capitolo 1

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Luna pov

"Allora ragazzi io direi che per oggi basta così, non ho più voce per spiegare,ci vediamo domani"

La professoressa di Egittologia ci liquida velocemente e ci lascia liberi di andare a casa; finalmente questa giornata all'università è finita, ho dovuto affrontare solo 10 ore ininterrotte di corsi. Mi avvio velocemente verso la macchina mentre una figura mi affianca

"Luna mi daresti un passaggio? Oggi sono senza macchina,mi sono dimenticata di dirtelo stamani e sono arrivata in ritardo"

"Tranquilla Chia, ti porto io..come va con Domenico?"

"Non me lo rammentare, adesso che siamo al terzo anno si è deciso di smettere giurisprudenza per buttarsi su psicologia, non so come devo fare con lui...davvero"

Io e Chiara ci conosciamo fin da quando siamo nate, ma negli anni ci siamo perse di vista,ma la vita ha deciso di farci rincontrare il primo giorno all'università.

Dopo quaranta minuti in macchina, a causa del traffico,lascio Chiara di fronte a casa sua e mi appresto ad andare verso casa mia, ho giusto il tempo di cambiarmi e precipitarmi a lavoro. Faccio la cameriera/barista soprattutto nel fine settimana in una pizzeria del mio paese..la paga non è il massimo, ma cerco di aiutarmi anche con le ripetizioni, visto che spendo più soldi di quanti me ne entrano. Ebbene sì, sono una ragazza superspendacciona, ma di fronte a scarpe, vesiti e completini intimi non posso resistere, anche se la mia vera passione sono i libri, testimone il fatto che ho finito il posto nella libreria.

"Mamma sono a casa!"

Stranamente non c'è nessuno, forse sarà a cena da Michele,il suo compagno da un paio d'anni a questa parte. Mi viene incontro il mio "cucciolino" un labrador color crema di nome Sammy di tre anni e mi salta subito addosso.

"Amore mio! ma come sei bello"

 intanto gli lascio una miriade di grattini dietro le orecchie. Corro velocemente in camera mia ed entro nella cabina armadio e mi spoglio..mi guardo velocemente allo specchio e ho un fisico proprio niente male, piuttosto penso a dove mettere il prossimo tatuaggio, anche se ho già una mezza idea. Infilo una semplice t-shirt nera dentro i jeans a vita alta e mi infilo una felpa della Pirex gialla, dal momento che siamo a fine settembre e inizia a fare freschino.

Una volta arrivata a lavoro saluto il mio capo Emiliano e sua moglie Sara che si occupa di fare le pizze e mi lego velocemente il grembiule dietro la schiena.

"Che mi racconti di nuovo Luna?"

"Nulla di che Sara, mi annoio... E sono distrutta oggi dieci ore di lezione non sono proprio una passeggiata"

"Dai, su che ti mancano solo pochi esami e finalmente ti laurei. Hai già deciso cosa vuoi fare dopo?"

"Vorrei insegnare arte alle superiori, oppure anche fare la guida turistica non è una cattiva alternativa. Fortunatamente studiando beni culturali ho davvero poche scelte, ma non mi abbatto. Ho dovuto intavolare discussioni su discussioni per convincere mia mamma, quindi cerco di essere negativa"

"Luna vai a sentire,è appena arrivato un tavolo da tre. Li ho fatti accomodare al tavolo sette"

Prendo velocemente il blocchetto per le ordinazioni e la penna;una volta arrivata davanti al tavolo noto che ci sono due uomini adulti e un ragazzo che mi sta fissando, deve avere sui ventidue anni circa ed è...bellissimo. I suoi occhi sono di un verde chiaro molto intenso, contornato da due evidenti occhiaie, sembra muscoloso e alto, non riesco bene a capirlo dal momento che è seduto.

Cerco di darmi un contegno

"Buonasera signori,cosa posso portarvi?"

"Vorremmo mangiare una pizza veloce. Io vorrei una prosciutto e funghi"

"Una margherita per me"

"Per me una diavola, krasota" (=bellezza in russo)

Do un ultimo sguardo al ragazzo che mi ha chiamato in un modo strano, ma mi intimorisce troppo per chiedergli che cosa significhi. Porto le ordinazioni a Sara che inizia subito a stendere l'impasto. Una volta pronte mi seno troppo sotto esame dallo sguardo del ragazzo, quindi con una scusa banale convinco Emiliano a fare il servizio al mio posto;quando i tre hanno finito si alzano velocemente e si apprestano a pagare il conto e neanche salutano, che maleducati

"Simpatici eh" mi fa notare Sara

"Certo. Posso andarmene anche io? Tanto stasera non verrà più nessuno"

"Certo, sparecchia il loro tavolo e poi sei libera"

Sparecchio velocemente il tavolo e saluto con un 'a domani' i due.

Mentre sto aprendo la portiera della macchina sento un "perdonami krasota" e l'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi verdi mentre mi copre naso e bocca con un panno.

Alexandru pov

"Lei deve essere mia papà, non mi interessa niente"

"Alex sai a cosa stai andando incontro? Non penso che sia una buona idea, so che ti ho messo pressioni per sposarti ma una ragazza italiana che inoltre non conosci. Prenditi una ragazza russa, una qualsiasi..."

"Io voglio lei. Ho già tutto quello che mi serve:la stordirò con del coloroformio e poi andremo all'aeroporto e salirà sul nostro aereo e verrà con noi. Ho già deciso tutto"

Mio padre fortunatamente non discute troppo e con la macchina spenta aspettiamo che la ragazza, Luna a quanto ho sentito dalla pizzaiola esca dalla pizzeria. La guardo da lontano ed è molto bella, ha degli occhi così espressivi, un bel sorriso e soprattutto un fisico da paura; esco velocemente dalla macchina e le sussurro un "perdonami krasota" mentre le blocco il respiro con il panno.

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Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora