Pfft

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Gruppo 3

Andre

Isak

Even

Lynn

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"E' uno scherzo?!" disse Isak davanti alla lavagna. 

Non notò neanche Even accanto a lui.

"Si vede che dovremo lavorare insieme dopo tutto," disse con un sorriso educato sulla sua faccia.

"Non posso crederci. E' come se, è come se.. Non lo so neanche." Isak non riusciva a trovare le parole.

"E' come se l'universo stia cercando di metterci insieme," disse Even raggiante.

Isak si girò a guardarlo.

"Sei così imbarazzante."

"Me l'hanno già detto,"

Per un momento, stettero a fissarsi l'un l'altro. Isak mantenne lo sguardo finchè non ebbe bisogno di guardare altrove perchè stava ricordando il momento nel ripostiglio.

Even doveva aver capito perchè stava sorridendo.

"Cosa passa per la tua mente, Valtersen?"

Tu.

"Lasciami in pace," disse Isak, girandosi a fissare di nuovo la lavagna.

"Credo di sapere come."

" Hey boys!" disse Lynn spuntando dal nulla, e dando ad Isak una pacca sulla spalla. "Almeno posso tenerti!"

"Ouch," disse Jakob. "Puoi ridarmi Isak indietro? Lui non ti piace nemmeno, Bech Næsheim."

"Non rompere le palle, Jakob!" disse Isak, le sue sopracciglia corrugate.

Ma poi Even rise, e Isak riuscì a sentire il suo cipiglio scomparire.

"Scusa Jakob, ma credo che me lo terrò," disse Even.

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Isak pranzò con Lynn e Jakob, poi si diresse al suo incontro delle 13:30 con Kristin. Era nervoso.

La verità era che iniziò ad esserlo da quando Jakob parlò di fronte a tutti del suo commento sulla malattia mentale. Non ha mai pensato che suonasse così brutto e cattivo.

Non mi conosci neanche.

Ma Isak avrebbe voluto che l'essere considerato un pezzo di merda fosse per il suo essere così chiuso e arrabbiato ogni giorno.

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"Hey Isak. Come stai oggi?" disse Kristin.

Era una donna alta sulla trentina con un rossetto da hipster e capelli arruffati. Era sempre occupata e stanca. Ma era anche la più impressionante leader con cui abbia mai avuto l'occasione di lavorare. Lavorò per tutta la notte su alcuni codici e fu impressionato dalle sue abilitá di vedere cose che la maggior parte delle persone non riusciva a vedere.

A Isak piaceva Kristin.

"Ciao. Sto bene. Grazie. Tu?"

"Stanca e annoiata, ma chi non lo è qui, huh?"

Isak rise.

"Già, dovresti sapere che mi piaci, e che tutti qui pensiamo che tu sia un ragazzo brillante. Ma ci sono alcune cose di cui dobbiamo parlare," disse Kristin.

You Don't Even Know Me!  (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora