Capitolo uno

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Il giorno dopo...

MARTINA

Conversazione telefonica:

“Allora?” mi chiede Miriam. “Qual è l'esito?” mi chiede ancora.

Sono appena uscita dal bagno, e ho appena fatto il test per sapere se sono incinta. Miriam è al telefono, e vuole sapere tutto.

“Aspetta un secondo” le dico.

Prendo il test tra le mani e controllo. Due tacche. Ci sono due fottute tacche.

“È negativo, vero?”

Sospiro e rispondo. “Sì... È negativo” mento spudoratamente alla mia amica.

“Oh... Menomale.”

“Sì... Menomale.”

Butto il test nel cestino. “Almeno non hai più problemi” mi dice.

“Già...”

“Ora che ne dici di andare a fare un giro?”

“No... Devo andare a lavoro.”

“Okay. Ci sentiamo dopo.”

“A dopo.”

Fine conversazione telefonica.

Prendo il giubbotto, lo zaino in pelle e saluto i miei fratelli che sono tutti buttati in salotto a guardare la tv. Esco e saluto i miei in giardino, poi vado verso la fermata dell'autobus e lo prendo. Vivo con i miei genitori, ma sto cercando un appartamento per vivere da sola, ed è per questo che sto lavorando in un bar. Vivo a Roseto degli Abruzzi, più precisamente a Montepagano, conosciuta grazie a Gianluca, e studio Filosofia.

Arrivo alla mia fermata e scendo dall'autobus, poi entro dentro e saluto il mio capo Diego. Appoggio il giubbotto e lo zaino e mi metto il grembiule, poi inizio a lavorare. Davanti a me compare un ragazzo, ed io sorrido vedendo il mio amico Simone. Simone è un ragazzo meraviglioso, siamo amici dalle elementari. Ha i capelli biondi, gli occhi celesti e un sorriso perfetto.

«Buongiorno bella signorina» mi dice sorridendo.

«Ciao Simo... Cappuccino e cornetto all'albicocca?» gli chiedo.

«No. Oggi voglio cambiare. Una bella cioccolata calda come le fai tu e un pasta qualsiasi vuota» dice.

«Arrivano subito.»

Preparo tutto quanto e glielo metto davanti agli occhi.

«Grazie dolcezza» mi dice.

«Figurati.»

«Allora? Come va?»

«Insomma.»

«È per quell'idiota di Gianluca?»

«Come lo sai?»

«L'ho saputo» risponde alzando le spalle.

Annuisco e mi giro per continuare a lavorare, mentre parlo con Simone. Preparo un caffè, e quando mi giro per darlo a chi lo ha ordinato vedo lui. Vedo il ragazzo che non vedo da un mese. Vedo il ragazzo che mi ha riempito il cuore di amore e poi me lo ha spezzato. Rimango ferma con la tazza di caffè bollente tra le mani e lo guardo negli occhi, proprio come sta facendo lui.

«Signorina! Il mio caffè!»

Scuoto la testa e appoggio il caffè nel vassoio, poi vado verso il signore che me lo ha chiesto e glielo do.

«Ecco a lei.»

Torno dietro al balcone e Gianluca si siede davanti a me.

«Cosa vuoi?» gli chiedo, tentando si essere fredda.

Fidati ancora di me {Gianluca Ginoble}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora