38.UNA LETTERA

Comincia dall'inizio
                                    

Dieci ore dopo, il taxi si ferma proprio davanti casa mia, dove al mio arrivo, trovo tutti i ragazzi ed Eveline ad attendermi.

Lascio la mia valigia vicino la porta e vado verso di loro.

«State tutti bene?» Chiedo allarmato e loro annuiscono senza dire una parola.

Stanno scherzando?

Per quale motivo mi hanno fatto tornare indietro se poi li trovo sul divano di casa mia a guardare un film.

«Che mi dovete dire?» Chiedo una seconda volta cercando di mantenere la calma?

Nic si alza e venendo verso di me, mi abbraccia. «Ci sei mancato amico mio» dice.

«Ah beh e non potevamo fare una semplice videochiamata? Sapete che la situazione con Harrison non è ancora delle migliori, no? Io devo ancora risolvere le cose con lui e poi c'è quel tale... lo spermatozoo riuscito male che non mi dà tregua!».

«Chi?» Domanda Larry.

«Andy, un vecchio amico di Harrison che ci prova con Sharon. Ha anche tentato di baciarla. Per fortuna sono arrivato in tempo e l'ho fermato. Dovevate vedere che pugno gli ho dato!» Rido ma nessuno sembra essere sorpreso.

Li osservo ancora non riuscendo a capire.

«Sicuro che state bene?» Insisto.

«Sì, tutto okay. Non preoccuparti» risponde Leroy.

«Allora? Ci sarà pure un motivo per il quale mi avete fatto premura di ritornare, no?».

«Hai fatto bene a tornare a casa Zende» Eveline accenna un sorriso per poi venire verso di me e stringermi anche lei in un abbraccio.

«Perché oggi siete tutti così affettuosi?» Li prendo in giro. «Vi sono mancato così tanto, eh?» Assottiglio gli occhi quando noto uno scambio di sguardi tra di loro.
«Okay è chiaro che c'è qualcosa che mi state nascondendo, quindi, se non volete che io esca nuovamente da questa casa, parlate adesso!».

«Per caso hai trovato una lettera vicino la tua camera d'albergo oggi?» Domanda Larry.
«Sì, come fai a saperlo?» Chiedo ricordandomene soltanto adesso.
«Non è questo l'importante, ma credo tu debba leggerla».

Continua e io sgrano gli occhi.
«Mi fate paura, seriamente».
«La lettera è di Sharon» aggiunge Eveline ed io continuo a non capire.
Ricordo di aver preso una busta da terra ma non di aver letto il nome della mia ragazza lì sopra.
Sto iniziando a innervosirmi.

«Non appena avrai letto il contenuto, capirai il perché tu sia ritornato qui, a casa» La voce di Leroy appare alquanto preoccupata e anche se il mio amico cerca di nasconderlo, sento sia nervoso.

Decido di non fare più domande.

Afferro la valigia e lanciando un'ultima occhiata al gruppo, decido di salire in camera mia.

Qualcosa non va e questo riguarda la lettera che portato con me da Verona. Non appena chiudo la porta della mia stanza, frenetico cerco tra la mia roba la lettera.

Quando la trovo, il mio cuore perde un battito.
Il mittente è Sharon.
Osservo bene la busta gialla.

La apro e scorgo una lettera lunga sei pagine. Sei.

"Che diavolo sta succedendo?" penso tra me e me.

È stata l'estate dell'anno scorso, dopo il mio quarto anno di liceo, quando ho preso l'aereo per raggiungere mio fratello a Londra. Quando ci siamo incontrati per la prima volta...

Fin dal primo momento ci siamo trattati male, io non potevo vederti e tu non potevi starmi accanto. Mi consideravi soltanto una ragazzina che per sbaglio era entrata a far parte, di nuovo, della vita del tuo amico. Mentre io, ti vedevo come il cattivo ma allo stesso tempo, misterioso migliore amico di mio fratello.

Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora