gradita, ci vediamo al ritorno.» un ghigno si aprì sul volto del ragazzo, che gli rispose, incurante dello sguardo omicida, calcando sull'ultima parte e accompagnandola persino con un occhiolino.

Gli veniva naturale prenderlo in giro: quel biondino gli ricordava troppo se stesso non pochi anni prima.

Un se stesso che avrebbe volentieri preso a calci, ma quella era un'altra storia. Scosse la testa e si chinò sulle ginocchia per prendere il terrario come ad enfatizzare il suo imminente dietro-front, sapendo però che quella messinscena sarebbe durata soltanto pochi secondi, giusto il tempo per fargli assimilare ciò che gli aveva detto. Doveva solo abboccare all'amo come un pesce, solo quello.

«Entra.» fu l'ordine che lo raggiunse subito dopo, senza possibilità di appello, esattamente come aveva previsto.

Lo guardò senza nemmeno alzarsi, l'eco di un sorriso beffardo che faticava ad andarsene, poi lanciò un'occhiata veloce all'orologio che aveva al polso.

«Mh, non sono sicuro di potere. Ho il treno tra poco.»

«Taci ed entra.»

Malfoy si fece da parte, scoccandogli l'ennesima occhiata omicida, e il castano gli passò affianco sbuffando una piccola risata, portando con sè la tanto agognata teca di vetro.
Si guardò intorno, poi gli si rivolse di nuovo.

«Dove lo poso?»

Draco indicò di getto il salone, senza pensarci più di tanto.

Gli bastava sapere che non se lo sarebbe ritrovato in camera da letto e in quel modo avrebbe potuto tenerlo un minimo lontano.

Guardò il loro vicino seguire le indicazioni e, già pronto a rimetterlo alla porta, solo allora notò Harry che lo guardava leggermente accigliato, Ekans arrotolato intorno al braccio.

«Scusalo. Posso offrirti qualcosa?» chiese il Grifondoro al loro ospite e lui sbuffò.

Non vedeva l'ora di levarselo dai piedi, non era pronto a tollerare un babbano per più di cinque minuti e se ne fregava delle buone maniere.

Soprattutto se era lo stesso babbano che gli aveva portato in casa il suo nuovo acerrimo nemico.


«No, ho davvero il treno tra poco.»

Lo guardò fare un cenno del capo e declinare cortesemente l'invito, potendo così tirare un sospiro di sollievo - mentale per non sentire l'ennesima paternale di Potter.

Ne stava sentendo troppe in quella convivenza.

«Ero passato solo per quello. E per chiedere come l'hai tenuto in questo periodo. È stato un po' incosciente da parte mia lasciarlo senza nemmeno dirti come comportarti.» continuò, grattandosi la guancia, e Harry suppose che fosse un gesto inconscio che probabilmente il ragazzo faceva quando era imbarazzato.

«L'ho lasciato chiuso nel salone, la luce della lampada accesa e gli ho messo anche una ciotola d'acqua vicino.» gli rispose con un sorriso per tranquillizzarlo e ci riuscì, perché entrambi lo videro tirare un sospiro di sollievo prima di avvicinarsi a Ekans.

Mihael aveva sempre avuto sentimenti contrastanti nei confronti di quel pitone: all'inizio l'aveva amato poiché regalo della sua dolce Evelyn, poi si erano lasciati e lo aveva odiato – ma non per questo trascurato, no. Lui non c'entrava nulla, la stronza era lei – e poi.. poi aveva ricominciato ad amarlo, ma non lo avrebbe mai ammesso.

Così come non avrebbe mai ammesso che infondo gli sarebbe mancato, in quei giorni in cui si sarebbe separato da lui per la prima volta da quando era entrato in casa sua.

Gli lasciò una carezza sul corpo squamato, poi si rivolse di nuovo ad Harry, ridacchiando.

«A quanto pare mi preoccupavo invano, tra un po' sta meglio da te che da me!»

«Ho desiderato un serpente fin da piccolo, per questo mi ero informato.»

Il vicino gli regalò l'ennesimo sorriso, poi, non appena vide l'orario, si avviò verso la porta.

Doveva andare.

«Vado, grazie per l'aiuto.»

Harry scosse la testa e lo accompagnò alla porta.

«Grazie a te.»

«E non ti preoccupare, prima o poi il tuo amico imparerà che fare il sostenuto gli serve a ben poco.»

Mihael lo lasciò in quel modo, con quel semplice commento e il sorriso di chi la sa lunga, ma non ebbe tempo di rifletterci su, perché subito la voce di Draco lo raggiunse stizzita.

«Tsk. "Ho desiderato un serpente fin da piccolo", Potter, non lo sai che non si dicono la bugie?»

«Ah certo, meglio dirgli che il suo serpente mi aveva detto di cosa aveva bisogno.» gli fece eco, scuotendo la testa rassegnato.

No, non l'avrebbe mai imparato.

«Certo che sì!»






Non avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe trovato davanti ad una scena simile, anzi, se qualcuno gliel'avesse detto tempo addietro, probabilmente gli avrebbe bellamente riso in faccia.

Draco, infatti, ignaro che lui lo stesse osservando dall'uscio della porta che divideva la camera dal corridoio, si stava rotolando, senza un motivo apparente, sul letto sfatto con un cuscino premuto sulla testa, mugugnando qualcosa di indefinito.

L'aveva detto sin da subito lui che quel ragazzo doveva avere seri problemi e adesso ne aveva la conferma.

Ridacchiare per quella situazione assurda fu più forte di lui e solo allora attirò su si sé l'attenzione dell'altro.

Il biondo, infatti, alzò la testa di scatto, dando al moro la possibilità di vederlo come mai l'aveva visto: capelli completamente fuori posto, occhi umidi e labbra gonfie ed arrossate, come se avesse passato l'ultima mezz'ora a mordersele.

«FUORI DA QUI, POTTER!» urlò, una volta compresa la situazione, Draco, lanciandogli contro il cuscino che ancora stringeva tra le mani.

Harry non ebbe nemmeno la decenza di spostarsi - facendosi colpire in piena faccia, tra l'altro - troppo impegnato a fissare, senza avere idea di cosa dire, il viso del ragazzo.

Non aveva mai visto trapelare da quell'espressione così tante emozioni tutte assieme.

Ed era così... bello.

Per un attimo si chiese come sarebbe stato mentre lo prendeva proprio lì, su quel letto, ma una volta compreso dove lo stesse portando la sua mente, scosse la testa, cercando di allontanare quei pensieri tutt'altro che casti.

Non era la prima volta che gli faceva quell'effetto, lo sapeva, ma quel giorno sembrava essercisi messo di impegno a farlo impazzire.

«Tutto bene, Draco?» domandò allora, schierandosi la voce.

«Qui c'è scritto che ne hanno fatto una pellicola cinematografica. Puoi ottenerla?» ribatté il biondo, ignorando la domanda del moro ed indicando il libro abbandonato ai piedi del letto.

«Il film intendi? Sì, dovrebbe esserci lo streaming su internet.»

«Ne sei capace, quindi. Fallo, ora. Ah, e Potter.»

«Sì?»

«Fuori da qui.»

Ancora sotto shock, Harry fece dietro front, chiudendosi la porta alle spalle e restando a fissare la parete vuota di fronte a sé.

Draco gli aveva davvero appena chiesto di mettere a caricare lo streaming di "Le pagine della nostra vita"?

Una volta compreso che sì, gliel'aveva davvero chiesto, non poté che scoppiare a ridere.

La sua opinione sul biondo stava davvero cambiando.

Fu così che quella sera i due si ritrovarono seduti sull'ampio tappeto, di fronte al caminetto, immersi in un caldo piumone e intenti a vedere insieme il film, sgranocchiando una ciotola di patatine e dei pop corn.

«I genitori di Allie sono senza cuore.» sentenziò il Grifondoro con gli occhi puntati sul pc.

«Non condividono il loro sentimento e vogliono solo il meglio per la figlia» fu la risposta di Draco, altrettanto attento a cosa succedeva sullo strano aggeggio babbano.

Passarono i minuti successivi in completo silenzio, finché, verso la parte finale, Harry sentì l'altro tirar su col naso un paio di volte.

«Draco, ma stai piangendo?» chiese sorpreso, senza derisione nel tono di voce.

«I Malfoy non piangono, Potter, ficcatelo bene in testa perché non te lo ripeterò. È questo stupido piumone, sono abituato a coperte di seta io.»

Il moro ridacchiò e si fece un pochino più vicino.

E chi l'avrebbe mai detto che Draco Malfoy, il freddo principe delle serpi, nascondesse un cuore di panna?

Sì, la sua opinione sul biondo stava decisamente cambiando, in meglio.



NdA: Hello everybody! Sono di nuovo qui a rompervi le scatole.
Spero vi piaccia e ringrazio la mia ispiratrice per aver scritto la scena in cui Draco e Harry guardano il film.
Ringrazio tutti i lettori silenziosi che hanno letto fino a qui, ma soprattutto chi ha votato e chi ha commentato, anche se in privato. Adoro ricevere i vostri riscontri - positivi o negativi che siano. (Sì, lo ammetto, è un modo sottile per dirvi di farvi sentire ahahah). 

Love you all,

Logan

Seven Days || DrarryWhere stories live. Discover now