Band?

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"Ciao, Damiano" gli sorrido nervosamente.
Lui non lascia trasparire alcuna emozione nel vedermi, nonostante tutto ciò che è successo ieri.
Poco dopo, vedo uscire dal camerino accanto al mio Victoria con una splendida pelliccia bianca. È forse il capo più costoso dell'intero negozio e le sta divinamente. Vic è una di quelle persone che io di solito chiamo "tipi-stella", ovvero quei tipi che riescono a brillare di luce propria.
Eh si, Scarlett... In confronto a lei, sei proprio insignificante!
"Come sto?" Domanda la biondina, rivolta a Damiano, facendo due giravolte davanti a lui e non curandosi minimamente della nostra presenza.
"Vic, ci so gli amici tuoi" l'avvisa il suo accompagnatore, guardandola divertito. Lei si volta verso me e Thomas e finalmente ci nota.
"Oh, ciao ragazzi! Anche voi qui a fare spese?"
"Eh si, Scarlett se vole rifà er guardaroba" dice il mio amico.
Victoria mi dà un'occhiata veloce:"stai bene così" mi sorride, "vero, Damià?" Chiede rivolta al castano, che non smette di fissarmi.
"Damià, hai sentito? Terra chiama Damiano, rispondi?" Scherza Victoria, distraendolo dai suoi pensieri:"ah, sisi, molto" annuisce, portandosi i capelli all'indietro.
Thomas osserva tutta la scena con un po' d'imbarazzo e a dire il vero anche io avverto una certa tensione.
Insomma, Scarlett sei nel camerino di un negozio e c'è il più figo della tua scuola, che ieri ti ha baciata e che ora ti sta puntando i suoi occhi addosso, tutto regolare.
"Bene, vado a cambiarmi" taglio corto, non ho voglia di dilungarmi più di tanto con loro.
"Allora prendo questi" avviso Thomas, poi chiudo la tendina del camerino e indosso nuovamente i miei vestiti.
"È stato bello...incontrarvi" li saluto, mentre trascino Thomas da un braccio, affinché smetta di parlare e si diriga insieme a me alla cassa.
"Ma ve ne andate?" Chiede stupita Victoria, come se stessimo facendo la cosa più grave di questo mondo. Quasi quasi le devo chiedere pure scusa, guarda un po'.
"Beh,si" risponde Thomas.
"Perché 'n restate co noi?" Propone la bionda.
Damiano fa una faccia un po' contrariata e capisco di essere un po' di troppo in quella situazione. Forse pensa che alluderò al bacio di ieri, ma non ha capito che se pensa una cosa del genere, beh... ha proprio sbagliato persona. Non me ne starò là, mentre lui fa l'indifferente.
"Un'altra volta, dai" le rispondo.
"Ma no, restate. Ve lo dice anche Damiano! O no, Damià?"
Il castano dagli zigomi perfetti annuisce:"ppe me va bene" dice, facendo spallucce.
...
Thomas a volte, anzi spesso, è un cretino: per mezz'ora non ho fatto altro che implorarlo con lo sguardo di dir di no, inventarsi di avere un impegno, qualcosa. Invece non ha fatto nulla.
Ci sediamo ai tavoli di una gelateria e ordiniamo da mangiare.
"Allora, tu suoni?" Chiede Thomas a Victoria, come se non lo sapesse.
"Si, suono il basso da quando avevo 10 anni. Quando ero più piccolina suonavo la chitarra, ma ero popo 'na pippa, allora 'a maestra m'ha fatto suonà er basso"
Il biondo ride:"io suono la chitarra"
"Oh, ma che, davero?" Domanda con stupore la ragazza, mentre Damiano mi guarda con un'espressione annoiata.
Eh poverino, per due minuti non c'è lui al centro dell'attenzione, immagino quanto sia sconvolto.
"Io canto invece" dice il castano poi, con una punta di orgoglio nella voce.
"Quasi quasi potreste formare una band!" Propongo ironicamente, ma evidentemente la mia ironia non viene colta e anzi, vengo presa sul serio, suscitando il favore di tutti e tre.
"Oh, bella idea!" Esclama Damiano, "ho sempre voluto suonà in una band"
Questo ragazzo è davvero strano: ha delle incredibili manie da primadonna, eppure ama le band. "I frontman delle band sono sempre stati molto carismatici e chi meglio di me può rappresentare una band?"
Insomma, sta a fà tutto solo, perché nessuno gli ha detto nulla. Evidentemente ha capito che la frase di prima è leggermente incoerente nei confronti del suo modo di essere.
"Mh, io ci sto" dice Victoria, annuendo convinta.
"Ce serve un batterista però" dice Damiano.
"Beh, potresti chiedere..." riflette la bionda.
"Ad Ethan!" Esclamiamo in coro io e Thomas.
"C'è un batterista abbastanza bravo che conosco, se vi va, possiamo incontrarci tutti domani. Vi va?" Chiede il mio amico.
Damiano e Victoria annuiscono:"a noi sembra perfetto, ma mi raccomando fatevi trovà pronti. E vedi di nun portà qualche sfigato!" Gli raccomanda la ragazza, mentre mangia un gelato al cioccolato con sopra tre chili di panna.
Mangia tantissimo e mi chiedo dove metta tutta quella roba, visto che ha un fisico perfetto. Ma devo averla guardata un po' troppo.
"Tranquilla" mi dice Damiano, "mangia tanto qui, ma poi è capace di non mangiare nulla per giorni"
"Che intendi per sfigato?" Chiede Thomas con aria di sfida. Stava ancora riflettendo su ciò che Victoria gli ha detto prima e non ha capito che abbiamo già cambiato totalmente discorso.
"Beh, intendo uno che non venda conigli e che non parli con un amico immaginario" ribatte la bionda.
"Quindi io sarei uno sfigato? E poi no, chiariamo una volta per tutte 'sta storia dei conigli. Non è che vendevo conigli, tutto è iniziato in prima media..." e parte un racconto di Thomas su come avesse dato origine a un vero e proprio mercato di contrabbando di quei poveri esserini.
"Mh, io già pensavo alla figa in prima media" conclude in bellezza Damiano, suscitando la risata di Victoria, ma non la mia. Thomas mi guarda, mima un "sticazzi" e solleva le spalle.
"Sei simpatico, Thomas" gli dice Victoria, "sei dei nostri"
"Davvero?" Chiede incredulo il mio amico.
"Seh, bella pe Thomas, seh!" Esclama Damiano, battendogli il cinque.
"E ovviamente bella anche pe te, Scarlett" mi sorride e mi fa uno di quei sorrisi che mi manda proprio in fissa, uno di quelli che vorrei tatuarmi negli occhi per sempre, uno di quelli che si fanno solo a chi è importante, non so se mi spiego.
Quel ragazzo ha il potere di far sembrare una perla filosofica qualsiasi cretinata che dice, devo ammetterlo.
"Ah Damià,che, a lasci stà l'amica mia?" Gli chiede Victoria, dal tono di voce sembra nervosa.
Non capisco questo suo improvviso cambiamento di umore, ma decido di non dir nulla e di limitarmi a sorridere.
"Beh, Scar, si è fatto tardi. Tra un pó mia madre inizierà a tartassarmi di telefonate se nun ce sbrigamo" mi avvisa il mio amico. Saluto Victoria e Damiano, che ricambia il saluto dandomi un bacio sulla guancia. "Allora se vedemo domani!" Dice rivolgendosi a Thomas.
"Perfetto, a che ora?"
"Alle tre e mezza a casa mia" risponde Victoria, prima che il castano possa dire qualsiasi cosa.
"Puntuali, mi raccomando" ci tiene a precisare.
"Ah, Scar, ovviamente puoi venire anche tu" mi invita e sono felice di questo, anche se non farò parte della band, perché a stento so suonare il campanello di casa, figuriamoci uno strumento.
"Tanto al massimo domani suoniamo qualcosa e ci conosciamo meglio" dice Damiano.

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