Il diario

56 9 2
                                    

Non immaginavo che il primo pasto sarebbe stato così buono, così delizioso. Mia madre diceva sempre “sarà una cosa meravigliosa” quando io dicevo, con disgusto, “non mangerò mai come voi”.
Non ci credevo. E invece eccomi qui, nascosta nel buio ad aspettare la mia preda.
Anche la scelta di quest’ultima è stata una cosa così spontanea. E’ successo stamattina a scuola. E’ arrivata, arrogante come sempre e aveva un sorriso strano sul volto. Come un ghigno.
L’avevo salutata, ma lei mi aveva ignorato. E mi era parso strano perché il giorno prima era venuta a casa mia. Avevamo giocato a fare le principesse e mi aveva fatto le treccine.
Comunque, pensavo che non fosse niente, che forse si vergognava di farsi vedere con me. A me andava bene, l’importante è avere un’amica fuori dalla scuola.
Poi, durante la ricreazione, è salita sulla cattedra e ha cacciato il mio diario segreto. Sono sbiancata e ho iniziato a tremare.
Mi ha guardata e ha iniziato a leggere gli ultimi passi che avevo scritto. Della mia cotta per il bambino occhialuto. Mentre lei leggeva, io tramavo la mia vendetta.
Vedevo la sua pelle bianca e sentii una strana sensazione nello stomaco. Fame, acquolina… non sapevo distinguerle.
Appena suonata la campanella, mentre gli altri ridevano ancora di me, scappai. Correvo velocemente e raggiunsi casa della mia amica per convenienza.
Sono nascosta sotto il suo letto da allora. Ed ecco che la sento salire le scale e aprire la porta.
-Buonanotte!- urla e chiude la porta alle sue spalle.
Poi fa un errore. Non guarda sotto il letto. Ridacchio. I genitori non le hanno insegnato a controllare sotto il letto, in cerca di mostri? Che errore elementare.
Sento il letto muoversi leggermente e quasi impazzisco per l’attesa. Mi sento eccitata, euforica… affamata. Quando sento il respiro di lei farsi più regolare e calmo, so che devo agire.
Allungo le mie lunghe, bianche, braccia morte e l’afferro.

Storie HorrorWhere stories live. Discover now