Capitolo 3

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Dopo aver chiamato Matthew, non ricevo nessuna risposta; mi avvicino a lui e gli schiocco le dita davanti al viso: solo cosí riesco ad attirare la sua attenzione.
"Come?" Chiede d'istinto, come risvegliatosi dalla sua fantasia.
"Dove lo facciamo?" Chiedo, annoiata; la sua reazione è diversa da quella che mi aspettavo. Arrossisce di colpo, e comincia a balbettare "c-che cosa?".
"Il recupero ovviamente.." rispondo, alzando gli occhi al cielo, senza peró nascondere un sorriso di scherno.
Il suo viso si rilassa, un sorriso incerto compare sulle sue labbra "giusto... sulla scrivania?" chiede poi; io annuisco semplicemente, poi esco dalla camera, per prendergli una sedia.

•Matthew's pov•
Alaska mi lascia in camera sua, cosí ne approfitto per guardarmi intorno.
Ha uan camera molto spaziosa, ma, diversamente dalle mie aspettative, ha una libreria che si erge da terra al soffitto piena di romanzi di ogni genere.
Questa ragazza è piena di sorprese! Ridacchio tra me e me. Il mio sguardo passa poi al letto, le cui lenzuola sono disfatte: probabilmente era sdraiata fino al mio arrivo.
Una foto sul comodino cattura la mia attenzione: una Alaska piú piccola abbraccia sua madre, di fianco a loro un bambino stretto ad un uomo: entrambi somigliano davvero molto ad Alaska.
"La mia famiglia" esclama Alaska, spaventandomi, mentre interrompe il silezio.
"Oh" mi sfugge "pensavo che l'uomo con tua madre" comincio a spiegare, interrompendomi: è probabilmente un argomento delicato, e non sono decisamente fatti miei.
"No, lui è il nuovo marito di mia madre" mi spiega, indicando con la testa le scale; poi continua, questa volta indicando l'uomo nella foto "Lui è mio padre e lui il mio fratellino" conclude indicando il bambino.
"Somigli molto a tuo padre" dico, mentre lei in risposta alza le spalle
"Non lo vedo da 2 anni. Dal divorzio"replica.
Una stretta al cuore mi fa girare verso di lei, che ora sembra affranta: devo combattere contro l'istinto di prenderla tra le braccia e dirle che va tutto bene, che a volte i genitori si separano.. Ma che mi prende?
L'unica cosa che riesco a dire è un semplice "Mi dispiace", mentre lei scuote la testa e abbozza un sorriso "dai cominciamo" esclama, per cambiare argomento.

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Dopo essere impazziti due ore sulle nozioni di matematica, Alaska scrive il risultato di un esercizio:
"quindi, x=7?" chiede, speranzosa. Il mio cuore si riempie di fierezza, mentre confermo "sí, è 7" .
Appena alzo lo sguardo dalla pagina, incontro gli occhi della mia "allieva", celesti come il ghiaccio sotto il cielo blu.
Sono cosí profondi che ci si può perdere dentro.

•Alaska's pov•
Quando l'esercizio risulta corretto esulto. Non pensavo ne sarei mai stata capace.
Il bisogno di ringraziare Matthew mi fa alzare lo sguardo, incontrando i suoi occhi cervone: il verde prevale nell'iride, mentre vicino alla pupilla il marrone prende spazio; dei tratti gialli, poi, donano ai suoi occhi una lucentezza magnetica.
I miei occhi poi cadono sulle sue labbra, che Matthew involontariamente inumidisce.
Sta pensando di baciarmi? Chiedo a me stessa, mentre lo vedo avvicinarsi.
Senza rendermene conto, io mi avvicino a mia volta: Alaska, che stai facendo? tento di riprendere il controllo, invano.
Sento il suo respiro caldo sulle mie labbra, mentre i suoi occhi passano velocemente dalle labbra ai miei occhi, mentre io socchiudo le labbra, come per dargli il permesso.
Sta succedendo. penso, ma a pochi millimetri, mia madre entra in camera all'improvviso.
"Ragazzi, ho preparato dei biscotti- oh, scusatemi, ho interrotto qualcosa vero?"

Alle sue parole non posso fare a meno di arrossire, mentre la liquido con un semplice "a parte le equazioni, non hai interrotto nulla"
Matthew mi da corda, dicendo "Ora devo proprio andare, sua figlia ha fatto tutte le equazioni correttamente" alzandosi dalla sedia.
Io mi alzo con lui, e gli sussurro "guarda che si offende se non ne mangi neanche uno" mentre lui mi guarda interrogativo.

Decido di rispondere a mia madre per conto suo "però non gli dispiacerebbe portarsene qualcuno a casa, giusto?"
"Certo che no, se non la disturba"dice Matthew sorridendo cortesemente.
Mia madre si illumina, mentre si avvia alla porta della camera: "ma certo che no tesoro! te li impacchetto per il viaggio, aspettami qui"
Nonostante non l'abbia ancora perdonata per il divorzio, non mostro piú come una volta le mie emozioni.

•Matthew's pov•
Dopo aver salutato Alaska e i suoi, prendo la macchina e torno a casa, dove trovo ad accogliermi mia madre
"Matty! Come è andata a scuola?" mi chiede, appena chiudo la porta alle mie spalle.
"Bene mamma, come al solito" le rispondo, poi le do' un bacio sulla guancia.
"Ciao Matt, cosa vuoi per cena?" mi chiede mio padre dalla cucina: ha sempre avuto una passione per la cucina, ed è davvero bravo.

Congedatomi dalla cucina, mi dirigo in camera, dove stendo sul letto. Afferro il libro che ho lasciato sul comodino e comincio a leggere, sgranocchiando i biscotti della signora Wood -sono davvero squisiti-.
Arrivato alla fine della pagina, mi tocca ricominciare, più volte: sono costantemente distratto dal pensiero di quel magnifico paio di occhi celesti.
Scuoto la testa, mentre penso Matthew, che ti succede?

•Alaska's pov•
Purtroppo la sveglia mi ha abbandonata stamane, quindi sono costretta a vestirmi in fretta e furia; corro in garaga, salgo sulla Nevada e corro fino a scuola.
Appena scesa dalla moto una serie di ragazze -mai viste prima, ma probabilmente della scuola- tentano di carpire delle informazioni, tempestandomi di domande come "È vero che ieri sei stata con Matthew?" Oppure  "ora state insieme?"

La mia testa calda prevale, cosí ribatto
"Punto primo, non vi conosco. Punto secondo, non sono cazzi vostri" silenziando il gruppo di ochette; infine mi mi allontano infastidita.
Attraversato il parcheggio, davanti ai cancelli, c'è qualcuno che applaude: Dominic, il ragazzo biondo, e Rachel
"Questo sì che è un modo di spegnere la gente" si congratula Rachel, mentre Dominic le fa eco "già! Sei stata grande!" dice, un po' a disagio...
"Lo so, lo so, ma grazie" rispondo ridendo, poi prendo sotto braccio Rachel "andiamo in classe?" le chiedo
Rachel guarda un attimo Dominic e poi mi risponde, un po' delusa "oh, va bene"

Capisco al volo cosa sta succedendo: la mia amica si è presa una bella cotta; da buona amica, decido di darle una spintarella
"Dominic, ci accompagni?"chiedo allora al ragazzo, che accetta felice.

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Oggi è sabato, mi sono svegliata più tardi del solito, e come sempre, mia madre e Roland non ci sono... decido perciò di farmi dei pancake.
Li gusto insieme allo sciroppo d'acero, ma la mia colazione viene interrotta dal campanello. Vado ad aprire e trovo il postino.
"sì?"chiedo vedendolo incantato davanti a me
"oh.. c'è Alaska Wood?"mi chiede
Annuisco "sono io"; il postino mi porge una busta "questa è per lei, buona giornata" dice, poi si avvia al camion.

Il mittente scritto è 'James Wood': mi manca il respiro. Corro dentro casa e apro la lettera di mio padre, per leggerla avidamente:

"Cara Alaska, comprendo perfettamente che tu possa essere arrabbiata con me, che tu possa essere delusa... Ma ti prego ho bisogno di vederti, di sapere che ci sei... spero che tu mi risponda questa volta.
Con affetto
Papà. "

La testa comincia a girare, mentre una miriade di domande affolla la mia mente.
Come? Una lettera? Da mio padre? Dopo tutti questi anni?
Leggo più volte la lettera, mentre sento spegnersi il motore di un'auto nel box. Poco dopo mia madre entra, seguita da Roland
"Ciao tesoro-" si blocca, quando mi vede in piedi davanti a lei, che la fisso, stringendo la lettera di mio padre
"cos' è?" mi chiede "una lettera" le rispondo subito, alzandola. Lei si dirige verso la cucina, dove posa le borse della spesa che era andata a fare, poi torna nel salotto dove mi chiede: "e chi l'ha mandata?"
"mio padre" ribatto, fredda, mentre affilo lo sguardo. Queste due parole attirano la sua attenzione: si ferma, pallida, e mi guarda negli occhi.
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James Wood? Cosa vorrà? Scopritelo nel prossimo capitolo, e ditemi cosa ne pensate!
~Vale🍁

𝐒𝐡𝐮𝐭 𝐮𝐩 𝐚𝐧𝐝 𝐤𝐢𝐬𝐬 𝐦𝐞 // 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐰 𝐃𝐚𝐝𝐝𝐚𝐫𝐢𝐨Where stories live. Discover now