Mark è l'anima di un ragazzo del 1400 intrappolata nel castello dove un tempo viveva, per colpa di una maledizione.
Donghyuk è un ragazzo obbligato a passare l'estate nel castello dove vivono i nonni, in un paesino sconosciuto persino alle carte geo...
Istantaneamente, il mio corpo si mosse con rapidità in avanti facendomi di conseguenza perdere l’equilibro e cadere dal letto, generando un rumore poco rassicurante non appena toccai il pavimento con esso, boccheggiando in seguito per il dolore. “Ma che cosa..” mi sedetti con la dovuta calma mentre i miei occhi vagavano confusi e impauriti per la stanza, come per rassicurarsi che non ci fosse nessun altro nella insieme a me. Nonostante non vidi nulla di strano, quella sensazione di essere osservato non se ne voleva andare, come quel freddo improvviso. Titubante, mi alzai dal pavimento e mi strinsi le spalle prendendo poi a camminare verso la finestra da dove entrava la luce della luna, unica fonte di luce in quel momento. Una volta arrivato davanti ad essa, non ci fu nulla che attirò particolarmente la mia attenzione e fu proprio in quel momento che vidi una figura immobile nel prato, esattamente davanti alla mia finestra, se ne stava immobile, senza muovere un muscolo mentre i capelli marroni venivano scompigliati dal vento. Purtroppo non riuscì a vederla in faccia, ma potei constatare, che era la figura del mio sogno. I miei occhi non volevano staccarsi da essa, nonostante il mio corpo stesse tremando, sia per il freddo che per la paura. Come senza accorgermene mi avvicinai di più al vetro della finestra per osservare meglio la figura, e, come se si fosse accorta della mia presenza, voltò di scatto la testa guardandomi. Senza esitare indietreggiai velocemente buttandomi poi sul letto, coprendomi con le coperte fino a sopra la testa. Il mio respiro era pesante e riuscivo a sentire gli occhi bruciare, segno che le lacrime sarebbero scese in poco tempo, ma in una manciata di secondi, temetti di dimenticarmi come si respirava. Un cigolio insopportabile mi fece drizzare i peli sulle braccia, un rumore assordante e orribile proveniva dalla mia sinistra, non troppo lontano. La porta si stava pian piano aprendo producendo quel rumore sinistro, ma in una decina di secondi si fermò di colpo. Il silenzio regnava nella stanza, se non per il battito del mio cuore e i miei singhiozzi sottomessi. Non appena pensai che fosse tutto finito, la finestra si spalancò di colpo, le ante andarono a sbattere contro la parete, così forte che temetti i vetri si sarebbero infranti. La paura si impossessò del mio corpo e le lacrime presero a scendere copiose sulle mie guance mentre il mio corpo era scosso dai singhiozzi. Poi, tutto buio. La prima cosa che vidi la mattina, fu il soffitto giallastro e rovinato che si trovava sopra la mia testa. Quando i miei occhi si furono abituati alla luce del giorno, subito spostai la mia attenzione alla porta e alla finestra, ma entrambe erano chiuse. Che fosse stato tutto un brutto sogno?
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