1. La verità

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Il Sole aveva cominciato la sua discesa ad occidente, lasciando nell'aria una luce rossastra che andava pian piano svanendo. Erano così i tramonti ad Alto Giardino, lenti e mozzafiato. In un altro momento avrei ammirato lo spettacolo estasiata, ma ero troppo impegnata ad ascoltare la zia Helna.

"Ora che L'usurpatore è morto" stava dicendo versandosi un bicchiere di vino più che abbondante "Posso raccontarti qualcosa, qualcosa che se quell'uomo non fosse morto non sarei qui a raccontare." La vidi mandare giù avidamente il liquido rosso e spostare lentamente lo sguardo su di me.

"Tua madre" iniziò catturando la mia attenzione "Io e lei non eravamo imparentate in alcun modo" quest'affermazione mi spiazzò, ma cercai di non darlo a vedere, volendo che continuasse.

"Eravamo amiche però, venivamo dallo stesso posto. Siamo praticamente cresciute insieme, nonostante non fossimo sullo stesso gradino della scala sociale. Era una brava ragazza e tu me la ricordi così tanto, sei diventata così pericolosamente simile a lei" prese un altro sorso di vino "C'era una cosa che tutti dicevano di lei, dicevano che era bella quanto forte e testarda. Ma sul letto di morte come fai a essere forte o bella? Testarda sì, quando mi fece giurare. Non fraintendere mia cara, sono stata io ad accettare il giuramento nonostante potesse andarne della mia vita. Lei si fidava di me e io glielo dovevo." Fece una breve pausa, non le era mai capitato di raccontarmi così tanto di mia madre "Tu e tuo fratello eravate sulla lista nera di qualcuno molto potente, era convinta che dividendovi avreste avuto più possibilità di sopravvivenza."

Sbiancai a quell'affermazione "Mio fratello? Cosa sai di lui?"

Scosse il capo "Non so a chi lasciò tuo fratello gemello. Mi disse di prendere tutto quello che poteva avere un valore e di venderlo per ricavarne dei soldi. Ma soprattutto di fuggire il più lontano possibile, dove nessuno poteva conoscerci. Mi fece giurare di non dirti chi fossero i tuoi genitori e di teneri lontana da tutti quelli che potevano riconoscerti in qualche tratto" Studiò attentamente la mia espressione avida di conoscenza "Mi lasciò questo" mi porse un fazzoletto quadrato color crema con una rosa dai petali blu ricamata al centro "Lo fece lei stessa" Lo presi e l'annusai, cercando di catturare quello che poteva essere un odore familiare.

"Come si chiamava?" chiesi speranzosa

"Ho giurato di non dire mai il suo nome o quello di tuo padre, ma non ho mai giurato di non raccontarti qualcosa su di loro."

"Mio padre chi era?"

"Non l'ho conosciuto, l'ho solo intravisto qualche volta."

"Perché me ne hai parlato solo ora?" incalzai.

"Perché ora sei pronta, perché il tempo lo è. Se vuoi trovare cosa resta della tua famiglia devi andare a Nord, devi seguire l'indizio che tua madre ti ha inconsapevolmente lasciato" Indicò con lo sguardo il fazzoletto tra le mie mani.

"Sì, ma quanto a Nord? Quando saprò di essere arrivata?"

"Te ne accorgerai tu stessa, il richiamo del sangue non mente."

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