Capitolo 45

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La mattina dopo fecimo un giro in centro e comprammo un po' di cose.
Ad esempio convinsi Giorgio a prendersi dei pantaloni corti in jeans bianco perché non riuscivo a sopportare i suoi pantaloncini da basket gialli, bianchi, Viola o di altri colori accesi.
Lisa invece comprò un pensiero per una persona importante (non ci voleva svelare chi) e io comprai un vestito color acqua marina di cotone leggero, arrivava fino alle ginocchia con una gonna sbarazzina e il top era ricoperto di pizzo con una scollatura a cuore che lasciava intravedere i seni e la schiena completamente scoperta.
(Inutile dire che Giorgio andava pazzo per quel vestito).

Il pomeriggio andammo in spiaggia solo noi ragazze perché Giorgio preferiva concentrarsi un attimo sul nuovo pezzo da comporre, aveva "il blocco dello scrittore" e lo capivo, anche io quando scrivevo smettevo per mesi perché priva di ispirazione.

Io e lisa chiacchierammo un po' e venni a conoscenza della pubblicazione di un suo libro che aveva avuto un successo alquanto inaspettato tra i ragazzi. Si chiamava "la vita è come un autobus" perché la sua filosofia sull'amore era proprio quella.
Affermava che centinaia di persone salgono sull'autobus (ovvero la vita), c'era chi scendeva alla prima fermata, chi alla seconda e chi rimaneva insieme a te fino alla fine del viaggio, fino al capolinea...che se poi ci pensate è proprio così.
Persone che vanno e vengono, che entrano ed escono dai nostri cuori colmando vuoti immensi o creandone di nuovi.
Ma incontrerai quelle persone che rimarranno al tuo fianco fino alla fine dei tuoi giorni e tu, tu sarai lì con loro.

31 dicembre; mattina presto; 5:00.
Mi sveglio sudata e piangente.
Al mio fianco Giorgio che mi stringe tra le sue braccia possenti.
Io ancora in lacrime.
Ci metto un bel po' di minuti per riuscire a riprendermi e a capire che era solo un incubo, per fortuna.
Ancora non riuscivo a parlare, soffocavo le parole nei singhiozzi che piano piano si facevano sempre meno frequenti.
Giorgio aspettò finché non mi calmai, coccolandomi un po'.
M:-amore che è successo?- chiese lui accarezzandomi dolcemente i capelli.
Io:-u..un b-brutto so-so-sogno- singhiozzai.
Aspettò ancora finché non fui in grado di parlare con pochi inceppi.
Io:-stavamo tornando a casa da una festa, Giulio guidava, Jess al suo fianco e io e te eravamo dietro. Ad un certo punto ci si mette in mezzo alla strada un uomo alto e robusto, con le spalle larghe.
Giulio frenò di colpo e sterzò per evitarlo, facendo ribaltare bruscamente l'auto.
L'uomo si avvicinò e sparò prima a jess, poi a Giulio.- a ripetere l'accaduto ricominciai a piangere.- eravamo entrambi in lacrime, tirò prima fuori te dalla macchina strattonandoti e poi me. Di fianco all'uomo comparve una donna, la riconobbi. Era mia madre... mi affrettai a chiederle aiuto ma non fece altro che ridere.
"Sei una figlia cattiva sai? Abbandoni la tua mammina e ti aspetti di avere aiuto in cambio?
Beh non va così, cara Federica. Eri una gravidanza indesiderata, un costo aggiuntivo, un preservativo bucato, uno spreco di soldi.
Non capisci? Sei indesiderata, tuo padre si sbatteva per te e per colpa tua è morto"- calde lacrime salate mi rigavano le guance- poi parlò l'uomo rivolto verso di te "Sei un cattivo fratello, non hai protetto la tua sorellina, ora è morta. Sei un fallimento, una nullità, un supereroe fallito. Hai fallito con tutto. Non riesci nemmeno a rendere felice tua madre e a stare dietro ai tuoi fratelli. Ma guardati. Pensi di andare tanto lontano con quella merda che produci?". Dopodiché tuo padre iniziò a prenderti a calci e a pugni, io provavo a proteggerti ma era come se un muro invisibile ci separasse. Eri sul punto di morte quando riuscì ad avvicinarmi a te a prenderti il viso pieno di sangue. Poi mia madre mi tirò per un braccio. "Ma davvero non ci arrivate? Morirete come sono morte le persone a voi più care." È in quel momento tuo padre ti saprò dritto in fronte e mia madre mi buttò giù proprio nel punto in cui mio padre sbandò con la macchina.- finita la storia scoppiai in un pianto isterico.
Ero terrorizzata dalla paura che prima o poi avrei perso il mio punto fermo, la mia retta via, il mio Giorgio.
Mi strinse ancora più forte a se sussurrandomi parole dolci all'orecchio.
M:-piccolina tranquilla, è solo il tuo subconscio che riporta alla luce momenti che "conosci"...amore va tutto bene. Non c'è tua madre o mio padre qui e non ti possono, non ci possono fare niente okay? Ora prova a riaddormentarti- e accoccolata a lui ripresi sonno verso le sei e mezza di mattina.

Mi svegliai verso le undici di mattina, quando Giorgio mi chiamò.
Quando guardai l'orologio lo riempii di insulti, lo avevo pregato di chiamarmi verso le nove.
Si mise a ridere quando provai a prenderlo a sberle.

M:-dai bimba, ho una sorpresa per te oggi..giù dal letto o non pranzi sappilo.-

Così  scesi dal letto, presi le prime cose dall'armadio (ovvero un paio di shorts chiari e una canottiera nera con le spalline in pizzo) e mi andai a lavare.

Soddisfatti i miei bisogni uscii dalla camera e trovai un piccolo biglietto lo aprii e lessi...

**Angolo autrice**

Scusate la mia grandissima assenza ma sono stata impegnata e poi non riesco a trovare ispirazione.

Cooomunque, ho deciso di postare una volta a settimana (salvo imprevisti) così magri riesco a scrivere almeno due capitoli a settimana e pubblicare i precedenti.

Ho inoltre deciso di eliminare le foto perché, sinceramente, non ne ho tante e non sto seguendo molto Mostro in questo periodo.

Stavo inoltre pensando di iniziare a pubblicare un' altra storia (non una FF).

Spero che la storia vi stia piacendo, un bacione e ditemi cosa ne pensate per la nuova storia.

Baci stellari

Per il tuo amore ucciderò-Mostro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora