Pazzi stupratori e lettere

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*gli amori belli sono di 2 tipi:
Quelli che nascono per caso e quelli che nascono per scelta*

TN P.O.V.

Stavo per affari miei, seduta sul banco e con un libro in mano, quando mi si avvicinò Mikasa, con un espressione svogliata in volto, cosa che mi fece storcere il naso.

<<Scusami per ieri, TN. Sono molto protettiva nei confronti di mio fratello- si avvicinò di poco a me per non parlare ad alta voce e sussurrarmi all'orecchio- ma se osi avvicinarti a lui giuro che ti ammazzo>>

La sua frase non mi diede molto fastidio ma decisi di assecondarla, così sospirai e chiusi il libro.

<<Come vuoi>> feci spallucce, sorridendo mentalmente e pensando al contrario di ciò appena detto da Mikasa, ossia che avrei visto Eren quello stesso pomeriggio, probabilmente.

<<Bene>> rispose prima di voltarsi e tornarsene al banco sculettando come un oca in calore.

<<Scusala, TN... mia sorella è molto protettiva nei miei confronti...>> Mi disse Eren, seduto di fianco a me, mentre un brivido gli percorreva la schiena.

<<Non ti preoccupare, anzi!
Ti va di venire da me... dopo scuola?>>

Il ragazzo mi regalò un sorriso mozzafiato <<Ci sto!>>

<<Bene>> sorrisi

~•~

<Ah quanto amo l'estate! si va in piscina invece che in palestra!>>
Le lezioni teoriche erano appena finite e Sasha stava sbracciando in direzione dei suoi compagni.

(Per chi non lo sa, in Giappone le vacanze ci sono da Marzo ad Aprile e quindi l'estate si va a scuola!...povere anime~autrice)

Iniziai ad imprecare. Il costume che ci avevano dato non riusciva a contenere le mie forme ben definite, così ci impiegai svariato tempo prima di infilarmelo per bene.

Sentii lo sbloccarsi della porta, segno che era appena entrato qualcuno, così mi voltai e, nel farlo, scorsi una chioma di capelli semi-rasata, di colore tendente al castano chiaro, due occhi piccoli, dello stesso colore, e una forma facciale simile a quella di un cavallo.

Appena mi fui girata completamente notai la figura davanti a me ghignare, cosa che mi fece storcere la bocca, pensando a chi diamine fosse il tipo appena entrato e, soprattutto, perché fosse entrato nello spogliatoio femminile.

<<E tu chi diavolo sei?>> Chiesi aggrottando la fronte, ancora visibilmente confusa.

<<Sono colui che ti farà sua, puttanella>> accigliai lo sguardo, guardando quel pazzo con sgomento a causa del termine che mi aveva appena affibbiato.

Mi girai con l'intenzione di uscire dalla porta secondaria e, una volta arrivata, mossi la mano in direzione della maniglia, tentando di aprirla. Questo mi fu impedito dal tipo, che mi prese di forza per scaraventarmi verso il muro opposto. Sgranai gli occhi e cercai di rialzarmi, cosa che mi fu impedita dal movimento rapido del ragazzo, il quale si mise a cavalcioni su di me, posandomi sulla bocca un tovagliolo imbevuto di qualcosa, probabilmente cloroformio.

Cercai di urlare, cosa che mi fu impedita sia dal fazzoletto che dalla sua mano premuta sulla mia bocca.

La vista mi si appannò completamente e i suoni mi sembravano ovattati.
D'istinto chiusi gli occhi, lasciandomi andare al sonno scaturito dal sonnifero.

Una volta che l'effetto fu passato, aprii leggermente gli occhi, per farli abituare alla luce.
Sentii un dolore lancinante percorrermi per tutto il corpo, così sgranai gli occhi, guardandomi intorno.
La vista era ancora offuscata e il dolore non mi faceva pensare ragionevolmente. Mi svegliai completamente quando una voce mi chiamò

<<...TN!...TN!..>>

Mi alzai esitante dal suolo, per poi essere sorretta da due forti braccia e ritrovandomi degli occhi smeraldini puntati contro.

<<TN! C-che ti ha fatto questo bastardo!? Dimmelo!>>

Notai che il ragazzo strinse in maniera possessiva le mie esili braccia, con occhi leggermente sgranati e il fiato corto a causa del nervosismo. Girai lo sguardo, ancora confusa da tutto quanto, verso la figura stesa a terra del ragazzo che mi aveva aggredita. Era quasi completamente spoglio, se non per calzini e maglietta, cosa alquanto strana e leggermente inquietante.
Non che io fossi messa meglio.
Ero praticamente nuda, ai miei occhi almeno. L'unico indumento che indossavo era il reggiseno.
Imprecai capendo alla svelta cos'era successo.
Le mani mi tremavano e la gola era completamente secca. Non potevo crederci, non volevo credere che un pazzo maniaco avesse preso la mia verginità come se nulla fosse.
Mi portai le ginocchia al petto, stringendole con le braccia, tenute strette ancora dalla presa ferrea del moro.

<<N-non ricordo... Questo qui si era tolto i vestiti e mi aveva messo un fazzoletto sulla bocca...e poi basta, non ricordo più nulla...>>

Le lacrime uscirono a fiotti dai miei occhi, sfuggendo al mio controllo.

<<Scusami...TN... ti prego, scusami!
Se fossi arrivato in tempo... io>>
Eren abbassò lo sguardo, stringendo la presa sulle mie braccia.

<<N-non pre-preoccuparti...
N-non è stata colpa tua...>>

Dissi con voce tremante, sul punto di scoppiare in un'altra crisi di pianto, stringendolo forte in un abbraccio.

Eren poggiò la testa nell'incavo del mio collo, accarezzandomi la schiena con una mano <<Non ti lascerò sola, da oggi in poi>> io annuii arrossendo visibilmente. Ero praticamente nuda, lui mi stava abbracciando e, per di più, mi faceva ancora male il ventre.

Una volta arrivati nei pressi di casa mia, dato che si era offerto di accompagnarmi, la aprii, lasciando uscire quel forte odore di vaniglia che contraddistingueva me e mia sorella.

<<E-Eren... beh, questa è casa mia, se vuoi puoi lasciarmi qui...dovrebbe esserci mia sorella dentro casa...>>

Le ultime parole famose.
Sul tavolino posto al centro della stanza trovammo un bigliettino ripiegato, con su scritto "x TN".

Hey  TN!
Volevo dirti che per un po'
rimarrai a casa da sola...
Io sarò via perché sta mattina
sono partita per
un campo scuola
in Germania e tornerò
fra un mese esatto.
Scusa se non te l'ho detto prima, mi hanno avvisata solo ieri sera e...beh, era una bella esperienza anche lavorativa e non volevo perdere l'occasione. Mi farò perdonare! :D
Fai la brava e non cacciarti nei guai!

Akari


Guardai quel pezzo di carta con sguardo spaesato, incerta se essere contenta per lei o inquieta per il fatto che sarei dovuta rimanere in casa, con quel tipo in giro, per molti giorni.

Come a leggermi nel pensiero, ciò che mi disse Eren mi rincuorò non poco.

<<Non penserai seriamente di rimanere qui da sola, spero!>>  fu ciò che disse, cosa che mi fece spalancare la bocca e girare per la testa l'idea che quel ragazzo leggesse nella mente.


<<I-in realtà io...beh, non penso di avere molte alternative...>>abbassai di poco lo sguardo, stringendo con una mano il braccio opposto.

Eren sospirò, guardandomi seriamente, prima di dire una frase che mi lasciò completamente spiazzata

<<Allora io rimarrò qui con te per questo mese>>

Eren X Reader- 2 Mondi, 1 Destino (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora