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Ore 8.00
Scuola, che palle, soprattutto senza Gaia. Sono sola.

La lezione alla prima ora è sempre la più noiosa e quella che non passa mai, soprattutto se hai storia.

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Alla fine della giornata scolastica torno a casa...di Diego.
Di mio padre nessuna traccia ed io sono sempre più ferita, non può cancellarmi così dalla sua vita.

Le lacrime iniziano a rigarmi il viso come se fosse una maratona ed io mi sento svenire, prendo dalla tasca esteriore dello zaino la pillola per ridurre la pressione e l'ansia, forse così passa.
E infatti passò, solo che le lacrime continuavano a viaggiare sul mio viso e sento il mio cuore dividersi in mille pezzi.

Mi stendo su una panchina al parco qui vicino la scuola e ricevo una telefonata da parte di Gaia.

-Pronto?

-Lore, mi devi scusare appena torno vieni da me. Tu non muoverti da casa di Diego per favore. Sono una merda lo so.

-No ma cosa dici, non è colpa tua.

-Invece si! Perché poi so che ti vengono le crisi isteriche, so che hai bisogno delle pillole per ridurre lo stress ed io non sono lì per controllarti! Perdonami.

-Sta tranquilla ti prego, è tutto ok sto andando a casa.

-Non muoverti di lì e non fare cazzate ti prego, ti voglio tanto bene.

-Anch'io, ciao.

-Ciao.

Fine chiamata.

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Suono al campanello e mi apre Diego, i ragazzi se ne saranno già andati.

Entro e mi siedo sul divano a fissare il vuoto, senza Gaia è tutto diverso.

-Mi stavo preoccupando, come mai a quest'ora?

Controllo l'orario e sono le 15.30, dovevo essere a casa un'ora e mezza fa.

-Scusami.

Sussurro coprendomi la faccia con le mani dalla vergogna.
Diego si siede accanto a me e mi abbraccia, è come un fratello per me.

-Crisi isteriche?

Chiede, annuisco.

-Hai preso le pillole?

Annuisco anche sta volta.

-L'importante è questo, adesso mangiamo.

Ci alziamo e andiamo a pranzare.

Finito ciò vado nella camera di Diego per fare i compiti mentre lui fa l'uomo di casa.
Finiti anche quelli scendo di sotto per vedere cosa fanno alla TV.

-Ehi.

Dico.
Vedo Diego che ha preso il mio posto sul divano e guarda i Simpson.

Si volta e mi sorride.

-Vieni qui.

Obbedisco e mi siedo accanto a lui.

-Sai, è bello avere qualcuno qui una volta ogni tanto. Gaia non c'è, ti sei sentita?

-Oh si, poco fa ci stavo messaggiando.
È molto preoccupata per me e si sente in colpa.

-Solito di Gaia. Fa come se fossi a casa tua comunque, non sei di troppo.

Sorrido e giro la mia testa verso lo schermo.
Il pomeriggio intero lo passiamo così a vedere la TV senza parlarci o guardarci, magari perché io e Diego non siamo poi così tanto legati come può sembrare, insomma...è il ragazzo di Gaia! Ed io non faccio o dico qualcosa perché potrebbe sembrare altro.

Verso le nove ceniamo e poi ognuno per la sua, anche oggi Diego dorme sul divano mentre io in camera sua. Decido di chiamare un po' Gaia per farle sapere che è tutto ok.

-Tesoro!

-Ehi.

-Tutto ok lì da Diego? Fa il bravo?

-Oh si si, tutto normale. Tu come te la cavi?

-Sono un po' stanca sai, oggi sono andata a mare.

-Oh bene bene! Hai preso un po' di sole?

-Tantissimo! Adoro troppo!

-Oh bene, mi fa piacere.
Adesso vado a dormire ci sentiamo domani, buonanotte .

-Notte.

Fine chiamata.

Mi fa piacere che Gaia si stia divertendo, sono felice che stia bene. Al contrario di me, che sono orfana di madre e sbattuta fuori di casa da parte di mio papà.

Il viso mi si bagna di nuovo di lacrime, stavolta singhiozzi sono davvero forti accompagnati da enormi dolori alla pancia che mi impediscono di camminare.
Provo ad alzarmi per raggiungere le pillole ma cado per terra e inizio a urlare, ho paura, le mie crisi sono pericolose ed io non so cosa fare se dovessi trovarmi da sola.

Diego.

Cerco di dormire ma qualcosa non mi da pace, o meglio qualcuno. Sento delle urla provenire dalla mia stanza, qualcosa sta succedendo a Loredana e la cosa mi preoccupa.
Corro da lei e noto che è accasciata a terra mentre piange e si tiene la pancia.
Le crisi.

-Cazzo, cazzo! Le pillole dove sono?

Urlo correndo nervosamente per tutta la stanza, lei mi indica che sono nello zainetto. Le prendo e gliene do una dopodiché la prendo in braccio e la riposo sul letto. Sta davvero male.

-Dovresti smetterla di pensarci.

So che pensa a sua mamma e a suo papà, è questa la causa delle sue crisi. Ereditarie a quanto mi sembra, pur non volendo forse.

Prende il respiro e poi inizia a parlare.

-Grazie davvero Diego, senza te sarei morta.

Dice con affanno.
Sorrido e le bacio la fronte...per poi pentirmene.

-Che schifo ma sei tutta sudata!

-Mbeh che vuoi? Sono queste le crisi! Non ho forze per una doccia ci penserò domani.

Scoppio a ridere e le do un piccolo schiaffo sulla spalla.

-Ti metto le pillole accanto, buonanotte Loredana.

Mi alzo e vado a dormire con la speranza che non succeda nulla stanotte.

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Ciao ragazze come va? Vi sta piacendo la storia? Spero di sì 🤞🏻.
Comunque, sto leggendo una fan fiction orribile su Tedua e davvero non so nemmeno il perché io stia continuando a leggere roba simile; ma non per il contenuto, semmai per la grammatica cazzo. Il mio motto è 'se non sai scrivere in italiano, evita di fare storie' perché dai siamo sincere! Ti rendi ridicola davanti a tutta Italia e poi magari finisci anche su quei libri di umorismo che sputtanano e commentano fan fiction di merda! E niente, ci tenevo a dirlo perché boh...sfogo personale (?)
Okay detto ciò vi lascio, ci rivedremo con un prossimo capitolo.❤️

-gang😎

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