Ricordai bene l'angelo del mio sogno, l'uomo che aveva deciso di sfidare Lucifero, l'uomo che aveva dato l'ordine di catturarmi... Quindi con quel nipotina intendeva proprio questo. Mi alzai da terra dando le spalle a mio padre, sentivo il suo sguardo puntato sulla mia schiena.

<< Figliola tra non molto ci sarà la cena, vai a prepararti >> disse lui con un sorriso carico di dolcezza.

Gli sorrisi e tornai a palazzo, aver saputo la verità proprio da mio padre mi rincuora, posso fidarmi di lui ciecamente. Tornando in camera cercai di farmi un idea dell'abito che avrei dovuto indossare, ho notato che durante la cena bisogna essere vestiti in modo elegante rispetto agli'altri pasti della giornata. Dovevo andare da Sheiva, forse poteva darmi una mano su questa banale decisione. Uscendo dalla mia camera ascoltai le voci che mi indicarono la strada e arrivai davanti la stanza.  Bussai alla porta e la vidi aprire. Mi fece un sorriso a trentadue denti e mi fece accomodare in camera sua.

<< Sapevi dove si trovava la mia camera? >> chiese lei sorpresa dato che non si aspettava di ricevere una mia visita.

<< Onestamente sento delle voci che mi indicano la strada, ancora non conosco molto bene il palazzo e quindi in un certo senso mi danno una mano, sai chi sono? >>

<< Anch'io all'inizio le sentivo, credo che sia merito del potere di Lucifero. A quanto so indicano solo la strada e non comunicano nient'altro >> disse lei alzando le mani in segno di non sapere nient'altro.

<< Come sei arrivata qui all'Inferno se posso chiedere? >> chiesi io con curiosità.

La vidi sorpresa dalla mia domanda, ma mi sorrise come sempre notando che non si era offesa per la mia domanda.

<< Vivevo in una piccola città non molto lontana da Londra. Una sera stavo passeggiando tranquillamente quando dei ragazzi mi aggredirono. Cercai di difendermi, ma ognuno di loro possedeva un coltello. Uno mi colpì velocemente allo stomaco visto che non facevo la brava e che non stavo alle loro regole, ma io senza pensare per via della rabbia presi il coltello che avevo in pancia e li uccisi uno a uno. Non so dirti da dove presi tutta quella forza, ma alla fine crollai a terra e mi ritrovai qui insieme ad altri demoni nuovi come me >>

<< Quindi sei morta alla fine... >> dissi io quasi in un sussurro.

<< Morire lentamente non è stato facile, odiavo qualunque essere umano per quello che mi avevano fatto e per quello che ho fatto io sono finita qui, ma ti confesso che mi va bene, non si sta tanto male in questo luogo come dicono >> disse lei con un sorriso per l'ultima cosa che aveva detto.

<< E i tuoi genitori? >>

<< A loro non gliene importava nulla di me, quando sono morta non hanno nemmeno pianto >>

<< Cavolo, io avrei ucciso anche loro >>

Incominciamo a ridere insieme per la mia battuta e in seguito mi sorrise di nuovo.

<< Sai sono contenta di averti raccontato tutto, si tratta di sfogo per me e avevo raccontato questa storia soltanto ad Asmodeus >>

<< Spero di non averti dato fastidio con le mie domande, ma in realtà sono molto curiosa >> dissi io grattandomi la nuca in segno di imbarazzo.

<< Ma no figurati, dalla prima cena ho capito che sei una ragazza fantastica e so che posso confidarmi con te liberamente senza essere giudicata >>

<< Anch'io penso lo stesso mia cara amica, ma dimmi un po' non è che tra te e Asmodeus c'è qualcosa? >>

La vidi diventare rossa alla mia domanda, mi sa che è proprio innamorata di lui.

Love Lucifer - The Perfect Angel Where stories live. Discover now