Perché le mie mani sono piccole e femminili?

Perché il poco grasso che ho, invece di essere sulle cosce o sul sedere, non è sulle braccia o sulla pancia?

Perché non sono forte?
Perché non ho muscoli?
Perché sono così sensibile?
Quando succedeva, osservava il sole «Perché io sono io?» sussurrava con le mani nei capelli una volta di un marrone lucente, ma adesso troppo sporchi per capire di che colore fossero.

Ma oggi, sospirò, oggi sarà meglio.

E dopo aver asciugato una piccola goccia sul suo viso, continuò a sorridere, mentre il sonno vinceva su di lui.

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«Alzati malcreato!»
La voce aspra e crudele del suo padrone echeggiò, facendo svegliare Louis di soprassalto.
Era un uomo alto e robusto.
Le sue braccia erano possenti e le sue mani erano come pale.
Quante botte aveva preso da quelle mani pesanti e callose?
Se ci pensava sentiva ancora dolore.
I suoi occhi erano neri come l'inchiostro e la barba lunga e ispida era sempre legata da un nastro dorato.
I suoi denti erano di un colorito vomitevole, causato del tabacco, ma lui non si negava mai di mostrarli con perfidia.

Quanto aveva dormito?
Solo un secondo prima stava facendo colorare la sua pelle dall'alba.
Lui la tela, Ra il pittore e la sua lucentezza i colori.

«Ho detto di alzarti!»
Urlava a corto di pazienza.
Lo prese per un braccio trascinandolo fuori, mentre i suoi aiutanti svegliavano i suoi simili [3].

Non eravamo forse tutti uomini?
Non eravamo fatti tutti di carne e da organi?
Forse noi nascevamo in un modo diverso, sbagliato?
Forse il mio cuore valeva meno del tuo?
La mia vita, è meno importante della tua?

Louis non sapeva rispondere alle sue stesse domande.

Una volta arrivati fuori dalla fatiscente costituzione, Fahim (così si chiamava) lasciò il piccolo, facendolo sbattere a terra.
Sentiva la pelle delle gambe bruciare e sapeva che nel punto in cui gli aveva stretto il braccio, sarebbe spuntato un livido.
Strinse i denti e non disse nulla.

Bastardo.
Che diritto hai a trattarmi come un animale?

Dopo poco, tutti furono ammassati attorno a lui,
come si fa per radunare un gregge di pecore.

Fahim cominciò a parlare.
«Al momento di massimo splendore di Ra[4], ci sarà la vendita.
Abbiamo sparso la voce per tutta la città, verranno in tanti» sorrideva pregustando già il denaro che avrebbe incassato alle loro spalle.
Grazie alle loro vite.

Oltre a prendere le nostre forze e far lavorare il nostro corpo fino allo sfinimento,
oltre a trattarci come se non avessimo valore alcuno, vuoi venderci e farci completamente perdere il diritto di essere chiamati "uomini"?

Sussurri spaventati e pieni d'odio per quell'uomo librarono nell'aria.
Si guardò intorno e vide alcuni piangere in silenzio, alcuni guardare un punto indefinito per terra, mentre l'ultima scintilla di onore e di umanità abbandonava il loro sguardo.
Vedeva la sofferenza di chi non era nato ricco.
Di chi era nato per servire.

Passiamo la vita a spezzarci le ossa, e non ci date nemmeno il tempo di farle guarire.
Passiamo la vita intera a rimpiangere e sognare una vita migliore.
Sognamo una vita degna di essere vissuta.
Sognamo di essere liberi.

Louis si alzò da terra mettendosi una mano davanti agli occhi per vedere meglio. Il sole era particolarmente forte.
«Salve mio caro» lo salutò un vecchio con un sorriso stanco e privo di denti.
Sobbalzò inizialmente, non avendolo sentito arrivare, poi ricambiò il sorriso, passando un braccio intorno alla sua vita sottile, per aiutare a reggerlo.
Le sue vecchie gambe erano troppo stanche.

Ci volete morti, perché sotto i vostri occhi siamo la feccia, e non siamo degni di essere venuti al mondo.
Ma non capite che siamo morti da molto tempo.

Awad, così si chiamava quell'uomo dal grande cuore .
Era già proprietà di Fahim quando il piccolo Louis arrivò. Fu di grande aiuto per quest'ultimo.
All'inizio gli disse cosa doveva fare, gli diede un po' di compagnia ed affetto.
Del resto, anche Louis fece lo stesso. Lo aiutava quando lo vedeva senza fiato, gli dava un po' del suo cibo, e anche se la notte i crampi lo divoravano, sentiva il cuore leggero. Forse lui era l'unica persona di cui Louis potesse fidarsi e gli era, in un qual modo, affezionato.

«Oggi sarà una brutta giornata - Tossì con forza il vecchio, per poi pulirsi sulla tunica il sangue che gli era finito sulla mano - Ma solo per me ragazzo, non ti preoccupare.
Pensa, magari troverai un padrone migliore»
Gli diede una pacca sulla mano che era posta sul suo fianco, e anche se era quella che era appena stata pulita, Louis non provò disgusto, ma sorrise maggiormente.

Potrei trovare qualcuno di migliore, ma chi mi assicura di non trovare qualcuno di peggiore?

«Quindi, schifosa feccia, mettetevi in fila due a due -le labbra si incespicarono in un sorriso malefico, ancora una volta- dobbiamo arrivare nella piazza centrale»

Lo sguardo di Louis si posò sul mostro che possedeva il suo destino, e lo guardò con odio.

L'unico a non dover avere il diritto di essere chiamato "uomo" sei tu.

«Ragazzo mio» Guardò subito il suo vecchio compagno.
«Ricordati il tuo posto»

Poi cominciarono a camminare.

***
[1] Nell'antico Egitto l'importanza di Ra era tale che diverse divinità del sole e dei momenti del sole nella giornata erano adorati come aspetti dello stesso Ra.
Atum era il dio del sole che tramonta.

[2] / [4] Ra era la divinità più importante per gli Egizi, e venivano usati diversi appellativi per chiamarlo.
(Tutti i riferimenti al sole, sono fatti a lui)
Il momento di massimo splendore di Ra è mezzogiorno.

[3] La parola "simili" è intesa come la diversità dalla casta.
In antichità infatti, le persone erano suddivise.

Un Fiore sbocciato nella sabbia » larry stylinson Where stories live. Discover now