Capitolo 9

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Mi svegliai riposata, ma Darrell non c'era più. Il sole entrava dalla finestra più debole di prima, segno che non avevo dormito tanto ma mi ero persa il pranzo. Fantastico, non mi sarei dovuta obbligare a mangiare, per questa volta.

Improvvisamente mi ricordai dell'appuntamento che Ace aveva con i Mentalisti e mi alzai di scatto, pronta a cercare Darrell.

Uscita dalla camera, però, mi assalì una sensazione di solitudine con la quale non avevo fatto i conti. Ero tornata immersa nei ricordi e nel dolore, ero di nuovo nella casa che avevo condiviso con la mia metà che ora non c'era più. Quel legame mi stava pian piano uccidendo, ma non gliel'avrei permesso, almeno non finché c'era la possibilità che lui fosse vivo.

Strinsi i denti e proseguii, iniziando dal bagno dato che ne avevo bisogno. Cercai Darrell ovunque, incrociando volti di changers che mi guardavano sorpresi. Perlustrai i dormitori evitando però il corridoio della mia camera e giunsi poi vicino alla scuola. Da lontano vidi i bambini che svolgevano i loro compiti pomeridiani, che consistevano nel mettere in ordine e pulire la zona scolastica. Quasi inconsciamente, con lo sguardo cercai Gabriel. Dovetti attendere un po', ma alla fine lo trovai. Osservando i sorrisi degli altri bambini, stava cercando di farsi coinvolgere nei giochi. Un sentimento di tristezza gli velava lo sguardo, ma cercava di tenerlo per sé e rinchiuderlo in un angolo più lontano della sua mente. Proprio come mi sarei aspettata da lui.

Vederlo in quello stato mi spezzò il cuore, ma non me la sentii di avvicinarmi. Era meglio così. Mi allontanai in fretta sapendo già che non avrei trovato Darrell lì, e mi diressi verso il piano di sotto.

Mezz'ora più tardi, dopo aver perlustrato l'intero primo piano, mi diressi verso quello superiore, dove decisi di iniziare dalla zona che conoscevo meglio, ovvero l'area svago. Non appena si aprirono le porte dell'ascensore, però, trovai davanti a me il viso familiare che stavo inseguendo.

«Luki, ti ho cercata ovunque! Vieni con me.» Mi prese per mano e mi trascinò per i corridoi, fino a tornare nuovamente nei pressi dell'ufficio di Ace. Invece di entrare nella stanza, aprì la porta di quella accanto, qualche metro più a sinistra.

«L'ho trovata, finalmente» proclamò entrando e chiudendo la porta alle nostre spalle.

Mi ritrovai osservata da una decina di paia di occhi, appartenenti a uomini e donne seduti a un tavolo circolare. Dritto per dritto davanti a me troneggiava Ace, circondato da tutti gli altri che dedussi fossero Mentalisti. La stanza seguiva lo stile di tutte le altre, molto semplice ed essenziale, anche se l'unica cosa che si distanziava dall'arredamento standard era il tavolo di legno massiccio e le sedie abbinate, con un tappeto dai colori caldi che ricopriva quasi l'intera pavimentazione.

«Perfetto, sedetevi pure» ordinò Ace e facemmo come ci era stato detto.

Presi posto tra Darrell e una donna sulla trentina dai capelli corvini e la pelle pallida.

«In rispetto alle nostre conoscenze accumulate ultimamente sul vostro legame, i Mentalisti hanno ritenuto valide le tue visioni, Lucrezia» mi informò Ace, con una punta di timore nello sguardo. Le sue emozioni, tuttavia, non trasparivano dalla sua voce che era lenta e controllata come sempre.

«Avete conoscenze riguardo il nostro legame?» chiesi improvvisamente, rendendomi conto che Ace era partito per studiarlo, prima che succedesse tutto ciò.

«Sì. Non ho avuto l'occasione di parlartene, ma ho scoperto alcune cose. Ti informerò successivamente di ciò» tagliò corto, e mi andò bene così. Parlare di quel legame in questo momento avrebbe solo rallentato le cose, senza contare che non mi sentivo pronta ad affrontare un argomento che riguardava così da vicino Dante.

The Changers - EvanescenteWhere stories live. Discover now