L'inizio

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La cittá di Ferrara mi fece davvero un'ottima impressione, quella mattina, nonostante fosse probabilmente uno degli ultimi posti al mondo dove avrei voluto essere.

Avrei voluto odiarli, quei viali alberati, quelle grandi piante che regalavano ombra e fresco ai condomini con le biciclette parcheggiate fuori al posto delle auto.

Avrei voluto, ma proprio non mi riusciva: nessuno sano di mente può odiare quel posto.

Se vogliamo era anche un odio insensato, lo riconosco adesso come allora. Non era certo colpa dei ferraresi se quell'anno la vacanza studio in Germania non la potevo fare, se la seconda accompagnatrice quell'anno era in altre faccende affaccendata e non poteva venire e star dietro alla talpa del gruppo.

E così eccoci laggiù, io e i miei, fuori dal portone di uno di quei condomini con gli alberi in quella domenica mattina di fine Aprile.

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"Chi cavolo è, sta vecchia?" mi domandai entrando nell'appartamento al secondo piano.

Sulla soglia ci attendeva una tipa sulla sessantina buona, alta un metro e un toast - come direbbero i miei amici -, con un'assurda nuvola di riccioli biondo-rossicci.

Ci volle quasi un'ora prima che ce ne uscissimo da quella casa tutti e quattro: i miei visibilmente soddisfatti, io chiedendomi dove cavolo fosse in effetti Malta e la vecchia, che ora sapevo chiamarsi Paola Alberti, con la sua pila di panni stirati da riportare al ristorante del figlio maggiore.

Se solo fosse esistito Google Maps avrei capito molto prima dove fosse la mia destinazione per l'estate: "ELA - English Language Accademy", Sliema, Malta.

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