- Te la sei forse presa per la mia battuta? - aggiunge appena mi blocco a fissarlo confusa.

- Che battuta? -

- Quando ho detto che senza di me saresti crollata da un pezzo. - mi osserva preoccupato.

- Oh... no, no figurati. Mi ero persa nei ricordi. - gli sorrido.

- Che ricordi? Il giorno in cui ti sei dichiarata ad Orochi? -

A quel nome sussulto - Orochi! Che ore sono? - osservando l'orologio sbarro gli occhi - Oddio! È tardissimo! Hiro, io scappo! Non voglio farlo aspettare, tu esci con calma. Chiudi pure col tuo doppione. - corro verso la porta.

- Tu hai il tuo mazzo di chiavi, vero? - mi osserva divertito dal mio panico.

Sa che sono una smemorina, ma stavolta ho portato tutto.

Ne sono sicura.

Facendogli la linguaccia - Sì, ciao! -

L'attimo dopo lascio alle mie spalle casa ed Hiro per correre dal mio ragazzo.

Appena arrivo al punto d'incontro tiro un sospiro di sollievo nell'accorgermi che Orochi non è ancora arrivato.

Almeno non l'ho fatto aspettare.

Dopo dieci minuti d'attesa controllo l'orologio.

Uhm... no, sono puntuale. Non ho sbagliato orario.

Forse ha avuto un imprevisto?

Preso il cellulare e notata l'assenza di messaggi faccio per metterlo via quando - Ciao Shiori, scusami se ti ho fatta aspettare. Il treno è arrivato in ritardo. -

Alzando lo sguardo m'illumino vedendo il moro.

Ho conosciuto Orochi poco dopo aver iniziato l'università.

La sua università è associata alla mia, lui studia chimica ed ha un anno più di me, e lo vedevo sempre nel parco comune.

Un giorno sono stata infastidita da un senpai del mio corso di biologia e mi ha aiutata ad allontanarlo.

Dopo quel giorno siamo usciti qualche volta e ora... ora è un mese.

Sorridendogli - Non preoccuparti, sono appena arrivata anch'io. -

- Meno male. -

- Aspetta... hai detto che è colpa del treno? Come mai eri in treno? - chiedo confusa.

Orochi abita a cinque minuti da qui.

E all'università non si arriva in treno.

- Sono andato a studiare da un mio compagno, lui fa il pendolare dato che abita al paese accanto. - mi tende una mano - Ora vogliamo andare? -

Stringendo con una mano la borsa e con l'altra la sua mano - Sì, ma prima... volevo farti gli auguri! - saltello sul posto.

Il ragazzo si blocca osservandomi perplesso - Auguri? Il mio compleanno è in agosto. -

- L-Lo so... io intendevo... - inizio a balbettare in ansia.

- Tranquilla, a tutti capita di sbagliare. Non me la sono mica presa. Ora andiamo. Ho proprio voglia di vedere quel film di cui ti parlavo. -

Quelle parole mi scioccano non poco.

Che se ne sia dimenticato?

No... forse finge per farmi una sorpresa dopo.

Una volta pure Hiro finse di dimenticarsi il mio compleanno, ma in realtà era tutto un trucco per farmi una festa a sorpresa.

Quando arrivai a casa in lacrime venni accolta da tutti i miei amici più cari, Hiro al centro di tutti.

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