capitolo 2

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Luna pov

Mi sento stanchissima e la testa mi fa male,inoltre la mia schiena è a pezzi;apro lentamente gli occhi per abituarmi alla luce che filtra da..dagli oblò di un aereo?  Guardo il mio corpo e vedo che oltre alla classica cintura di sicurezza sono legata anche dalle cinghie di pelle, ma che modi

"Vedo che si è svegliata, stiamo per atterrare"

"Chi sei? e dove diavolo sono?"

ok,so che non dovrei farmi prendere dal panico, ma diamine l'ultima cosa che mi ricordo è che era buio e stavo uscendo da lavoro e adesso questa cavolo di hostess mi parla

"Liberatemi subito! Io vi denuncio tutti, lasciatemi!"

"Ma signorina sono ordini, non po.."

"Ci penso io a lei adesso"

Di fronte a me si siede il ragazzo della pizzeria, il bel tenebroso 

"Tu! Liberami immediatamente"

"Io ho un nome, mi chiamo Alexandru ma tu puoi chiamarmi Alex dolcezza. Oh, no non piangere, adesso ti libero "

Non mi ero neanche accorta di aver iniziato a piangere,sto iniziando ad avere paura. Una volta che Alexandru mi ha liberato da quasi tutte le cinture prendo a muovermi freneticamente

"Adesso stai ferma e ti spiego tutto ok? Non costringermi a essere cattivo Luna"

Annuisco e velocemente e con altrettanta velocità mi asciugo le lacrime

"Devi sapere che mio padre è uno dei più temuti boss della Russia, la nostra famiglia da generazioni ormai ha il controllo di quasi tutto il territorio nonostante le cariche politiche e tutte queste stronzate varie. Ieri sera a cena eravamo con un nostro collega, se così si può definire, per concludere un affare e lì ti ho vista, devo dirti che sei bellissima e per questo diventerai mia moglie"

"Io non voglio essere proprio nulla, tu sei un pazzo" 

"Non me ne frega un cazzo, forse non ci siamo capiti. Adesso tu stai zitta se non vuoi che ti faccia riaddormentare, adesso stiamo atterrando io e te usciremo da qui e tu salirai in macchina con me e andremo a casa mia" 

Oddio questo mi ammazza; inizio di nuovo a piangere ho troppa paura, voglio la mia mamma, Michele e il mio Sammy. Sento che l'aereo sta iniziando a perdere quota e istintivamente mi volto verso il piccolo finestrino alla mia destra e ciò che vedo è spettacolare, la città di Mosca si staglia in tutta la sua maestosità sotto di noi: riesco a vedere anche le cupole della Cattedrale di San Basilio, quelle cupolette tutte colorate mi hanno sempre affascinato sin da piccola.

"Adesso scendiamo da qui, c'è la macchina che ci aspetta e che ci porterà a casa"

Non mi ero neanche accorta di essere atterrata, troppo assorta nei miei pensieri...mentre sto per scendere dalle scalette una folata di aria gelata mi investe e faccio uno scatto all'indietro, non so davvero con che coraggio uscire da qui

"Tieni, questo è il mio giacchetto tanto la macchina è quella"

Ringrazio mentalmente il mio rapitore mentre mi infilo il suo giacchetto super largo e noto una bmw bianca che ci aspetta alla fine della scala. Mi faccio mentalmente coraggio e una volta arrivata in fondo alle scalette cerco di scappare all'interno dell'aeroporto, ma una forte stretta al mio braccio sinistro mi riporta sulla "retta via"

"Luna non provare a scappare, in qualsiasi parte tu andrai io ti troverò"

Suona come una minaccia, è meglio se per adesso mi do una calmata. Una volta salita in macchina Alexandru fa cenno all'autista di partire e velocemente ci lasciamo l'aeroporto alle nostre spalle.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora