Capitolo 9

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Al mio rientro a casa niente è cambiato. Mio padre e Josh sono ancora in cucina con la testa fra le mani, con l’unica differenza che adesso si è aggiunta anche Sophie.

Appena sentono i miei passi varcare il corridoio alzano la testa e puntano lo sguardo su di me. Sembrano spossati e non li biasimo. Anche io non sono del tutto informa, ma sono l’unica che può fare qualcosa per cambiare la situazione. Sospiro, entro in cucina e prendo parola.

“Ho preso una decisione.” Tutta l’attenzione è rivolta verso di me e non vola una mosca. “Cercate di capire che per me non è facile e che quindi non andrò da sola a Londra e non sarà uno di voi a venire con me. Verrà un mio amico.” Sia mio padre che mio fratello corrucciano la fronte e mi guardano confusi mentre Sophie mi lancia un’occhiatina complice. Credo che abbia già capito con chi andrò. L’altra sera mi ha beccato in flagrante dalla finestra mentre “parlavo” con Harry in macchina.

“E chi sarebbe il tuo fantomatico amico?” chiede mio padre iniziando a mettere le mani avanti. Osservo con la coda dell’occhio mio fratello e poi di nuovo lui.

“Harry.”

“Harry?!” sbotta mio fratello alzandosi dalla sedia e puntando verso di me con sguardo assassino “Ti avevo chiesto espressamente di non avvicinarti a quel ragazzo e tu che fai? Ti butti fra le sue braccia come se niente fosse?” ignoro la sua predica e sbuffo

“Josh, smettila.” Lo riprende Sophie venendo in mio aiuto. “Anche se non sembra Harry è un bravo ragazzo e in questo periodo sta aiutando molto tua sorella. Credo che dovreste ringraziare lui se adesso vi rivolge la parola e non vi ignora come faceva le prime volte che era qui.” Mio padre la osserva colpito dalle sue parole e poi torna a guardarmi

“Se Harry ti fa sentire così a tuo agio per me non ci sono problemi. Lo conosco di vista e, anche se a tuo fratello non va a genio per i suoi validi motivi, io lo reputo un bravo ragazzo e puoi portarlo con te. Ti servirà una spalla a Londra.” In questo momento dentro di me sto facendo i salti mortali anche se dalla mia espressione non sembrerebbe. Mio fratello mi guarda infuriato e mi viene incontro puntandomi un dito al petto.

“Se ti fa stare male non venire a piangere da me! Non ci sarò ancora quando nel mezzo della notte impazzisci come l’ultima volta e ti svegli gridando. Che sia chiaro.” Mi urla a pochi centimetri dalla faccia per poi dileguarsi al piano di sopra. Mio padre sospira deluso dalla sua reazione e torna a sedersi accanto a Sophie. Osservo per un altro po’ quella dolce coppietta e mi dileguo in giardino lasciandoli soli.

Salgo sull’amaca e mi sdraio contemplando le nuvole e cercando di non pensare alle parole senza senso di mio fratello.

Non pensavo potesse essere così crudele con me e soprattutto non credevo arrivvasse a tanto cercando di ferirmi usando le mie debolezze. Si è dimostrato infantile nei miei confronti e non glielo perdonerò così facilmente.

[…]

“Avete preso tutto?” mi chiede per la centesima volta mio padre. Alzo gli occhi al cielo e mi volto verso di lui.

“Sì. Ho controllato tre volte camera mia.”

“Sicura?” Sophie gli posa una mano sulla bocca facendolo tacere una volta per tutte.

“Smettila di assillarla, tornerà fra una settimana e passerà il natale con noi come avevamo già deciso. Andrà tutto come stabilito.”Lui annuisce e l’abbraccia mentre io lancio un’occhiata alla finestra di mio fratello. Se ne sta seduto sul davanzale ad osservarmi senza dire o fare niente. Non si è degnato per tutto il giorno di dirmi una sola parola e non è neanche sceso per salutarmi. Quando ho detto che è una persona infantile non mi sbagliavo affatto. Mio padre segue il mio sguardo e si avvicina lentamente a me.

Where Have You Been || Harry StylesWhere stories live. Discover now