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La notte è scesa sulla Via Vittoria.

Dovevi aspettare fino al mattino per esplorarla. Ma non te ne importava. Volevi solo arrivare ai Super Quattro e vincere. Tutto quello che ti interessava era vincere. Non ti preoccupavi se i Pokémon si ferivano nel processo, volevi solo ottenere quello che volevi.

La luce proveniente dalla torcia era fioca e tremolante: era destinata a morire da un momento all'altro. Senza di essa, non potevi vedere la tua mano a tre piedi di distanza. Il tuo unico Pokémon, il tuo prezioso Eevee, aveva perso i sensi e sembra non volersi riprendere. Eri ancora lontano da una via d'uscita, e avevi finito tutte le Funi di Fuga.

Ammettilo, ragazzo. Eri fottuto.

Ti mancava quasi il respiro e dalla frustazione calciavi una piccola roccia. Si sentì un tonfo e un guaito. Lungo la strada avevi colpito un piccolo Pokémon.

"Ciao?" dicesti. Puntasti la torcia verso il rumore, ed una fioca luce gialla illuminò un piccolo Pokémon drago blu, coperto di pelo nero. Si girò verso di te e tu notasti segni di morsi su tutto il corpo. Sembra decisamente incazzato. Irritato, anche.

"Ehi, giovanotto," dicesti dolcemente. Ti augurasti che capisse le tue scuse, o almeno, che capisse che erano sincere. "Mi dispiace di averti colpito con quel sasso, ma non ti avevo visto."

Il Pokemon annusò l'aria fredda della grotta e iniziò a ringhiare. Ti sembrò di vederlo leccarsi le labbra alla luce tremolante. Merda, pensasti. Il piccolo stronzo ha fame.

Il piccolo drago iniziò ad abbaiare, chiamando i suoi compagni. In pochi secondi, fosti circondato. Ti ringhiavano rabbiosamente, potevi vedere un filo di bava scendere dalle loro zanne.

Ti chinasti per raccogliere alcuni sassi. Non ti saresti arreso senza combattere. Sono solo Pokémon. Non ti preoccupare, li avresti uccisi se necessario. O tu o loro. Avrebbe vinto il più forte.

Improvvisamente, un agghiacciante urlo riempì la grotta, i suoi echi rimbalzano tra le stalagmiti. Lo stridio ti spaventò e ti fece perdere la torcia. Cadde a terra e si ruppe.. Eri circondato nella più completa oscurità. Il ringhiare del branco di draghi intorno a te diventava sempre più forte.

Iniziasti a lanciare sassi a caso, ma era troppo tardi.

Avevano già attaccato!

Un dolore lancinante ti colse nel momento in cui le zanne trovarono la tua carne e iniziarono a strapparla a nastro. Calciavi e urlavi ma fosti messo a tacere quando due zanne affilate come rasoi affondarono nella tua gola. I piccoli draghi lottavano per arrivare al tuo collo, per avere un assaggio del sangue che sprizzava dalla tua carotide. Ben presto, sentisti la loro ruvida lingua leccare il sangue che ricopriva la tua gola.

Pian piano ti sentisti mancare, ma la voce di tua madre ti fece riprendere immediatamente rimproverandoti:

"Un giorno la tua disattenzione ti ucciderà!".

633: Deino

Nero: Ha il vizio di mordere tutto e mangia qualsiasi cosa gli passi davanti. È pericoloso avvicinarlo senza cautela.

Bianco: Dal momento che non ci vede, esamina ciò che lo circonda mordendo o lanciandosi di peso. Ha ammaccature su tutto il corpo.

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