22.

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Tre giorni.
Tre giorni da quella cena e non ho ancora detto nulla ai miei.
Jack mi chiama in continuazione e lascia cento messaggi al secondo.
Messaggio spesso con Brent che mi dice che Jack ormai non mangia più, non dorme più. Lavora sempre ma resta chiuso nel suo ufficio in continuazione.
Vado in soggiorno.
La mamma sta guardando la tv insieme a papá.
«Mamma... Papá» dico sedendomi nel divano accanto.
La mamma mi ascolta, ma papá continua a vedere la tv.
Coraggio Meddy! Ora o mai più!
«Aspetto un bambino.» dico
La mamma sgrana gli occhi e mio padre si gira di scatto verso di me.
La mamma sorride e ha le lacrime agli occhi, mi abbraccia forte e accarezza la pancia, che dato il mio tempo di attesa, è ancora inesistente.
Mio padre viene ad abbracciarmi forte.
Mi mancavano i loro abbracci.
Mi alzo un secondo dal divano per bere un sorso d'acqua.
Arrivo in cucina, mi vibra il telefono in tasca.
È Samantha.
Oh cazzo, Samantha. Non l'avevo avvertita che sarei andata dai miei.
Ho sempre avuto il telefono staccato questi pochi giorni che sono qui.
Rispondo, l'urlo di Samantha per poco non mi rompe un timpano.
«Dove cazzo sei Meddy??! Dovee!! Sono giorni che ti chiamo, e tu hai sempre il telefono spento. Si può sapere dove cazzo sei?» urla
Vado in camera per parlare, chiudo la porta e mi siedo sul letto.
«Samantha non ti preoccupare. Sono andata a trovare i miei genitori. Avevo bisogno di stare un po' cosi loro.» dico tranquillamente
«Ma non mi potevi avvisare? C'è mancato poco che chiamassi la polizia.» urla e sento li vicino Edward ridacchiare
«Ma stai tranquilla, sto benissimo, volevo solo incontrare i miei.» dico e la sento sbuffare
Non la vedo, ma sicuramenta ha alzato gli occhi al cielo, come fa sempre.
Devo dirglielo. Si non dovrei per telefono ma deve saperlo.
«Samantha...» dico
«Meddy?» risponde lei
«Aspetto un bambino» dico
Silenzio.
Silenzio di tomba per minimo un minuto.
«Sam?»
E in quel momento parte un urlo assordante che mi fa prendere un colpo.
«Tu aspetti un bambino? E da chi?» chiede sorpresa
«Da Jack, Jack Ryan. Da quando ci siamo conosciuti...» e solo allora mi ricordo che non gli avevo parlato di lui.
Per via dell'accordo di riservatezza, non avevo parlato mai di lui a Samantha.
Ora come gli spiego tutto?
«Ti ricordi l'uomo che un giorno abbiamo incontrato nell'ascensore de palazzo dove abitiamo noi?» chiedo
«Si, come si fa a dimenticare un tale bonazzo.» dice e ridacchia
«Ecco, tutte le volte che io non tornavo a casa e non potevo mai parlare, io ero a casa sua. Stiamo insieme da qualche mese e...be', è successo quello che è successo.» dico
«O.Mio.Dio.» dice, scandendo ogni parola
«Giá...» la sento urlare di gioia dall'altro capo del telefono e io scoppio a ridere.
«Edward, Meddy è incinta!» urla Samantha e sento Edward farmi gli auguri.
Lo ringrazio tramite Samantha e poi lo saluto.
«Io ora sono a dai miei genitori. Hanno preso molto bene la notizia.» spiego che volevo restare da solo un po' e volevo rivederli.
«Però...»
«Però..?» ripete Samantha
«Lui non sa che sono incinta. Sono praticamente scappata da casa sua senza dire niente a nessuno.» spiego
Nonostante Samantha mi continui a dire di non preoccuparmi, io non riesco a non pensare che non potrò tenerlo.
Ci salutiamo, gli dico che dopo domani sarò a casa e attacchiamo.
Poso il telefono sul comò e mi stendo sul letto, riposandomi un po'.
Cercando di non pensare al fatto che Jack mi manca da morire, che vorrei mi baciasse la pancia e mi dicesse che questa o questo piccolino o piccolina che è nel mio ventre, è la cosa più bella che esista.

You are my slaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora