17. End of an era

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«La fine della vostra faida stupida potrebbe fare bene sia a te che a lui, ma se proprio non riesci a capirlo è un problema tuo», sbottò infine Callie, scuotendo la testa, «E ora se permetti andrei a lezione, che sono già in ritardo. Chiamami quando avrai un po' di buonsenso, okay?», aggiunse, andandosene senza degnarmi neanche di uno sguardo.

Avevo appena litigato con Callie, dopo neanche un mese che stavamo insieme, e per colpa di Luke Hemmings? La mia vita era davvero una sitcom di pessimo gusto, quindi...

***

«La prossima volta che quello stronzo di Pierre mi fa fare una figuraccia a lezione di francese lo spenno», si lamentò Tessa, divorando con foga lo schifoso polpettone della mensa - segno che era davvero fuori di sé. Beh, non era la prima volta che lei e Pierre litigavano, anzi, succedeva fin troppo spesso.

Io sospirai. «Te l'ho detto mille volte Tessa, lascialo stare. Lo sai che adora farti incazzare!», borbottai sovrappensiero mentre giocherellavo con la forchetta nel piatto. Volevo non pensarci almeno per qualche secondo, eppure il litigio avuto con Callie era l'hot topic del mio cervello. Quel giorno ne stavano capitando di tutti i colori, addirittura avevo preso una B al compito di matematica - un miracolo! - e comunque il mio chiodo fisso erano le ultime parole che Callie mi aveva rivolto, l'espressione delusa che mi aveva rivolto. Sentivo di averla davvero offesa, nonostante non potessi farci niente - non poteva di certo pretendere da me che io facessi pace con il mio nemico storico! Sarebbe stato come far riappacificare Russia e Stati Uniti durante la guerra fredda, per farla breve.

«Non posso, è una questione di principio! Pierre è più o meno la mia nemesi, non posso mica dargliela vinta così – tu lasceresti perdere la faida con Luke?».

Alzai la testa, fissando Tessa in un modo che la fece letteralmente spaventare – dovevo sembrare un dragone sputafuoco, al momento, probabilmente. «Non voglio assolutamente parlare di Luke e della mia faida con lui, non adesso. Okay?».

«Okay, Drogon», borbottò Brendon, parlando al posto di Tessa, «Stamattina non hai fatto sesso, per caso? Sei particolarmente acida».

Sospirai mentre sentivo gli occhi curiosi e al tempo stesso preoccupati dei miei migliori amici addosso, valutando se dovessi dirgli della situazione con Callie o meno. Mi avrebbe fatto bene sfogarmi con loro, ovvio, ma temevo che reagissero come lei – il che, dovevo ammetterlo, era la reazione più appropriata alla mia testardaggine, da un punto di vista esterno. Speravo, però, che Brendon e Tessa capissero le mie ragioni; del resto, anche loro avevano delle ragioni per odiare Luke, forse anche più valide delle mie...

«Hai litigato con Callie?», sbottò Tessa all'improvviso, distraendomi dalle mie congetture, «Ashton mi ha... mandato un messaggio chiedendomi cosa sia successo tra voi due, Callie non vuole parlargli».

Alzai un sopracciglio. «Da quando tu e Ashton vi sentite?», chiesi, scoppiando in una risatina quando Tessa arrossì veemente. Beh, almeno avevo evitato l'argomento...

O almeno così avevo creduto finché Brendon non puntò il suo dito indice contro di me. «Non pensare di scampartela così, braccio destro di Satana! Ora ci dici cosa sta succedendo tra te e Callie, poi dopo parliamo di Tessa e Ashton».

Sbuffai. «Ma è una cosa sconvolgente! Finalmente Tessa si sente con uno a posto e noi ci concentriamo su una piccola lite avvenuta tra me e Callie? Suvvia!».

«Quindi avete litigato!», esclamò Tessa, ignorando cosa avessi detto sui suoi strampalati ex fidanzati, «E perché? Andava tutto bene tra di voi – certo, a parte il fatto che vi vedevate in segreto per non far arrabbiare Luke», mi chiese poi, comprensiva; aveva quasi gli occhi a cuoricino mentre pronunciava quelle parole, cosa che mi fece quasi vomitare la cena di Natale dell'anno scorso. Per i miei amici, il fatto che io e Callie dovessimo fare le clandestine per colpa di Luke pareva quasi una cosa romantica, ignoravano completamente quanto fosse ridicolo ed esagerato nascondersi per non urtare la sensibilità di uno che la sensibilità manco sapeva cosa fosse.

«Il motivo è facile da capire: abbiamo litigato per colpa di quella strega maledetta di Luke», sbottai, poggiando la testa sul palmo della mano, «Stavamo parlando di quanto lui fosse triste dopo la rottura con mio fratello, e Callie... ha ipotizzato che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo. Al che le ho detto che a me non interessava aiutarlo, perché lo odio, e lei ha dato di matto dicendomi che avrei dovuto far pace con lui per il bene di tutti – ma io come posso fare una cosa del genere? Certo, mi dispiace che stia male dopo la rottura con Michael, ma sinceramente, non è quello che si merita? Ho sperato per anni che soffrisse, e adesso che soffre davvero io dovrei aiutarlo addirittura facendo pace con lui? Mi sembra assurdo soltanto pensarci!».

Brendon e Tessa mi guardarono perplessi per qualche secondo, forse cercavano di metabolizzare la cosa – o cercavano l'insulto perfetto per me, non escludevo nessuna possibilità. Brendon fu il primo a parlare. «Quindi, in sintesi, avete litigato per colpa di Luke?».

Alzai le spalle. «Più o meno».

Tessa scosse la testa. «Non avete litigato per colpa di Luke. Avete litigato perché sei una testaccia dura», borbottò, «Pur di non tornare sui tuoi passi hai preferito litigare con la tua prima vera fidanzata – facendo forse il gioco di Luke, poi! Probabilmente adesso sta gongolando perché è riuscito ad allontanarti da Callie».

Non potevo non ammettere che Tessa avesse probabilmente ragione; in fondo, nonostante avessi delle buone ragioni per continuare la mia faida con Luke, non potevo sacrificare la mia prima – e forse unica – relazione per una cosa così futile. Forse era davvero ora di finirla e dichiarare bandiera bianca?

«Ma sarebbe la fine di un'era!», conclusi il mio ragionamento ad alta voce, protestando praticamente contro me stessa, «Non posso farla finita con il mio odio per Luke, va contro ogni mio principio! E poi scusa, Tessa, ma non hai usato la mia faida con Luke come scusa per non fare pace con Pierre giusto due minuti fa?».

Tessa alzò le spalle. «Beh, io con Pierre non ci ho niente a che fare, odiarlo non compromette nessuna mia relazione con qualcun altro», disse, sorridendo soddisfatta come ogni volta che riusciva a non darmi ragione, «Sul serio, Claire, pensaci bene; non puoi rovinare una cosa così bella per un sentimento che non ha ragione di esistere».

«E poi, potresti benissimo mettere da parte il tuo odio per aiutare Luke, per poi tornare ad odiarlo. Non mi sembra uno sforzo tanto immane», aggiunse Brendon, guardandomi conciliante.

Ci riflettei su. Una tregua non suonava così male, sulla carta; ma il problema era un altro: sarei riuscita a mantenere la tregua con Luke e a fare buon viso a cattivo gioco per un po'? Chissà, forse avrei soltanto finito per uccidere Luke – il che non era neanche male, a pensarci...

***

[A/N] I'm baaaaack! Con un capitolo indecente, già, mi dispiace(?). Beh, però è di 1800 parole, è già qualcosa😂 che ne pensate? Claire riuscirà a fare tregua con Luke o finiranno per scannarsi a vicenda? Lo scoprirete (spero) settimana prossima... o quelle avanti, dipende😂 al prossimo aggiornamento!❤

Slut + Sluttier || 5sosWhere stories live. Discover now