4

195 28 15
                                    


"Frank Iero e il marito di Mr Black" pt.1

Che gli stava succedendo? Sembrava un ragazzino in preda agli ormoni, forse era che si era creato troppe aspettative su questo Gerard Way e adesso che aveva visto che era attraente era andato fuori di cervello... Insomma, poteva capitare!
Ringraziò il fatto di dover guidare e dunque guardare la strada e non l'uomo che aveva di fianco, anche perché avrebbero fatto un incidente e Black gli avrebbe fatto rimpiangere il fatto di non essere morto sul colpo.
«Mi piace questa macchina, mi ricorda un gatto» disse Gerard salendoci sopra.
Frank alzò un sopracciglio.
Che cazzo voleva dire?
«Non mi piacciono molto i gatti» disse sforzandosi di non sembrare perplesso.
Avevano appellato la sua macchina in vari modi, compreso "figlia di puttana", detto da Ray ovviamente, ma "gatto" non era mai stato in lista, okay che ci potevano essere delle macchina con forme strane, ma la sua era una semplice Cadillac, che amava tra l'altro.
«A me piacciono perché fanno le fusa...» rispose stiracchiandosi e somigliando proprio all'animale appena citato.
«E anche perché sono misantropi dentro».
Lì Frank accennò una risatina, evidentemente quella era solo una battuta, ed era anche divertente! Il problema fu che l'altro non accennò ad un mezzo sorriso, anzi era molto serio e lì il guidatore aveva smesso subito.
Si creò di nuovo un silenzio imbarazzante...
«Mio marito mi ha detto che vi conoscete da un bel pò» lo ruppe accendendosi distrattamente una sigaretta, non sembrava realmente interessato alla risposta, probabilmente voleva solo dire due parole a caso.
«Beh, sì...» rispose Frank non sapendo bene cosa dire.
Il rosso si era messo a guardarlo, come ad attendere altre parole.
«Non è che fossimo amiconi, ma sì, ci rispettavamo da ragazzi, probabilmente in quel periodo si faceva chiamare per nome» fece con finta naturalezza.
Complimenti, idiota.
Pensò sospirando per l'ennesima figuraccia.
«Nah, nessuno che non fosse un membro della sua famiglia lo ha chiamato per nome vero, "Black" ha origini antiche, per così dire».
«Uh capisco, non lo sapevo».
«In realtà non molti lo sanno».
«E tu sei tra i fortunati?».
«Ti piacerebbe saperlo?».
Gerard era atono e Frank non capì se fosse una domanda retorica o reale o semplicemente una presa per il culo...
«Ehm... No, sono uno che si fa i fatti suoi...».
Il che era vero, peccato che dopo aver parlato di questa cosa con Ray e averci pensato molto su, avrebbe voluto tanto saperlo, ma non poteva certamente rispondere affermativamente a quella domanda, già si era mostrato come un perfetto imbecille, non aveva anche voglia di farsi vedere come una specie di giornalista della cronaca locale, anche se portare un'informazione del genere al suo amico afro, sarebbe stato divertente, sia per vedere la sua faccia e sia per dimostrargli che tutta quella roba mistica sul suo nome, era un gran puttanata.
Gerard rispose con una semplice risata, che non fu decifrata neanche stavolta, ma almeno erano arrivati al locale e Frank aveva ripreso il suo normale colorito, tornando definitivamente in sé, pensò che quello fosse stato semplicemente un momento di debolezza, tutto qui, tornato a casa si sarebbe fatto una sega e la sarebbe stato meglio.

Il posto aveva un che di trash che dal parcheggio non si intuiva, ma già l'insegna era tutto dire, una scritta psichedelica incomprensibile, ma dentro era molto peggio, sembrava direttamente uscito da un trip di LSD, anzi molto peggio, effettivamente doveva chiedere al collega come fossero, perché lui di quella roba strana non se ne intendeva. Era pieno di colori e musica, non assomigliava molto ai pub bui e appartati che frequentava di solito, era tutto troppo stravagante per i suoi gusti, tutte le pareti erano piene di disegni che lui non riusciva a comprendere, i tavoli sembrano imbrattati di vomito colorato, insomma, riassunto in breve, era una merdaccia, ma non aveva voglia di contrastare il posto scelto da Gerard, a lui bastava solo che si mangiasse qualcosa di decente lì dentro, non doveva farci chissà che.


Un mini capitolo giusto per farmi perdonare del fatto che non aggiorno da non so quanti mesi, chiedo venia, ma non ho avuto alcuna ispirazione e sono anche adesso in blocco, sono riuscita a tirare fuori solo questa cosa minuscola, spero di aggiornare il prima possibile, sorry.

Pulp Fiction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora