8. Il Nord non dimentica

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Passarono i giorni, le settimane. La strada del Re sembrava infinita ed io stavo per impazzire. I boschi sembravano infiniti e tutti uguali, così come le locande e le persone dei piccoli centri abitati. A detta di Jem avevo perso parecchio peso, ma lui non era da meno.

Stavo per chiedere a Jem di fermarci un attimo per riposare, quando intravidi una specie di fortezza in lontananza. Era un enorme complesso di mura grigie posizionato su un vasto prato, da quella distanza riuscivo a intravedere qualche torre.

"Guarda Jem, è Grande Inverno!" esultai. Lui guardò davanti a sé "Non hai sentito quello che hanno detto nell'ultima taverna? Adesso è dei Greyjoy, non possiamo andare là." Disse serio.

Sospirai "Vuol dire che l'aggireremo."

Senza troppi problemi riuscimmo nel nostro intento, le guardie non sembravano molto attente su chi si avvicinasse.

"Da qui dovremmo metterci una settimana per arrivare alla Barriera." Disse Jem "E sarà difficile, da quelle parti nevica." Rabbrividii a quell'affermazione, io e la neve non andavamo molto d'accordo.

"Ci fermeremo a Città dell'Inverno, a est lungo la strada del Re." aggiunse.

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La città era grande quanto tranquilla. Ai lati della piazza principale, la Piazza del Mercato, si estendevano schiere di piccole abitazioni in legno o pietra cruda che davano un tocco molto familiare.

Eravamo diretti al Ceppo Fumante, famosa locanda e birreria. Camminammo per le strade larghe e fangose, finché non scorgemmo l'insegna. All'interno pullulava di uomini che scherzavano rumorosamente fra loro davanti a grossi boccali di birra.

Quando camminai decisa verso il bancone alcuni di loro si girarono a guardarmi, come se avessi rievocato un ricordo lontano, ma dopo un po' distoglievano lo sguardo, scettici.

Da dietro il bancone uomo grosso e barbuto che asciugava un boccale con uno straccio ci salutò cordialmente, dopo averci squadrati per bene.

"Vorremo una stanza per due, ci fermiamo una notte." disse Jem, mentre tirava fuori il denaro con cui avremmo pagato.

"Posso avere il piacere di sapere chi mi sto mettendo in casa? Scusate, ma tu non sembri uno di queste parti." disse indicando con un cenno della testa Jem, il quale si girò verso di me interrogativo. 

Sembravo una ragazza del Nord. Ad Alto Giardino nessuno l'aveva notato, qui mi avevano riconosciuta.

"Io sono Sir Jemmen Tyrell," disse Jem, gonfiando il petto "la mia compagna di viaggio si chiama Elyana." Omettendo volontariamente il cognome, ormai era chiaro che non fosse il vero nome della mia famiglia.

L'uomo annuì, guardandomi intensamente "Noi del Nord siamo sempre stati ospitali, in particolare con i cavalieri. Il Nord non dimentica." Disse, scandendo bene l'ultima frase. Sentivo che in qualche modo era rivolto a me. Ero una figlia del Nord, ma ero davvero discendente di chi avevo avuto modo di credere? Dovevo aspettare di arrivare alla Barriera, per ulteriori chiarimenti, ma avevo cominciato a familiarizzare con quella realtà.

Il Nord non dimentica.

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