La nascita

1.2K 86 176
                                    

Andrea- La nascita


Tre mesi dopo


Oggi mi hanno trascinato all'ospedale.

A Giovanni sono iniziate le doglie qualche ora fa e Luca e Federico hanno insistito che andassimo tutti all'ospedale per aspettare l'arrivo del piccolo Leveghi.

Vorrei davvero essere eccitato come tutti gli altri, ma non posso. Non che non sia eccitato dal fatto che il figlio di Giovanni stia nascendo.

Aspettavo con ansia questo giorno sin dalla prima volta in cui l'ho sentito calciare contro la mia mano, nonostante il mio odio verso i bambini.

Ma questo vuol dire che dovrò parlare di nuovo con Giovanni, che dovrò congratularmi con lui per la nascita del suo bimbo, sapendo che lui mi odia profondamente.

Gli ultimi tre mesi sono stati il periodo più orribile che abbia mai vissuto.

All'inizio ho iniziato a distruggere cose e effettivamente quello mi ha aiutato per un po'. Specialmente lanciare bottiglie di birra contro la porta del bagno si è rivelata una buona distrazione. Ci ho rinunciato dopo essermi tagliato le dita mentre ripulivo il disastro.

Poi ho pensato che, visto che funziona per molte persone che conosco, avrei dovuto iniziare ad affogare i miei dispiaceri nell'alcool. Alla fine ho scoperto che il mio stomaco è in grado di affrontare cibo di ogni tipo, ma non riesce a sopportare la quantità di alcool di cui una persona ha bisogno per smettere realmente di soffrire.

Dopo il fallimento dell'alcool, mi sono appellato alla soluzione che conoscevo già. Appuntamenti.

O, per nominare ciò che avevo in mente, andare a letto con tutti, fregandomene dei loro sentimenti. Mi ha sempre aiutato a staccare il cervello da ciò che mi provoca problemi.

Alla fine questa soluzione mi si è ritorta contro.

Far sì che dei ragazzi uscissero con me è stata la parte facile, come è sempre stato. Mentre cenavamo e mentre loro ciarlavano sempre delle loro cose completamente noiose come criticare gli uomini con cui uscivano, io mi intrattenevo comparandoli con Giovanni. Il che, per qualche ragione, mi dava punti come buon ascoltatore.

Nel momento in cui la cena finiva, non ero neanche più interessato a fare sesso con loro.

Le prime volte ho fatto l'errore di dir loro che stavo uscendo da una relazione che mi aveva lasciato con il cuore spezzato e che non ero ancora pronto a fare un passo serio con un uomo. Questo avrebbe dovuto farli correre via, ma non l'ha fatto.

E' strano, se sei interessato, loro non lo sono; se dici loro che non sei libero sentimentalmente, allora sono tutti su di te.

Così più volte di quante avrei voluto mi sono ritrovato seduto su un divano in qualche appartamento a baciarmi con un uomo il cui nome ho difficoltà a ricordare.

In realtà qualche volta mi hanno anche gridato contro perché li avevo chiamati Giovanni.

La cosa peggiore è che niente accadeva. Voglio dire, a me. Non ero neanche minimamente eccitato.

Non che mi aspettasi di avere con un ragazzo a caso quello che avevo con Giovanni, ma non accadeva proprio niente qui sotto.

Il che era specialmente frustrante per il fatto che dovessi sempre assicurarmi di sedermi al tavolino del bar dove ci incontriamo tutti insieme, così avrei potuto nascondere la reazione corporea completamente inappropriata che la sola presenza di Giovanni mi causava.

Doveva essere solo una notte// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora