EXTRA 2 - To Fall in Love

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La risposta arriva quasi istantanea. "Assolutamente sì. E comunque la tua vita sessuale è anche roba mia, guapa. Non dimenticarlo mai. Ottimo, allora, a domani!... Ah, giusto, prima che mi dimentichi. Ti auguro una buona serata... così, ho uno strano presentimento. Divertiti, ma non troppo, eh!" e a conclusione, una faccina con l'occhiolino.

Non è proprio da Dana troncare una conversazione così. Prima che possa chiederle altro però, improvvisamente, suona il campanello.

Aggrotto la fronte. Uno strano presentimento si insinua dentro me. Che Dana stia architettando qualcosa di losco come sempre?

Apro la porta e scendo velocemente le scale. Non appena arrivata di sotto, guardo lo spioncino.

E quello sguardo lo riconoscerei tra miliardi di milioni, così come il brivido che mi attraversa dalla testa ai piedi. Mi do una veloce manata ai capelli e apro.

In una frazione di secondo, le sue mani mi arraffano per la vita e mi tirano su, avvicinandomi al suo corpo. Sento distintamente il mio cuore esplodere di gioia e desiderio; lo desidero con tutta me stessa, anche più di quanto sia probabilmente lecito. Incrocio le caviglie sulla sua schiena, mentre allaccio le mani tra loro, sul suo collo.

Mi saluta con un bacio pieno di passione, che riesce a colmare tutti i giorni in cui non ci siamo visti e finalmente è come tornare a respirare. Assaporo le sue labbra morbide, infilo le dita fra i suoi capelli neri e lo stringo forte, la bocca dello stomaco che si contorce non appena mi morde il labbro inferiore.

Non ho intenzione di lasciarlo andare per nulla al mondo. Approfondisco il bacio, schiudendo le labbra e lasciando unire le nostre lingue in una cosa sola. Forse quello che sto provando rasenta lo status di totale pace: mi sento veramente viva, percepisco ogni rumore, ogni sfumatura del suo sapore, ogni emozione amplificata. Sento le sue dita correre sotto la maglietta e sfiorare la mia pelle, creando cose che lui non può neanche immaginare, cose che a stento avrei creduto vere se me le avessero raccontate prima di conoscerlo. Sento la mia voglia di lui crescere a dismisura, faccio scorrere le mie mani sul suo collo, sul suo petto.

Non ho bisogno di lui per vivere.

Ma con lui, la vita ha tutto un altro sapore.

Improvvisamente l'attimo viene interrotto da lui che si ritrae un poco. Sento il suo respiro corto e il mio mescolarsi tra i nostri volti, mentre mi guarda con quegli occhi profondi che amo, e che allo stesso tempo a volte mi spaventano per quanto vorrei osservarli sempre.

«Håbe.»

«Dimmi.»

«Mi sei mancata.»

Sorrido, aumentando la stretta delle mie mani sul suo collo, e anche lui rafforza la sua sulle mie cosce.

«L'avevo capito.» Sfioro il suo naso col mio e sospiro. «Mi sei mancato anche tu, cowboy.»

E le nostre bocche si uniscono ancora, bramandosi a vicenda: lo fermo giusto un istante per chiudere a chiave la porta di casa e poi ci tuffiamo insieme totalmente nel nostro amore.

***

Accarezzo la sua schiena nuda e la sento rabbrividire un poco

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Accarezzo la sua schiena nuda e la sento rabbrividire un poco. La sua pelle chiara, nonostante l'estate appena finita, sembra porcellana. Più la osservo, più dentro me si scatena quella miriade di sensazioni che ha portato lei. E solo lei.

Nei giorni in cui non ci siamo visti, ho riflettuto parecchio, su noi. Su me. Su molte cose.

«Secondo te perché si dice "to fall in love", Håbe? Perché proprio "cadere"?» Continuo a carezzare con le dita la sua pelle. Lei stringe la mia altra mano fra le sue. Il profilo del suo corpo sinuoso, coperto dal lenzuolo, è illuminato dalla luce all'esterno e dalla piccola abat-jour poggiata sul comò, praticamente sommersa dai libri. Le luci di Natale appese al soffitto e alle pareti mi fanno quasi tornare a tanto tempo fa, quando eravamo insieme sotto le stelle. Sorrido un poco, ripensandoci: Håbe mi aveva praticamente confessato il suo amore già quel giorno. Ma io non ero ancora del tutto me, per capirlo.

Lei mi guarda, alzando un pochino il viso verso di me. Percepisco i suoi piedi accarezzarmi le gambe e rabbrividisco in rimando, perché sono gelidi. Per essere fine agosto, fa fresco; sotto quel lenzuolo in due si sta davvero bene.

«Sai, è una bella domanda.» Riflette un poco, poi prosegue: «In effetti, se ci pensi bene, per alcune persone, l'amore è un po' una trappola. E anche per quando finisci in trappola, si usa il verbo "cadere".»

«Ma tu mi hai tirato su. Non mi hai fatto cadere.» Affermo, sicuro.

Sorride. Poi sospira, abbassa lo sguardo, carezzando ancora le mie mani. «Non so. Forse siamo stati fortunati.»

«Quello è sicuro.» Annuisco.

«Pensa a chi ama e non è ricambiato. Per loro, in amore ci sono caduti. Noi invece... ci siamo scelti.»

Rido sommessamente. «Facciamo che tu hai scelto me. Io mi sono svegliato un po' in ritardo.»

Si sposta su di me, scivolando e facendo entrare un po' di aria fresca sotto il lenzuolo. Le sue cosce toccano le mie e la sua pancia aderisce alla mia pelle. Mi bacia con dolcezza, poggiando piano le sue labbra sulle mie, mentre si scosta i capelli dal viso con una mano.

«Il mio ritardatario.»

«Håbe. Stavo pensando... tu mi dicesti che mi amavi già quella volta in gita sotto le stelle. Vero?»

Arrossisce lievemente. La carezzo proprio sopra il rossore con il pollice. Distoglie lo sguardo da me. «Io... sì. Più o meno.»

«Io non te l'ho mai detto.»

Sorride, accoccolandosi sul mio petto. «Lo so. Si vede che non sei pronto e per me...»

«Ti amo.»

Si tira su di scatto, la bocca spalancata, gli occhi grandi come mai. Sta trattenendo il respiro, e così anche io mentre in fretta aggiungo: «L'ho capito proprio l'altro giorno che avrei dovuto dirtelo il più presto possibile. Mi sono detto che appena ti avrei rivista, io te lo avrei detto. Ti amo, Håbe. Io non sapevo neanche cosa volesse dire amare. Avevo un'idea del tutto distorta, ma tu... tu mi hai fatto capire che non sapevo niente. Mi hai preso con te e mi hai portato via da una vita che mi stava distruggendo. Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi amato come hai fatto, come con le cose importanti. Non ti ringrazierò mai per come mi hai spronato a diventare migliore. Per come hai creduto in me. Non dovrebbe essere "cadere in amore" proprio perché grazie a te, io sono riuscito a rialzarmi, e a vedere il sole.»

I suoi occhi si riempiono in fretta di lacrime silenziose, un grosso sorriso le spunta sulle labbra. In poco meno di un istante, le sue braccia sono attorno al mio collo, a stringermi forte.

«Ti amo anche io. Proprio come con le cose importanti.»


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STORM (Completa)Where stories live. Discover now