20 How could I be fine?

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Hey Fred, non sto bene per niente.
Poco dopo averti messo via, ho incontrato Harry, che mi ha confuso ancora di più le idee.
Davvero, non capisco come io possa stare bene con Louis che non si fida di me, io che non mi fido di lui, Harry che mi incasina la vita dicendomi cose senza senso e mandandomi via come se niente fosse. Dopo essersi scusato, ovviamente.
Prima fa i danni e dopo chiede scusa?!
Sono sempre confusa. Dovrebbe essere il mio secondo nome.
Con amore, Syddy.
*Sydney's pov*

Speravo che almeno qualcosa in questa giornata sarebbe andata bene, ma successe il contrario quando il prof di fisica mi chiamò all'interrogazione, e ovviamente non avevo studiato.
Così dopo la lezione mi ritrovai per i corridoi ad andare da Louis. Non ce la facevo più, io dovevo dirgli che nel mio cuore c'era spazio solo per lui.
Avevo bisogno di dirglielo.

Ma, quando fui vicina al suo armadietto, mi resi conto che era la cosa sbagliata. Era lui, che doveva venire a cercare me, quindi decisi che sarei rimasta lì, senza fiatare. Sarebbe stato lui a cominciare il discorso.

Ed eccolo lì, impeccabile come al solito. Capelli tirati in su, barbetta incolta, tuta e giacchetto abbinato. Reggeva dei libri con il braccio sinistro, mentre con la mano destra il telefono, stava probabilmente scrivendo un messaggio a qualcuno. Il suo viso era chiaramente turbato.

Qualcosa non andava.
Non mi aveva ancora notata, troppo preso dal suo telefono, quindi me ne andai prima che potesse farlo. Sparii fra la folla del corridoio, e per le seguenti tre ore, fui come un fantasma.
All'ultima ora, avevo la lezione con Louis, ma decisi di saltarla, non ero per niente in vena. E poi, non si può discutere di certe cose in classe, serve calma, serenità e soprattutto libertà di moderazione del tono di voce.

Dopo scuola, gli mandai un messaggio, che diceva chiaramente di incontrarci al parco, in modo da parlare.
Mi rispose quasi subito, dicendo che non poteva per chissà quale motivo.

Al diavolo, se non vuole parlare con me, sarò io a parlare con lui.
Lo chiamai, e non rispose.

Decisi che se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.

Andai a casa sia, trovandolo in camera, intento ad entrare in doccia, con solo i pantaloni addosso, non era proprio quello il momento per sbavare...

Mi ripresi, e riuscii a formulare una frase di senso compiuto.

"Cosa c'è di più importante del parlare e risolvere la questione?"
si avvicinò alla sedia, facendomi cenno di sedermi. Quello non era mai un buon segno.

"Non avrei mai voluto dirtelo, ma io ed Harry siamo fratellastri..."

Wow, la scoperta del secolo. Mi finsi sorpresa.

"Aspetta... Tu lo sapevi già?!"
Mi guardò sconcertato.

"Sì, l'ho saputo stamattina, quando sono uscita presto perché stavo male a non sentirti accanto a me. E tu, ovviamente, non ti sei preoccupato del fatto di non avermi trovata, vero?"

"Syd, io pensavo che ti servisse del tempo per metabolizzare..."
Disse, seriamente dispiaciuto.

Fu un attimo, mi alzai in piedi e lo dissi davvero ad alta voce.

"Metabolizzare cosa?! Il fatto che ti amo e tu fai come se niente fosse?!"

E da lì, partì quel silenzio imbarazzante. Mi fece capire, che i suoi sentimenti non erano gli stessi dei miei, e che quindi ero stata un'idiota a pensare che qualcuno potesse davvero tenere a me.

That Diary ❁ LWTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora