capitolo 37

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ustin point of view.

"Alzati tesoro" Un sorriso morbido comparve sulle mie labbra quando Kelsey aprì gli occhi, un piccolo sbadiglio uscì dalle sue labbra socchiuse.


"Buongiorno," sussurrò, guardando verso di me con un sorriso imbarazzato che fece stringere il mio cuore. Sdraiata, Kelsey strinse a sè la coperta sul letto.


avvicinandomi a lei, le spostai dietro l'orecchio i capelli che le erano caduti sul viso, e le accarezzai la guancia con il pollice. "Come ti senti piccola ?"

"Mmm," alzò le spalle, "sto bene ... in parte, sento dolore ovunque." cercò di forzare un sorriso ma l'aspetto di delusione nei suoi occhi mi fece capire il contrario.

Feci scorrere la mia mano lungo il suo braccio, massaggiandole delicatamente la spalla. 
"E' probabile che sia a causa dell'esplosione, Bruce mi ha detto che siete saltati fuori dal magazzino all'ultimo secondo" Mi schiarii la gola, grattandomi la nuca. "Ma non ti preoccupare perché ci prenderemo cura di lui."


"Che cosa vuoi dire?" Kelsey strinse gli occhi.
"Non è quello che pensi" la rassicurai, ignorando le immagini del corpo bruciato di Spencer dalla mia testa," In realtà è tutto il contrario. "Sorrisi.

Kelsey cercò di calmarsi. "Perché ho un brutto presentimento?" chiese.


"Andare in vacanza non credo che sia una brutta cosa, piccola" sospirai, "Voglio dire, veramente?"


Aggrottando le sopracciglia in confusione, Kelsey alzò un sopracciglio. "Vacanza?" Lei lo interrogò come se quella parola non fosse mai uscita dalle sue labbra. "Di che cosa stai parlando?"


"Bruce ed io abbiamo deciso che è meglio uscire da questo inferno e andare a riposarci'. Abbiamo in piano di andare alle Barbados in circa un'ora ".



"Stiamo andando in vacanza ... in un'ora!?" Kelsey strillò: "Perché non me l'hai detto prima?" Getto la copertà su di lei in aria, "Justin, ma io devo ancora fare i bagagli! 

Combattevo per la voglia di ridere, mi morsi il labbro per poi trascinare il mio corpo verso di lei. "Non preoccuparti piccola, Carly già mi ha aiutato a fare le valigie."



Kelsey aprì la bocca per dire qualcosa, ma cambiò idea e premette le labbra formando una linea. '' lo ha fatto lei ?" Guardando in giro Kelsey individuò le valigie in un angolo della stanza, le sue labbra presero la forma di un sorriso. "Quando avete fatto questo?"



Mi strinsi nelle spalle, "Circa un'ora fa."



Lei incrociò le braccia al petto. "E non hai pensato di svegliarmi?"



"Tu dormivi, non volevo svegliarti e inoltre Risi stava già facendo colazione quando le ho chiesto di aiutarmi a scegliere ciò di cui le ragazze hanno bisogno. Ho inoltre chiesto alcuni favori e alle Barbados avrai altri vestiti, tranquilla''



Mordendosi il labbro, Kelsey si alzò in piedi.

"Vieni qui," Le tesi la mano, dopo pochi secondi lei l'afferrò. Guardandomi Kelsey catturò il mio sguardo e lentamente si diresse verso di me, afferrando la mano mentre si avvicinava.



La tirai verso me in modo che fu tra le mie gambe, incrociai le mie dita con le sue. La osservavo attraverso la mia ciglia, mi leccai le labbra. "Sto facendo questo per noi, per te."



Difronte a me, Kelsey lasciò cadere la testa in modo che le nostre fronti erano attaccate. "Tu fai tanto per me", sussurrò contro le mie labbra. "Grazie."



"Niente sarà troppo", mormorai, "questo è il primo passo per andare sulla strada giusta". Voglio farti sentire meglio. "



"Essere qui con te rende tutto migliore." Avvolgendo le braccia intorno al suo collo, come feci io intorno alla sua vita, le tirai un braccio verso le mie ginocchia in modo che fu a cavalcioni su di me.



"Ti amo." Sussurrai tra i suoi capelli.

Torcendo il polso controllai l'ora, inclinai la testa di lato. "In circa dieci minuti, dobbiamo essere in aeroporto in tempo per prendere l'aereo."



"Va bene". Si tirò via da me, Kelsey stava per andare via quando afferrai il suo braccio prima che potesse andare.



"Dove pensi di andare?"



"Stavo andando a cambiarmi" Kelsey ridacchio, mi sentii a mio agio dopo che lo fece, sapevo che non era uno sforzo.



Un sorriso comparve sulle mie labbra. "Io potrei aiutarti, se vuoi." Dimenai le sopracciglia suggestivamente.



Roteando gli occhi, un rossore comparve sulle guance di Kelsey, si sciolse dalla mia presa. "No, va bene così. Credo di potermi gestire da sola. "



In piedi,cominciai a camminare verso di lei, "Sei sicura?" Sussurrai, contro il muro mentre tenevo le mani ai lati del suo viso, "Perché io non ho alcun problema di aiutarti." I miei occhi viaggiarono per tutta la lunghezza del suo corpo prima di trovare i suoi occhi ancora una volta e accorgermi del rossore che continuava a persistere sulle sue guance.



"Sono positivo". Kelsey squittì, rannicchiandosi indietro con uno sguardo giocoso nei suoi occhi, come se lei stessa si stesse preparato per quello che stavo per fare.

Ridacchiando, lasciai che le mie mani scavassero giù basso fino a quando non agganciai intorno la parte posteriore delle ginocchia,viaggiando fino alla curva del suo culo portando la vestaglia insieme alle mani.



"Justin!" Kelsey rimase a bocca aperta, battendo le mani cercando di allontanarmi , la mia testa era nella piega del suo collo. "Perché sei così nervosa piccola?" Leccai la pelle dietro il suo orecchio, "Non è niente a cui non sei abituata."



"Devo prepararmi e mi stai distraendo." Mormorò, cercando di liberarsi da me, sbuffò, portai i capelli caduti sulla sua faccia dietro le orecchie.



Alzai le mani in segno di resa,scavai con le mani nelle tasche dei miei jeans facendo un passo indietro. "Qualcuno è acido."



Kelsey si voltò verso l'armadio alla ricerca di qualsiasi cosa che avevo lasciato per lei da scegliere.



Decise su un paio di jeans e un e una maglietta con fori, Kelsey spostò il peso del suo corpo su un lato,indicò verso la porta. "Vai via!".



"Va bene, va bene, me ne vado." Cominciai ad avviarmi verso l'uscita: "Ma se non sei pronta in cinque minuti vengo dentro e non mi interessa se sei nuda o no". Strizzai l'occhio allettante, schivai il cuscino che mi stava per colpire, ridacchiando chiusi la porta dietro di me.



"Stronzo," disse Kelsey, ridendo.

Punto di vista di Kelsey:



Guardando me stessa nello specchio, mi appoggiai con le mani verso il lavandino. Toccai i lividi dolenti sul collo il mio stomaco si contorse con disgusto.



Ero assolutamente respinta con me stessa e nonostante e quello che disse Justin in precedenza, non cambiò il fatto che mi sentivo sporca. Non importa quanto mi fossi pulita, il pensiero delle sue mani su di me, mi portò a dei brividi lungo la schiena.



Spazzolai i miei capelli con le dita, dalla mia bocca uscì un ringhio frustato non sapendo se farmi la coda di cavallo o meno



Dai cassetti inferiori, iniziai a cercare il mio make-up, per coprire i lividi sul mio collo.



Dopo qualche minuto assicurandomi che erano assolutamente coperti, sospirai, riponendo tutto nella mia borsa prima di uscire. Notando i miei bagagli erano scomparsi, realizzai Justin li aveva presi. Scrollando le spalle, mi voltai per guardarmi intorno assicurandomi di non aver lasciato nulla dietro prima di uscire, scesi per scale fino al salotto dove tutti attendevano


"Alec?" I miei occhi si spalancarono come la mia bocca si aprì per lo shock. "Kadra, Steph? Che ci fate voi qui? "La felicità era evidente nel volto di ciascuno seduto sul divano. Non avevo mai visto nessuno di loro oltre a Steph e anche allora mi aveva vista solo per soli dieci minuti.


"Hai pensato che saresti andata in vacanza senza di noi, vero?" Kadra rise, alzandosi in piedi mentre camminava verso di me, mi tirò in un abbraccio. "Mi sei mancata."

"Mi sei mancata anche tu," Tirandosi via da me, abbracciai tutti.



"sembra così divertente!" Alec strillò accanto a me: "Non vedo l'ora di divertirmi con voi ragazze e fare shopping! Ho anche sentito che le spiagge sono incredibili" Disse lei con gioia "e piene di ragazzi"
rise divertita.


Schiarendosi la voce, Marco le mandò uno sguardo di avvertimento facendola voltare verso di lui. "state attente, oppure ogni ragazzo si ritroverà con il cazzo ritto, non si scherza con me Alec."



Roteando gli occhi, Alec agitò una mano con noncuranza. "Oh, rilassarsi, stavo solo scherzando."



"Fai roteare ancora i tuoi occhi, e......" Marco la minacciò e prima di accorgermene, cominciarono a litigare.



Sospirando, scambiai sguardi d'intesa con le ragazze. "Alcune cose non cambiano mai."



"Non dirlo a me," Kadra portò i capelli dietro la spalla. "In ogni modo, ho sentito che a Barbados c'è un bel sole ..." sorrise, "Noi ragazze saremo sempre abbronzate."



"Oh," Justin venne dietro di me, appoggiando il mento sulla mia spalla mentre stringeva la mia vita nelle sue mani. "Vuol dire che vedrò la mia ragazza in bikini?"

"Ne dubito." Mormorai.



Accigliando le sopracciglia, Justin stava per dire qualcosa, quando Bruce lo interrompe.

NESSUN PUNTO DI VISTA: 

Ognuno iniziò stabilirsi, prendendo posto nelle loro stanze. John iniziò a mettere a posto le sue cose, mentre Carly lo guardava.
Da quando c’era stata l’esplosione Carly si era sempre tenuta un po’ a distanza, non era forte come Kelsey 
Carly sapeva che ci sarebbe voluto tempo per ristabilirsi e godersela.
John sentiva che la sua pazienza stava esaurendo a causa delle tensioni tra i due. Fece scorrere le sue dita tra i capelli mentre camminava sul pavimento, sentendosi bruciare la gola al sol pensiero di dover pronunciare quelle parole.
Si fermò in mezzo alla stanza, con le mani sui fianchi, mordendosi l’angolo del labbro prima di guardare quella che era stata la sua ragazza per un anno. “dove abbiamo sbagliato?”
Il corpo di Carly gelò combattendo contro la voglia di guardarlo. “Uhm” ingoiò mentre sentiva le sue mani iniziare a tremare. Togliendosi i capelli dal viso e guardandosi in grembo, “di cosa stai parlando?” 
Impostando la mascella, John si fece beffa di se stesso “sai esattamente di cosa sto parlando…” debole, prese un secondo per riordinare i pensieri “non puoi guardarmi…”

“John…” Carly cominciò ma fermatasi si rese conto di non sapere cosa dirgli. “sono solo confusa…”
“confusa su cosa?” ringhiò lasciando che la sua frustrazione prendesse il sopravvento su di lui “cos’è che devo fare per far si che tu mi guardi come mi guardavi una volta?”

“non sei tu, sono io…”

“smettila!” sbottò fuori John “questo non è un filmetto Carly. Questo è il nostro rapporto” 
“mi vuoi dire che quello che c’è tra di noi si può definire rapporto?” Carly lo guardò fisso col suo sguardo intenso “questa cosa tra di noi…io non so nemmeno cosa sia”
“cosa vuoi da me?” le chiese John “ho già detto che mi dispiace, va bene?”
“questo tuo mi dispiace non compensa il fatto che il nostro rapporto sarà messo sempre in secondo piano per il tuo business”
Stringendo le labbra sorpresa per questo sfogo improvviso, Carly si strofinò il viso per la frustrazione.

Emettendo un sospiro, Carly lanciò la maglietta che stava piegando sul letto “non ci arrivi?” si alzò “ non si tratta mai di me! Tutto mi è sempre messo davanti, perfino Kelsey”
“di che cosa stai parlando?” sputò John, scuotendo la testa “non è vero”
“è vero, è solo che non te ne rendi conto! Sei sempre lì per salvare Justin o Kelsey, ma non sei mai lì quando si tratta di me” sbatté i palmi sulle sue cosce, roteando le labbra in bocca, cercando di darsi una calmata. “non vi sto incolpando del mio sequestro, quello è stato un mio errore. Non avrei dovuto fidarmi di Connie, ma non capisci perché l’ho fatto, perché sono andata contro la tua parola?” si indicò con una sguardo di angoscia che trapelava dai suoi occhi “volevo farmi notare… ma nulla”
John aprì la bocca come se si preparasse a dire qualcosa, ma semplicemente fece un passo indietro “Ti amo”

"A volte questo non è sufficiente."
“quello che è successo in questi ultimi mesi…” John si spense all’immagine di Lyndon nella mente “è stato tutto così caotico, ma non c’è stato un giorno in cui non abbia pensato a te”

"Quando è stata l'ultima volta che hai effettivamente passato del tempo con me?" Carly sussurrò, chiudendo gli occhi sfocati a causa delle lacrime. «E non mi riferisco ora o a dopo quello che è successo."

John rimase lì senza sapere cosa dire prende dosi la testa tra le mani.
“esattamente non so nemmeno io il perché non abbiamo passato del tempo insieme il questi ultimi mesi. Tu dici che mi ami, ma non me lo dimostri… o almeno non mi sembra più. Sento come se pian piano ci fossimo allontanati lentamente e tu sembri essere l’unico che vuole tenere unito qualcosa che lentamente sta scomparendo”
“è questo quello che vuoi?” John deglutì “vuoi che mi arrenda? Vuoi che ti lasci andare?” la sua voce iniziò a diventare sempre più forte man mano che si avvicinava a Carly. “vai allora, che cosa ci fai ancora qui? Io ti amo e voglio riparare il nostro rapporto, ma se tu non vuoi, puoi anche andare”
"Non è quello che voglio ..." Carly piagnucolò mentre cullava il suo corpo tra le braccia, le lacrime cadevano sulle guance.
"E allora che cosa è?" John sputò, "Tu non mi vuoi più? Non ti fermerò. Non voglio combattere per qualcosa a cui non credi più." Tirò l’estremità dei capelli, John si allontanò da Carly sentendo il suo petto stringersi. Tirare le estremità dei suoi capelli, John si allontanò da Carly, sentendo il suo petto stringersi.



Al tocco delle mani di Carly sulla schiena, i muscoli di John si irrigidirono leggermente per poi rilassarsi mentre lei strinse le braccia intorno. Carly chiuse gli occhi, "Per favore non essere arrabbiato con me."
“non sono pazzo,sono solo confuso” voltandosi John avvolse le braccia intorno al corpo di Carly “so che non esprimo sempre i miei sentimenti e so che non ti dico ti amo tanto quanto dovrei, ma lo sento. Io ti amo. Ti amo tanto…”
"Anche io ti amo." Sussurrò, sentendosi sicuro tra le sue braccia. "Io ti amo e lo sento ..."
“allora dimmi cosa posso fare per farti sentire meglio.”
Tirando su col naso, Carly guardò John. Morse le sue labbra “mostralo”

Marco si lasciò cadere sul letto che lui ed Alec avrebbero dovuto condividere. Chiusero gli occhi sperando di poter fare qualche ora di sonno senza interruzioni.
Ma questo pensiero svanì non appena Alec si alzò dal letto con le braccia incrociate.
Sospirando, Marco la guardò esasperato. "Cosa?" Sputò, "Cosa c’è?"
“oh non lo so Marco, voglio dire, siamo venuti alle Barbados e non voglio dormire e non fare nulla” sibilò con sarcasmo.
“veramente si. Ora se non ti dispiace, puoi sdraiarti vicino a me o andartene via” gettò gli occhi in fastidio. Marco combattè contro la rabbia che cresceva dentro di lui
“sei serio?” Alec mormorò. “è davvero questo, quello che avete intenzione di fare, trascorrere il vostro tempo in questo modo?”

Sbattendo un pugno contro il materasso, Marco si sedette sul letto. "Che cosa vuoi da me?"

"Io non ti vedo da mesi Marco!" Alec gridò, gettando le braccia in aria. " il minimo che puoi fare, è fare qualcosa con me”
Marco digrignò la mascella “l’ho fatto, ti ho chiesto se volevi venire qui, accanto a me”

“non lo hai veramente chiesto, non mi sembrava una domanda” Alec alzo gli occhi, non sapendo più cosa dire. Le mancava Marco più di quanto potesse spiegare e le faceva male vederlo così, come se lei non fosse nemmeno lì.



«Che cosa vuoi che io faccia Alec?" Marco sospirò, "Vuoi fare la doccia come Justin? Vuoi che ti consoli come Marcus? Vuoi che faccia il bambino come John? Mi dispiace, ma io non posso farlo. Questo non è proprio il tipo di ragazzo che io sono. "

"Non pensi che io lo sappia?" Alec si fermò, riordinando i pensieri. "Voglio solo che tu mi dimostri qualcosa... qualcosa. Mostrami che mi hai perso, che te ne importa ... qualsiasi cosa. "



Passandosi le mani tra i capelli giù per il collo, Marco intrecciò le dita, tenendo la testa bassa. "Due delle ragazze dei nostri sono state rapite ..." Marco la guardò, ma l'angoscia trapelava dai suoi occhi. "E molto facilmente."



Sforzandosi di stare in piedi, Marco succhiò i denti mentre fissava fuori al lato opposto della stanza prima di trovare Alec una volta di più. "Non pensi che voglio portarti fuori? Mostrare a tutti che sei la mia ragazza? Certo che vorrei, ma nel momento in cui ti scoprono, cercheranno di portarti via da me ".

"Marco ..." mormorò Alec come muovendo un passo verso di lui. Quando vide che non si mosse via, lei lo prese vicino a lui. Fece scivolare le mani al petto, Alec si morse l'interno della guancia. "Questo non succederà."



"Come fai a saperlo?" Marco ringhiò spingendosi lontano da lei, camminando verso l'altro lato. "Hanno preso Kelsey, hanno preso Carly, ed entrambe sono note per essere le ragazze di Justin e di John. Nessuno sa che sei mia ... e voglio continuare così. Nel momento in cui quei bastardi scopriranno cosa sei per me, faranno qualsiasi cosa in loro potere per strapparti via da me." Guardandola, Marco sentì il dolore che aveva sempre cercato così duramente di spingere indietro. "Mi importa troppo di te."



"So cosa la tua vita comporta. So che quello che fai è illegale e che sei probabilmente ricercato dalla polizia ... ma il mio amore per te è qualcosa di molto più profondo. Ora possiamo stare qui e stilare una lista sul perché io non possa stare con te, ma non cambia nulla tra noi Marco perché io sono tua e sarò sempre la tua. " Camminando verso di lui, Alec afferrò il suo volto tra le sue mani, nonostante la sua voglia di allontanarsi, lei lo tenne stretto a se, le dita premute nella sua pelle. "Sono disposta a correre il rischio, se lo sei anche tu”.



"Sei sicura di essere pronta a questo?" Mormorò Marco avvicinandosi ancora di più alla ragazza che sapeva di amare


"Sono pronta a tutto." Alec sussurrò a Marco che avvolse le braccia intorno al suo piccolo corpicino, premendo le labbra sulla fronte.


Kadra sorrise mentre Marcus accarezzò camminava nella loro stanza con una ciotola di popcorn in mano.



Passeggiando intorno al tavolo, Kadra sussultò quando Marcus la afferrò attorno alla vita, tirandola verso il basso su di lui. "Marcus" Kadra rideva colpendolo al petto, guardandosi intorno poiché aveva versato alcuni popcorn

"Che c’è?" Lui sorrise, "ho fame".



"Oh, hai fame eh?" Kadra strinse gli occhi verso di lui in modo giocoso, "Tutto qui?"



"Già," Marcus annuì, "Sto morendo di fame." stringendosi al suo viso, il respiro di Kadra vacillò pensando che stava per baciarla, quando invece afferrò una manciata di popcorn, imbottendosi la bocca.



Ridacchiando Marcus asciugò il palmo della sua mano sui pantaloni, "Se vuoi che ti baci bambina tutto quello che devi fare è chiedere." Lui ammiccò causando l’arrossimento delle sue guance.


"Zitto," mormorò, guardando lontano da lui, cominciando a raccogliere i popcorn sparsi sul pavimento per distrarsi. "Io non voglio che tu mi baci."



"Sei sicura? Sei così arrossata e infastidita "Lui scoppiò a ridere quando Kadra si voltò, e lo prese a pugni sul braccio.

"Non sei divertente."



"Chi ha detto che stavo scherzando?" Alzò le sopracciglia mentre si strofinava il punto in cui lo aveva colpito.



Kadra sospirò pesantemente, distogliendo lo sguardo da lui.



"Dai Kadra, non essere così ..." Marcus scostò i capelli dalla spalla dandole un bacio sulla spalla. "Per favore ..."



" cosa?" Mormorò, "Non sto facendo niente." Afferrando il telecomando dal tavolo, iniziò a sfogliare i canali, alla disperata ricerca di qualcosa per svagare la mente.



"Va bene," le prese il telecomando da mano, spegnendo il televisore, "Basta con questo."



"Ehi, lo stavo guardando!" Kadra protestò mentre andava a prendere di nuovo il telecomando.



"Dora? Dora l’esploratrice? Kadra? Davvero? "Marcus la guardò, sconcertato mentre scuoteva la testa in segno di divertimento nei confronti della sua ragazza. "Sono sicuro che Dora troverà ciò di cui ha bisogno anche senza di te”.



«Ma lei non riesce a trovare la sua mappa, Marcus? Devo farle sapere che è nel suo zaino." Si morse l'interno del labbro per non ridere, Kadra vide come gli occhi di Marcus si spalancarono leggermente.



"Ti prego, dimmi che stai scherzando."



"Certo che ti sto prendendo in giro idiota." Lei scosse la testa, solennemente lo guardava, mentre un confortevole silenzio cadde nella stanza. 



Spazzolò la frangetta dalla fronte, Marcus le accarezzò la guancia prima di portare il suo corpo più vicino a lei, posando un dolce bacio sulle sue labbra. "Mmm," sorrise mentre si allontanava, "ho perso."



"Anche io" sussurrò Kadra rubandogli un altro bacio. "Mi sei mancato molto in questi ultimi mesi ..."



"Mi sei mancata anche tu." Purtroppo sorridente verso di lei, Marcus lasciò cadere la mano sulla sua, intrecciando le loro dita insieme. "Ho pensato a te ogni giorno".



"Davvero o lo stai solo dicendo per farmi contenta?" Kadra piegò la testa di lato, cercando di capire dai suoi occhi se Marcus avesse qualche esitazione 

"Davvero," Lui annuì. "E ' stato tutto piuttosto folle ultimamente con i cecchini in movimento che cercavano di prendere di mira tutti e tutte”.



"Cosa è successo?" Kadra lo interrogò come se fosse una risposta facile quella che stava cercando, ma lei sapeva che la sua vita era tutt'altro.



"E '..." Marcus sospirò e vacillò per un momento, , "Niente che non possiamo gestire."



Kadra sfiorò le dita contro la barba sul mento, "Perché sei così sicuro?"



Sospirando, Marcus tirò le estremità dei suoi capelli, "Kadra, non farlo." lasciò cadere la sua mano accanto a lui con un tonfo contro il divano, "Non staremo per discutere della mia attività ora?"



Guardandolo come se stesse per dire qualcosa, Kadra ha decise solo di annuire, poggiando la testa sul suo petto mentre un braccio la avvolse tutta intorno, ed una mano scendeva e saliva per la sua schiena. "Basta che stiate attenti, va bene?"



Ignorando la spinta al petto, Marcus baciò il lato della testa. "Sempre".








"Così ho detto a Brooke di non comprare quel vestito perché sapevo che Courtney lo aveva già acquistato, ma lei non mi ha ascoltato così ha finito per andare alla festa con lo stesso abito, immagina l'imbarazzo?"

"Steph ..." Bruce cominciò, cercando di catturare la sua attenzione mentre lei straparlava ancora.

"E poi Courtney si è incazzata e ha finito per gettare il suo drink sul vestito di Brooke e so che non avrebbe dovuto farlo, ma potresti davvero biasimarla? Voglio dire lo sapeva di comprare lo stesso vestito.”


"Steph ..." Bruce ricercò nuovamente di attirare l’attenzione su di lui, alzando leggermente la voce nella speranza che lei avrebbe ascoltato.

"Ma conoscendole, so che tutto ritornerà come prima, una stretta di mano e via” Steph rise scuotendo la testa, "Quelle due non potrebbero mai rimanere arrabbiate l’una con l'altra e non ci crederai mai, ma-"



"Stephanie" Bruce urlò, interrompendola del tutto mentre la fissava con gli occhi spalancati mentre lei sorpresa del suo sfogo, gettò una camicetta in aria. "Basta. basta parlare, "


Imbronciata , Stephanie si chinò su di un lato, rimettendo la camicia sul letto. "Stai bene?"

"Sì," Bruce mormorò, stringendo i denti insieme mentre premeva le mani sugli occhi. "In realtà no," Lui scosse la testa. "No non lo sono."



Accigliata, Stephanie messo a posto le sue cose, si fece strada verso di lui, sdraiato sul divano con le borse sotto gli occhi. "Bruce ...?"


"Sai cosa cazzo ho passato questa settimana?" Tirò le mani sul viso. "Davvero, lo sai?"


"No," sussurrò, con la paura che se avrebbe parlato più forte lui si sarebbe incazzato ancora di più.



"No," Lui scosse la testa, "Certo che non lo sai perché nessuno lo sa, ma si preoccupa nessuno? Naturalmente no, perché io ho scelto questa vita".

"Bruce, non è colpa tua."

"Non è colpa mia?" Lui rise, scuotendo la testa. " tutto è colpa mia. Tutti intorno a me si fa male ed è solo colpa mia. ho portato io questi ragazzi in questa vita, io sono quello che li ha scopato e ora le persone che amano vengono torturati solo perchè amano le persone sbagliate ".

"Ascoltami," Stephanie disse afferrandogli la faccia tra le sue mani. "Non li hai costretti a scegliere questo, non sapevi che sarebbe accaduto tutto ciò, va bene? Non è possibile cambiare ciò che è accaduto e allora perché torturare se stessi ripensandoci e ripensandoci? "



"quel povero ragazzo ha dovuto scegliere tra la sua fidanzata e la madre!" Bruce abbaiò prima di alzarsi e camminare verso la finestra aperta mentre guardava fuori il sole cocente, sapendo che da qualche parte là fuori, c'erano persone sorridenti che non avevano nessuna preoccupazione di questo genere, Bruce si chiedeva cosa si provasse ad essere uno di loro. "Non avrebbe dovuto scegliere"



Camminando verso di lui, Stephanie lentamente avvolse le braccia attorno al suo corpo, abbracciandolo , non sapendo cos'altro fare.


"So cosa vuol dire non avere una famiglia ... Io so cosa vuol dire crescere da solo senza sapere cosa sia il bene o il male, ma lui aveva tutto quello che non avevo io e gli ho portato via tutto" Deglutendo, Bruce sbatté le palpebre, allungando il collo per guardare la sua ragazza anche se i loro occhi non si incontrarono. "Ho rovinato tutto."

"Non è vero Bruce, smettila di essere così duro con te stesso ..." lo seguì una volta che iniziò a camminare lontano da lei, 

"Avrei dovuto sbarazzarmi di loro nel momento in cui hanno messo piede nel mio territorio." Bruce strinse la mascella forte, gli occhi scuri e senza emozione. "avrei dovuto fare il capo e mandarli via”

"Bruce ... di cosa stai parlando? Che cosa hai intenzione di fare? "



"Non ti preoccupare." Lui scosse la testa, "Non è niente di cui ti devi preoccupare."

"Bruce ... mi stai spaventando". Stephanie ammise in un sussurro.



Bruce scosse la testa, lentamente girando intorno quando vide il piccolo corpicino della sua fidanzata in un angolo della stanza con la paura nei suoi occhi. «Mi dispiace», sussurrò, «non avrei dovuto scaricare tutto su di te"



"No," Stephanie si avvicinò a lui, afferrando le sue mani mentre sbirciava verso di lui. "Voglio che tu mi parli. Non mi piace quando mi chiudi fuori, è solo che ... io non voglio che tu ti faccia del male ... "



Stringendole le mani, Bruce le portò alle labbra dandole un bacio. "Ho fatto questo per undici anni”, Bruce tirandola al sicuro tra le sue braccia, appoggiò il mento sulla parte superiore della sua testa: "Tu non devi preoccuparti per me ..."

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Kelsey era in piedi davanti a uno specchio con solo gli indumenti, un cipiglio permanente inciso in mezzo le sopracciglia mentre tirava e tirava la pelle intorno al suo stomaco e le braccia, sentendo un dolore al centro del petto. 

"Cosa stai facendo?"

Ansimando, Kelsey si voltò per vedere Justin in piedi completamente privo di emozioni, tutt'altro che contento.



"Non ti ho sentito entrare" Kelsey goffamente mormorò mentre rapidamente afferrò la vestaglia di seta intorno alla sedia, avvolgendola intorno al suo corpo.

" non ha risposto alla mia domanda." Justin era stranamente calmo e ciò rendeva Kelsey ancora più nervosa perché Justin non era quel tipo di persona che tratteneva le emozioni.



Quando Justin era arrabbiato, faceva in modo che lei lo sapesse, o quando era felice, lei lo poteva dire dal primo secondo in cui apriva bocca, ma mentre la guardava lì in quel momento, Kelsey non sapeva cosa pensare.


“Non so di cosa tu stia parlando." Kelsey strinse le labbra in una linea sottile, non sapendo come uscirsene.


"Kelsey ..." Justin si affievolì, gli occhi si oscurarono sempre più leggermente provocando un brivido che corse lungo la schiena. "Non ho intenzione di chiedere di nuovo," Le sue sopracciglia si sollevarono in segno di discussione per vedere se avrebbe avuto il coraggio di andare contro lui, "Che cosa stavi facendo?"

"Non è nulla, Dio, perché ne stiamo facendo un affare di stato?" Kelsey sbuffò, rifiutandosi di cedere incrociando le braccia al petto, incrociando le caviglie in piedi mentre non guardava altro che lui.

"Dannazione Kelsey!" Justin abbaiò, il palmo della sua mano entrò in contatto con la superficie dura di legno del comò accanto a lui facendola sobbalzare. Senza perdere tempo, Justin si avvicinò a lei, costringendola ad alzare le braccia ed a tirare la stringa che teneva intorno alla sua veste nonostante la lotta di Kelsey per non farglielo fare.

"Che cosa stai facendo?" Kelsey strillò appena Justin le tirò la veste da dosso, tirando verso il basso le braccia per rivelare il suo corpo seminudo a lui. Facendo del suo meglio per coprire quanto più poteva, Kelsey si sentiva come un esperimento al microscopio.

Prendendole i polsi, Justin li appuntò sopra la testa, respirando pesantemente mentre il cuore batteva ad un ritmo veloce. "Smettila."

"Lasciami andare!" Kelsey tirò dura, disperata per far si che la lasciasse, ma provocò una presa ancora più stretta, stringendola a se.



"Basta!" Justin la rimproverò come se stesse parlando a un bambino. "finiscila Kelsey.", la avvertì, mentre i suoi occhi si strinsero in uno sguardo cupo.
Le lacrime sgorgarono dagli occhi di Kelsey che si mordeva le labbra, riuscendo finalmente a calmarsi,trasformando le sue grida in suppliche. "Per favore ... lasciami andare."

"Non finché non mi dici perchè diavolo stavi tirando la pelle in quel modo." Deglutendo, Justin allentò leggermente la presa. "Da quando ..." si interruppe, Justin sentì lo sgorgare di quel ricordo, ma si sforzò di tenerlo a bada. "Sei stata ..." Scuotendo la testa, Justin lasciò la presa, mettendosi le mani ai lati della testa.

"Io lo sento ..." Kelsey cominciò, "Mi sento le sue mani su tutto il corpo e non importa quello che faccio, quanti bagni o docce faccia, non posso cancellare l'immagine di lui su di me, che mi tiene stretta ... "Kelsey rotolò le labbra in bocca, stringendo gli occhi chiusi. "Mi sento utilizzata e disgustosa, come una specie di bambola che è riuscito a segnare con un marchio sotto pelle…”

, Justin sentì la bile sollevarsi in gola per l'effetto che tutto questo ha avuto su di lei. "Questo è quello che vuole, lui vuole che tu ricordi il suo volto, vuole che tu ricordi quello che ha fatto, vuole tormentare i vostri pensieri e non è possibile fargli fare questo . Non è possibile ... "Schiaffò il palmo contro il muro, Justin si spinse lontano da lei, sentendo la rabbia crescere dentro di lui. "Voleva che tu avessi paura di me."

"Io non so cosa tu stia ..." Kelsey soffocò le parole, tirandosi la veste su e intorno alle spalle. "So che sarebbe potuto andare peggio, ma questa è la cosa ... è questo che mi spaventa. Ha avuto tutto il potere di farlo ... "Coprendo il viso, Kelsey pianse nelle sue mani, scuotendo ripetutamente la testa. "Mi dispiace," mormorò, "Mi dispiace così tanto ..."

Guardandola con nient'altro che tristezza,con rammarico e rabbia nei suoi occhi, Justin spazzolò via tutto, afferrando la sua fidanzata tra le braccia con l’unico scopo di farle dimenticare tuttìo Afferrando le sue mani, Justin le tirò il viso tra le mani, appoggiando la fronte contro la sua, "Farei di tutto per farti sentire di nuovo bella ..."

Chiudendo gli occhi, Kelsey scosse la testa, sentendo il suo cuore rompersi ancora di più alle parole che erano appena scivolate fuori dalle sue labbra.



"Ti farò dimenticare” disse ora più determinato che mai. Con il viso ancora nelle sue mani, Justin sfiorò col suo pollice il labbro inferiore prima di prenderlo in mezzo al suo.

Con le mani che coprono il suo lentamente, Kelsey aprì gli occhi, trattenendo il fiato nel momento in cui si trovò davanti un turbine di nocciola e cioccolato, quei bellissimi occhi. "Justin ..."

"Ti fidi di me?" Sussurrò mentre la sfiorava col naso in attesa di una risposta.
"Certo che si."

"Allora fidati di me quando faccio questo." Premendo le sue labbra sulle sue, un rantolo volò dalla sua bocca alla sua, un bullone di energia elettrica attraversò loro mentre lui la teneva stretta con le mani appoggiate sui fianchi.

Girando intorno a lei in modo che la schiena incontrasse la sua parte anteriore, Justin tenne i capelli di Kelsey da un lato, mentre lentamente fece scivolare la vestaglia giù dalla spalla destra, premendo le labbra contro la sua pelle riscaldabile seguendo la seta dal suo corpo.

Premendo le labbra su tutta la schiena fino alla sua altra spalla, Justin lasciò muovere a scatti la sua lingua ogni qualvolta Kelsey gemeva per essa, lasciando cadere la testa di lato e dando a Justin ancora più spazio, cadde completamente sotto il suo controllo. Tenendolo vicino al suo corpo , Justin prese questo a suo vantaggio e cominciò a succhiare sulla sua pelle, le sue dita premendo nella sua vita prima di girarle intorno.

Avvolgendo le braccia intorno al collo Justin la sollevò in braccio mentre lui cominciò a camminare verso il loro letto.

La posò dolcemente verso il basso, e si librò sopra di lei, Justin sfiorò le sue dita contro la pelle delle sue gambe. Guardando verso il basso la lunghezza del suo corpo, Justin risucchiò un forte respiro tra i denti, sfogliando i suoi occhi fino a incontrare lei ancora una volta. "Sei bellissima".



arrossendo Kelsey guardò Justin tirarsi via la maglietta, scartandola di lato, dandole una piena visuale. Guardando la cicatrice permanente sul suo petto, Kelsey si sporse in avanti, premendo un leggero bacio contro di essa, sentendo il suo battito cardiaco velocizzarsi al tocco delle sue labbra sul suo petto.



Afferrando le sue mani, Justin intrecciò le loro dita, tenendole sopra la testa modellando il suo corpo contro quello di lei ancora una volta. "Ti amo," mormorò, le labbra sussurrarono al suo orecchio, " tanto".

“Anche io ti amo." Kelsey timidamente sussurrò causando un colpo al cuore di Justin che intravide una certa familiarità nella scena. E 'stata come la loro prima volta tre anni fa e il solo pensiero fece crollare Justin nel pensare alla sua innocenza che lui aveva contaminato non molto tempo fa e la necessità di rassicurarla, era evidente.

la mano destra si diresse verso il basso lungo la curva del suo seno, Justin scivolò dietro la schiena, fino al gancio del reggiseno. Cercò con gli occhi i una risposta e le fece la linguaccia al cenno di approvazione di Kelsey.

Con un semplice movimento del pollice e l'indice, il gancio si sciolse.. Tirando giù le braccia, Kelsey sentì la gola secca per il modo in cui gli occhi di Justin si erano oscurati con nient'altro che amore e desiderio di lei.
Chinandosi, Justin iniziò a succhiare e mordere sulla pelle intatta del suo collo, avendo bisogno di lei, ora più che mai. lasciò baci lungo il suo petto, lasciando uno su ciascuno dei suoi seni, Justin afferrò i fianchi in una presa forte, ma dolce viaggiando verso il basso ventre.

"Justin ..." Kelsey gemette, sentendo il calore tra le cosce crescere.

"Ho intenzione di farti sentire bene piccola," Justin la rassicurò mentre iniziava tirando giù la sua biancheria intima. Allargò le gambe tenendo le sue caviglie e agganciò le sue braccia intorno a loro tutto ciò fece scattare la sua lingua trasmettendo a Kelsey un’ondata di piacere.

posando le dita tra i capelli, Justin utilizzò la sua lingua in un modo che non avrebbe potuto mai immaginare, Kelsey gettò la testa all'indietro in soggezione imprecando sottovoce, volendo che questa sensazione durasse per sempre.



Justin cominciò a slacciarsi la cintura che teneva insieme i suoi jeans.

Agganciando i pollici nella molla dei suoi slip, Kelsey succhiò il labbro inferiore di Justin nella sua bocca mentre lei lo mordicchiava delicatamente, inviando brividi in tutto il corpo. Rilasciandoli con uno strattone, Kelsey fece scivolare via i boxer , lasciandolo nudo sopra di lei.

Con una coperta sottile che li copriva, Justin si alzò, aggiustandosi i capelli, lasciando baci su ogni centimetro del suo viso, alla disperata ricerca di lei per sentire tutto l’amore che provava per lei.

"Tu sei tutta per me, baby". Justin sussurrò e senza più una parola, ma con un bacio sulle labbra, Justin entrò il lei. 

Separando le labbra con un respiro traballante, Kelsey affondò le unghie nelle sue scapole, gemendo per la sensazione che provava.

Nascondendo il viso nel suo collo, Kelsey si tenne su Justin ermeticamente come se facessero l’amore per l’ultima volta.
Kelsey fece scivolare le mani verso il basso lungo le fossette della schiena, ansimando alla sensazione dei suoi muscoli a contrasto sotto la punta delle dita, seguendo ogni sua mossa.

"Ci si sente così bene piccola," Justin mormorò, spingendo il naso contro quello di lei fino a quando lei lo guardò negli occhi. Justin non lasciò il suo sguardo amando il modo in cui i suoi occhi brillavano in un modo che solo lui poteva farle brillare.

"Justin ..." Kelsey sussurrò: "Io ... oh Dio," Lei gemeva, alla presa stretta di Justin, facendogli capire che era vicina al piacere estremo.

"Dimmi che sei mia", Justin la esortò a dire con il sudore che colava alla base della sua attaccatura dei capelli, le dita stringendo i pugni contro le lenzuola.


"Tua" sussurrò, con voce tremante premendo le dita contro la sua guancia, "Io sono tua."



"Mia", Justin ripetè come un test per vedere se era vero e dallo sguardo di Kelsey che gli mostrava tutto l'amore che aveva per lui, trovò la risposta che cercava. Justin sapeva che non importava quello che entrambi avevano sopportato in questi ultimi mesi, lei sarebbe stata sua per sempre. "Lasciati andare piccola."

E così fecero, entrambi nello stesso momento, per quanto nessuno dei due avrebbe voluto finire.

Punto di vista di Justin:

le mie dita andavano su e giù per la schiena di Kelsey, canticchiai tranquillamente nel suo orecchio, amando il modo in cui sfiorava con le dita il mio costato.

Tracciava la cicatrice sul petto con il dito indice,e diede un altro bacio lì prima di ritoccarlo con il pollice, i suoi occhi svolazzavano concedendomi un sorriso timido, cosa che io adoravo.



Spazzolare i capelli dal viso, come ho a coppa la guancia nel palmo della mia mano, ho portato lei vicino a me, baciandola sulle labbra. "Mmm," mormorai, leccandosi le labbra come ho tirato via. "Ti amo."

Ridacchiando, Kelsey nascose il volto nel mio petto, "Ti amo anch'io." Disse con voce soffocata.


"Stai bene?" Sussurrai, quando capii che era il momento giusto per chiederlo. Avremmo parlato di quello che era successo prima o poi, ma sapevo che a causa del modo in cui lei conviveva con i suoi ricordi, di dovercela prendere con la calma.



"Sto ... meglio" sorrise anche se il sorriso non raggiungeva i suoi occhi, "Grazie a te".



Morsi l'angolo del mio labbro, quando vidi il cielo oscurarsi dalla nostra finestra, sapevo che era il momento ideale per cacciare fuori la sorpresa che avevo organizzato per farla divertire,. "Kelsey?"

"Hm?"

"Mi puoi fare un favore?"

guardandomi le sopracciglia si inarcarono in segno di confusione. "Certo,"

"Puoi andare a guardare fuori il cielo e dirmi cosa vedi?" le baciai la fronte.

"Penso di poterlo fare” Sorridere, si sedette sul letto, assicurandosi che la coperta avvolgesse il suo corpo , e si incamminò verso la finestra, guardando fuori. "È un po 'buio ..." notò mentre piegava la testa di lato.

"Sì?" scivolai giù dal letto, mettendo i miei boxer prima di scavare nella tasca della mia giacca di pelle e tirare fuori una scatola. Guardando indietro per vedere se Kelsey mi avesse notato o no, mi sorrise mentre sembrava essere in una profonda riflessione, con gli occhi socchiusi mentre sbirciava un po 'più vicino. "E 'nuvoloso o chiaro?"

"Hm, è chiaro ... Credo. Voglio dire, per me è chiaro, ma ... "Rise, Kelsey scosse la testa, stringendo la coperta tra le mani. "E 'molto chiaro."



Ridacchiando, mi sono incamminato verso lei con calma e attenzione a non distrarla. "Ci sono delle stelle?"



"Uhm, sì mi sembra di vederne un pò". Kelsey sorrise , puntando fuori con l'indice, "ce ne sono due in questo momento, ma c’è ancora la luce che non me ne fa vedere altre ... " Kelsey si fermò quando sentì la mia presenza dietro di lei.

Aprendo la scatola, presi la collana dalla scatolina e gliela misi al collo.



"Justin ..." Kelsey sussurrò senza fiato mentre si toccava il ciondolo a forma di stella che pendeva dalla catenina sottile. Tenendola per i capelli da un lato come ho ritagliato la collana insieme alla schiena, ho fatto scivolare le mani sulle spalle, posando le mie braccia intorno alla vita sottile. "volevo aspettare qualche notte in più prima di dartela, ma ho pensato che questa sera era il momento perfetto."



"Justin ..." Kelsey cominciò a scuotere la testa, sconvolta non riuscendo a parlare. "Questo è troppo ... prima l'anello e ora questo?" Lei strinse le labbra, non sapendo che altro dire. "Vorrei avere anche io qualcosa per te ..."



"Shhh," le sussurrai in un orecchio. "Non fare così,non preoccuparti piccola. Io non voglio niente, se non te, va bene? "Infilando la testa sotto il mento, entrambi abbiamo guardato fuori nel cielo.



Ho baciato la parte superiore della sua testa, notando il modo in cui una luce permanente era fissa sul viso rendendo questo momento perfetto. "Tu sei bella dentro e fuori e penso che sia ora che anche tu lo capisca"


"Va bene, basta con le chiacchiere non abbiamo tempo. Hai un sacco di tempo per farlo in aereo. "Bruce chiamò a tutti noi:" Ora andiamo prima di finire nel traffico. "



Alzando le spalle Kadra legò le braccia con le mie e quelle di Carly, Steph e Alec andarono su entrambi i nostri lati e ci dirigemmo tutti insieme verso la macchina.

Danger's back - italianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora