01

29 3 4
                                    

Dal funerale di Tyler, Josh non ha più avuto crisi psicotiche. Continua a tagliarsi e soltanto io lo so. Io non lo faccio da alcune settimane perché mi controlla e non vuole che lo faccia. Lui invece può fare tutto quello che gli pare e questo non mi sta bene.

L'unica cosa che ho fatto è stata tagliarmi i capelli, ricordando quando Tyler me li raccoglieva in una treccia. A Josh piaccio, non mi ha detto nulla di male quando mi ha vista con quel taglio spartano.

Ha accettato di andare da uno psichiatra perché il medico dell'ospedale psichiatrico voleva che ci andasse a tutti i costi.

Adesso siamo qui, seduti su delle comode poltrone di velluto azzurro, difronte ad un uomo alto e magro. Josh lo guarda e cerca in quell'uomo la forza. Anche io lo guardo e mi chiedo quanto difficile sia fare lo psichiatra.

<< Allora Josh, qui ho la tua lettera di dimissioni. Mi vuoi dire esattamente che cosa è successo? Con parole tue>> dice l'uomo. Josh deglutisce a disagio poi inizia a raccontare tutto quello che ha detto a me. Della crisi psicotica, del vicino di casa, del ricovero, dell'autolesionismo ma non nomina Tyler. Non lo nomina perché ha paura di farlo ed io lo so. Allunga una mano sotto al tavolo alla ricerca della mia e gliela stringo forte, trasmettendogli il mio calore perché sta tremando. Lo faccio sempre. Quando vedo la sua mano tremare gliela stringo forte e lui si aggrappa a me, senza dire una parola.

<< E i tuoi genitori?>> chiede lo psichiatra. Josh gli dice che non sa più niente di loro da anni e che abita da solo. Si mantiene con gli assegni del padre visto che i suoi sono separati. L'uomo annuisce e scrive qualcosa su un foglietto rosa. Lo osservo e mi chiedo che cosa abbia scritto. Penso anche che da lì a poco lo scopriremo.

<< Sei molto stressato Josh, in questo periodo?>> gli chiede.

Lui annuisce, stringendo sempre più forte la mia mano. Gli accarezzo i palmi della mano con le dita, lentamente.

<< Va bene, ho capito ogni cosa Josh. Ti prescrivo un farmaco per dormire, ma puoi tenere quelli che prendevi già durante il ricovero>> dice lo psichiatra scrivendo sul foglio rosa la prescrizione. Josh prende dei farmaci pesanti che gli impediscono di guidare così è costretto a girare in bicicletta. Ci sono io che lo porto volentieri dove vuole ma lui vorrebbe tornare a guidare.

<< Posso guidare?>> gli chiede infatti.

Lo psichiatra scuote la testa.

<< Per ora no Josh. È troppo presto. Tutto a tempo debito>> dice sorridendo. Josh lascia andare la mia mano per portare la sua tra i capelli rossi. Da giorni mi dice che vorrebbe farseli blu e decido che una volta finito qui andremo dal parrucchiere.

<< Va bene, ecco qui il tuo foglio. Ci vediamo tra una settimana così mi dici come ti trovi con il farmaco per dormire>> dice il dottore allungando il foglietto rosa a Josh il quale lo prende senza guardarlo. Lo piega e lo mette in tasca.

Prima di uscire aspettiamo che il dottore scriva sulla sua agenda l'appuntamento e poi ci alziamo assieme. Josh stringe la mano del medico ed io faccio lo stesso poi usciamo dalla stanza.

<< Posso leggere?>> gli chiedo una volta chiusa la porta alle nostre spalle. Lui annuisce ed estrae il foglio dalla tasca dei jeans stretti che indossa. Leggo velocemente quello che c'è scritto.

Dice che il soggetto non ha parlato, che è rimasto in silenzio per molto tempo, che soffre di autolesionismo e che ha avuto una crisi d'ansia con episodi psicotici. Mi sento svenire. So già tutto ma leggerlo è un'altra cosa. Porgo il foglio a Josh e lui lo legge in silenzio per poi rimetterlo in tasca.

Don't forget about meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora