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Carla era rimasta sorpresa. Aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta, era immobile. Faceva quasi paura.
In effetti avere quella raffica di informazioni in così poco tempo non doveva essere semplice da metabolizzare, non c'ero ancora riuscita io dopo una settimana. Figuriamoci lei dopo qualche minuto.
Ad un certo punto però, sembrò tornare in se e ruppe il silenzio

"Chi conosce questa storia oltre a noi due?"
"Solo Giulio"
"Hai intenzione di tenere questa storia tutta per te?"

Quello  non lo sapevo neanch'io. Dovevo fare chiarezza con me stessa. Sicuramente non l'avrei sbandierato ai quattro venti ma non volevo neanche che fosse una cosa solo mia. Parlarne con Carla mi aveva aiutato e sicuramente lei mi avrebbe  dato dei consigli che mi avrebbero fatto vivere con più tranquillità quella situazione. Ma sapendo solo in parte cosa si trovava dentro la scatola era affrettato prendere una decisione. Ci avrei sicuramente pensato su e avrei trovato una soluzione più in là.

Le domande di Carla continuarono fin quando una chiamata interruppe quello che sembrava essere un interrogatorio.
Era Giulio.

Dovevo andare. O meglio, dovevo trovare una scusa per far andare via Carla visto che poco dopo avrei visto Giulio e non volevo sapesse che avevo raccontato tutto alla mia amica.

Finsi di dover andar via e quando Carla girò l'angolo tornai sui miei passi fino ad arrivare al parco.

Mancavano dieci minuti all'appuntamento con Giulio ed io non sapevo cosa fare. Così aprii lo zaino scolastico e tirai fuori un libro, non uno di quelli scolastici ma il libro che stavo leggendo in quel periodo.
"Cose che nessuno sa" di Alessandro D'avenia
Avevo iniziato quel libro da qualche giorno ma lo stavo già divorando.
Trovai una frase che non riuscii a fare a meno di sottolineare

"Liceo, università, lavoro, famiglia, figli, vecchiaia, tomba. Un percorso lineare, deciso non si sa da chi, e che va a finire per tutti nello stesso modo: cenere."

Quella frase arrivò nel momento giusto, non sarei mai riuscita ad apprezzarla così tanto qualche settimana prima. Mi fece riflettere molto, per questo decisi che avrei messo nero su bianco le sensazioni che aveva suscitato in me. Strappai un foglio e mi misi a scrivere.

Esiste un modo per rompere questo cerchio vitale o per far sì che ci appaia meno lineare? Non esistono una risposta giusta e una sbagliata a questa domanda in quanto pur facendo ciò che ci piace e quindi alimentando la tesi del si la nostra vita si potrebbe comunque rinchiudere in questo ciclo. Ma siamo veramente solo cenere? E il pensiero di questo può ostacolare la nostra vita non permettendoci di viverla al meglio?
Domande, tante, forse troppe, che non so quando riusciranno ad avere delle risposte, non so se sarò io a trovarle o se nel lungo cammino della vita incontrerò qualcuno che lo farà per me.

Mentre riponevo il foglio tra i libri qualcuno mi toccò la spalla. Mi girai di scatto e vidi Giulio.
Mi disse di andare con lui in macchina perché non potevamo controllare tutta quella roba al parco.
Non appena salimmo iniziò a parlare

"Giada, settimana prossima ripartirò per l'università, purtroppo sto spendendo troppo tempo dietro questa storia e nonostante ci tenga non posso annullare la mia vita, per questo voglio che tu mi aiuti a risolvere tutto il prima possibile."

Annuii e ci mettemmo all'opera.

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⏰ Last updated: Jun 24, 2017 ⏰

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