Capitolo 1

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Un mese dopo...

Amy si svegliò di soprassalto, senza capirne il motivo. Sentiva una strana sensazione che non poteva descrivere, come se stesse per succedere qualcosa di molto brutto, ma non sapeva cosa. Impaurita, si era stretta le coperte al petto. I peli delle braccia le si rizzarono mentre un brivido gli attraversò la schiena. Chiuse gli occhi e cerò di farsi coraggio. Non era la prima volta che le succedeva e sapeva che in pochi minuti tutto sarebbe tornato tranquillo. Probabilmente quella mattina avrebbe sentito la notizia di una rapina o un attentato. Eppure questa volta quella orribile sensazione non se ne voleva andare, anzi era sempre più forte.

Proprio mentre si stava per riaddormentare, un urlo agghiacciante la fece sobbalzare, riscuotendola dal suo torpore. Si alzò piano e uscì da camera sua in punta di piedi, stando attenta a non pestare nessuna trave cigolante. Rasente al muro scese le scale e, quando arrivò alla curva da cui si poteva vedere il piano di sotto spiò con cautela cosa stesse succedendo. Un ragazzo alto dai capelli scuri e gli occhi chiari troneggiava sul corpo di un uomo con il petto coperto di sangue. Era proprio chi temeva: il fidanzato di sua madre, Daniele. Non lo conosceva da molto ed era venuto a vivere con loro solo da pochi giorni, però rappresentava la speranza di avere finalmente un padre. Di avere una vera famiglia. Era stato molto gentile con lei, iniziava a piacerle e ora era...

Sentì le lacrime spingere per uscire e il cuore sobbalzarle nel petto, ma riuscì a non far alcun rumore. Doveva essere forte. Continuò a osservare l'inquietante figura in mezzo al suo salotto. In mano teneva un coltello insanguinato e aveva il volto spruzzato di rosso. In quel momento alzò la testa di scatto, mostrando un sorriso terrificante e uno sguardo omicida. Amy cercò di trattenere un grido, ma il sospiro mozzato che uscì dalla sua bocca fu comunque abbastanza rumoroso perché lui lo sentisse. La testa del mostro scattò di nuovo, questa volta verso le scale, ma non guardò direttamente lei. Non l'aveva ancora vista. Il sorriso spaventoso che era sparito per un attimo ricomparse e con un tono gelido disse:

<<So che sei lì>>.

Fece un passo in avanti, scavalcando il cadavere, per poi aggiungere:

<<E tu sai perché sono qui, non è vero? >>.

Amy sentì i nervi sulle sue spalle tendersi come le corde di un violino. Un altro passo. Era sempre più vicino alle scale. Amy non riusciva a muoversi, era congelata lì dov'era. Poi lo sguardo dell'assassino si agganciò al suo, e quel sorriso malefico si allargò ancora di più, facendola sobbalzare. Le braccia le punzecchiavano per la pelle d'oca. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma la sua mente era come bloccata. L'assassino non corse a prenderla, come Amy pensava avrebbe fatto, invece fece un altro lento passo verso di lei.

<<Sono qui per riprendere ciò che mi appartiene>> ringhiò e, quando sbattè le palpebre, le sue iridi s'illuminarono d'oro. Amy fece un balzo all'indietro e si accasciò per terra appoggiando le spalle al muro mentre il suo respiro accelerava, insieme ai battiti del suo cuore. Sentì il primo gradino delle scale scricchiolare. Sobbalzò e chiuse gli occhi, pregando pur sapendo che niente sarebbe cambiato. Delle lacrime di terrore le bagnarono il viso. Un altro gradino cigolò. Cercò di muoversi, ma era di nuovo congelata. Poi tutto si calmò, come se in un film horror la colonna sonora si fermasse di colpo, lasciando solo silenzio. Sentì delle sirene, sembravano della polizia. Una luce si accese nel salotto al piano di sotto.

Amy si alzò e spiò di nuovo dalle scale, incuriosita. Sua madre stava guardando il mostro con un sorriso sfacciato. Si era quasi dimenticata che anche lei fosse in casa, e fece un sospiro di sollievo. La donna sventolò il telefono che stava stringendo nella mano e disse:

<<Se non vuoi che la tua faccia sia su tutti i giornali, ti conviene scappare>>.

Intanto il mostro si stava guardando intorno, confuso. Guardò di nuovo Amy, ma quel suo sguardo omicida ora era indeciso. Sembrava che stesse valutando le sue possibilità e la ragazzina pensò che probabilmente avrebbe ucciso tutti, senza nemmeno faticare troppo. E invece, scomparve in una nuvola dorata, senza dire neppure una parola. Per la prima volta sua madre la guardò. I suoi occhi erano pieni di una preoccupazione che prima non c'era.

<<Stai bene?>> le chiese e Amy rispose annuendo debolmente. Era una bugia. Sapeva che quella era stata solo questione di fortuna e che presto sarebbe tornato, e la prossima volta non avrebbe avuto alcuna esitazione. Avrebbe voluto dirlo a sua madre, ma fu interrotta dal rumore della porta che cadde rumorosamente sul pavimento, dopo essere stata scardinata a calci dai poliziotti.

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⏰ Last updated: Jun 18, 2017 ⏰

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