2-Sei pronta

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"Mi può raccontare della sua infanzia?"
"Mi può descrivere il rapporto che aveva con suo padre/ sua madre?"
... Freno di colpo.
"Anziché parlare da sola come una matta, guarda i segnali di stop deficiente!"
Non vedo più niente, nemmeno la strada. Non vidi nemmeno l'uomo che mi diede della deficiente all'incrocio, nonostante fosse al mio lato. Le uniche cose che appaiono alla mia vista sono le domande preparate in questi 3 mesi. Vedo solo lettere e punti esclamativi.
Il mio modo di preparami consiste in questo: Studia, ripeti e studia. È un circolo "vizioso" dal quale non esci finché non sei riuscita nel tuo intento. Studia, ripeti e studia.
"Ricordati la postura."
"Ricordati il tono della voce."
"Sei tu che guidi il dialogo. Nessun altro."
"Non ti far raggirare con altre domande o commenti vaghi e non inerenti ai temi trattati."
Una volta giunta all'istituto, insieme alla macchina lascio anche le mie paturnie. Ho avuto tre mesi per prepararmi, sono pronta. Però sto tremando. Non sono pronta.
Varco il cancello e mi dirigo verso l'entrata principale dell'Arkham Asylum. Che schifo di posto.
"Dovrebbero dare una sistemata qua in giro, questo posto comincia a somigliare sempre di più a un cimitero... Vabbè che alla fine il clima lugubre e freddo di un cimitero è lo stesso che trovi in un ospedale psichiatrico per criminali malati di mente..."
Ad attendermi nel corridoio vi sono i miei due superiori. È presto. Non è ancora arrivato il momento. Però mi fermo a parlare con loro; devo scaricare l'ansia e cercare un sostegno.
"Dr.Quinzel, come annotato sulla tabella degli orari, oggi le spetta soltanto una seduta con uno dei nostri pazienti. Visto il soggetto, a sua disposizione fuori dalla stanza vi saranno quattro guardie (due in più del solito) pronte ad intervenire in suo aiuto, in qualsiasi momento."
Se cercavo sostegno, posso dire che le parole del dottore non mi furono per niente d'aiuto, ma non potevo farmi vedere agitata.
"Mantieni la postura... Sii fredda."
"Sei pronta"
10.30
"Dr.Quinzel, il paziente è nella stanza."
Il cuore mi salì su per la gola, un brivido forte camminò su per la mia schiena arrivando a solleticare la cute e la mia bocca rimase aperta nel tentativo di inspirare più aria possibile, poiché mi fu impossibile farlo attraverso il naso vista la mia agitazione.
Tremavo.
"Stai tremando quindi non sei pronta."
"Dr.Quinzel, il paziente la sta aspettando."
Vuoto. Nell'udire quelle parole fui circondata soltanto da una forte sensazione di vuoto. Di freddo.
"Sii fredda"
"Sei pronta."

Birth of a Queen: The OriginsWhere stories live. Discover now