toxic love; Changki [oneshot]

Toxic love; changki

Stavo aspettando i miei amici per andare in giro, ma ovviamente quelle teste di cazzo erano in ritardo, e non rispondevano al telefono. Minchia, se esiste una cosa che odio sono i ritardi.
Dopo una buona mezz'ora, sento suonare il campanello di casa. Aprii la porta e mi ritrovai Hyunwoo, Minhyuk, Hoseok e Jooheon davanti agli occhi col fiatone e fradici di sudore.

<< Dove cazzo siete stati, in un fiume?>> chiesi ai ragazzi mentre riprendevano fiato. Minhyuk recuperò le forze e iniziò a parlare a singhiozzi

<<Hyungwon, ghetto, spari, cadaveri, polizia... inseguimento >> disse ansimando. A quel punto iniziò a salirmi un'ansia terribile per il mio amico.
<< E gli sbirri fino a dove vi hanno inseguito? >> sibilai. Hoseok stava per rispondermi ma la sua voce fu interrotta dal sordo rumore delle sirene.
<< Siete pazzi o cosa? Me li avete portati in casa! E ora? Finiamo tutti dentro a marcire. Bel lavoro, deficienti >> urlai rimproverandoli pesantemente.
Stavo ragionando ad un piano, ma sentii il portone aprirsi dopo un rumore assordante che rimbombò per tutto il palazzo, forse avevano usato un oggetto come ariete per sfondarlo.
<< Beh, ormai è finita. Ci saranno dozzine di poliziotti là sotto. >> mormorai guardandoli.
<< Arrendiamoci e andiamo... >> feci cenno ai ragazzi, mentre Hoseok si stringeva il polso destro unendo il medio ed il pollice dell'altra mano.

Scendemmo fino al terzo piano prima di incontrare le forze dell'ordine; eravamo tutti e sei criminali ed eravamo abituati a vedere sbirri, ma quelli erano carri armati, possenti e ben armati.
Ci fermammo su un pianerottolo uno a fianco all'altro e mettemmo le mani sopra la testa mentre ci inginocchiavamo.
Alcuni poliziotti ci sfrecciarono rapidamente alle spalle e ci ammanettarono.

Non avevo mai provato una sensazione così brutta in vita mia.
Mi sentivo come un leone dello zoo, ero completamente impotente.
Uscimmo dal palazzo dove rimasi stordito dal rumore e dalla luce delle sirene pioveva pure.

<< Fantastico, piove pure >> pensai tra me, mentre la guardia che mi stava accompagnando prendendomi per le braccia mi abbassò la testa per farmi entrare nella macchina.

Ero seduto in un posto a tre, affianco ad Hoseok e all'uomo più grande che avessi mai visto.
Oltre ad essere bello possente, era altissimo, di colore e con una leggera calvizie. Insomma il classico buttafuori da discoteca, solo che avrebbe potuto farmi diventare poltiglia in pochi secondi.

Dopo all'incirca venti minuti arrivammo nel cancello del carcere: la macchina accostò, e l'omone seduto affianco a me mi fece uscire aprendo la portiera e riprendendomi per le braccia per immobilizzarmi.
Tutti e cinque entrammo nello stabile, lasciandoci alle spalle l'immenso cancello color verde.
Appena entrammo ci portarono in una specie di sala d'attesa facendoci sedere su una panca di legno chiaro.
<< I polsi mi stanno diventando degli scavi archeologici >> disse Minhyuk criticando l'eccessiva durezza con la quale erano state strette le manette.
Ero ancora incazzato con loro, ma alla fine erano i miei cinque unici veri amici. Jooheon era mio cugino, Minhuk il mio vicino di casa, Hyunwoo il suo ragazzo e Hoseok era il nostro spacciatore.

Dopo alcuni minuti tornò Diablo, (come avevamo soprannominato la guardia di colore), spingendo un carrello.
Allora ci mise una mano e cacciò un completo arancione, i classici per carcerati e degli scarponi.
Fece cenno a Minhyuk di andare in una stanza e gli diede gli indumenti, mentre ci toglieva le manette.
Il ragazzo castano non scherzava, in rilievo a dove erano stati applicati i ferri, si erano formati dei segni rossi abbastanza profondi e di un certo senso inquietanti.

Minhyuk uscì e andò Hyunwoo a cambiarsi. Quest'ultimo fu una freccia a cambiarsi, e devo ammettere che non stava per niente male con quegli abiti.
Dopo Hyunwoo andò Hoseok che una volta cambiato sembrava una carota con i ciuffetti blu, dato che aveva i capelli bianchi e le punte blu.
Diablo mi fece segno di alzarmi e mi tirò con forza addosso i panni.