6. The kitchen counter

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"Hai preso il raffreddore? Stai tossendo," disse Jakob nella stanza delle fotocopie.

"Huh? Sto bene," disse Isak.

"Chi si raffredda durante l'estate?" disse David.

"Ho solo tossito tipo due volte. Rilassatevi," disse Isak.

"Aspetta-" gli occhi di David si spalancarono.

.

Quella mattina

Isak si rotolò nel suo letto e si sentì incredibilmente strano e fuori posto per dei buoni tre secondi.

Questo non è il mio letto.

Quando aprì i suoi occhi, un paio di occhi blu lo stavano fissando.

"Uh."

"Buongiorno splendore," disse Even, raggiante con le sue braccia attorno a Isak.

"Wow. Cosa diavolo ci faccio nel letto di Nils?"

Il viso di Even si scompose e rattristí improvvisamente.

"Oh. Tu, tu non ricordi?"

Isak ricordò. Era stato solo così imbarazzante.

Cazzo. Non posso far finta che ciò che è successo ieri non sia mai accaduto. Non berrò mai più.

"Ugh. Cazzo. Mi ricordo. Certo che mi ricordo," disse Isak.

"Oh, fantastico. Come ti senti?" disse Even, le sue mani si mossero per accarezzare i capelli di Isak dietro al suo orecchio.

"Uh cosa stai facendo?"

"Ti sto toccando. Non era quello che volevi?" disse Even.

"Oh non rompere," Isak lo scansò e il ragazzo più alto sorrise.

"Quindi come ti senti?"

"Riposato? Mi sento strano. Che ore sono?"

"6:54? Abbiamo un po' di tempo," disse Even.

"Non c'è nessun 'noi'."

"Si, intendo, sai. 'io ho', 'e', 'tu hai' un po' di tempo."

Isak ruotò gli occhi, poi si staccò dalla presa di Even.

"Merda, spero che Eva stia ancora dormendo. Non può vedermi qui," mormorò.

"Perchè no?"

"Even, in alcun modo vedrà questo e non fraintenderà," disse Isak.

"Vedrà cosa?"

"Non importa," sospirò Isak.

Stava per alzarsi quando le braccia di Even lo strinsero di più e lo tirarono al suo petto.

"Che cazzo?!" urlò Isak.

"Dormiamo ancora un po'," disse Even.

"No, lasciami andare. Devo lavarmi."

"Possiamo fare anche questo insieme."

"Perchè sei un pezzo di merda? Non puoi solo dire cose tipo questa e poi dirmi che non sono abbastanza per te o quello che è," disse Isak.

"Oh. Mi dispiace," il tono di Even diventò improvvisamente serio. "Isak, spero che tu sappia che non intendevo quello."

"Smettila di fottermi il cervello e basta," disse Isak

"Okay," disse Even, togliendo le braccia dal corpo di Isak.

Ma Isak non si mosse.

"Hm?"

You Don't Even Know Me!  (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora