28-05-2017

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Domenica mattina, il sole è alto e si promette una nuova giornata di sole e di caldo, decido di uscire con il mio cane, di fare un passeggiata fino ad arrivare al Nostro posto, il giardino.
Quel giardino che ogni domenica profuma di erba tagliata e dove i cani possono correre in tutta libertà.

Come sempre entriamo nel giardino più grande dei due che ci sono, inizialmente eravamo soli ma poco dopo vediamo arrivare una macchina grigia, appena lavata e che ancora profumava.
Si avvicina un signore sulla 60ina, brizzolato, alto, un saluto tra noi due e subito dopo la solita domanda - maschio o femmina?- Maschio - rispondo io facendogli cenno di entrare.
I nostri cani sembrano subito fare amicizia, il mio, Teddy, un bastardino, incrocio tra un pastore tedesco e qualche altro cane di piccola taglia misterioso, e Ulisse, un lagotto con degli occhi azzurro mare, che non sembra molto propenso a farsi accarezzare.
Io e il padrone di Ulisse ci mettiamo seduti sull'unica panchina sana del giardino, iniziamo a parlare del più e del meno, sai no, le solite domande: come si chiama il tuo cane?, Quanto ha?, Che razza è?, Dove l'avete preso?, Da quanto tempo è con voi? Un classico, no?!
Dopo una mezz'ora abbondante di chiaccherata, inizia a raccontarmi la storia del suo cane e il motivo per cui, non si lascia avvicinare dagli estranei.
La storia è semplice, è nato intorno la fine di luglio, in un paesino qua vicino, dopo neanche un mese il forte terremoto di Amatrice, era piccolo, ha visto morire la sua mamma e i fratelli disperdersi, ha passato 4 giorni sotto le macerie senza bere ne mangiare, non ha visto umani attorno a lui ed è stato traumatizzo. In televisione avevano allestito un bando per affidare questi cuccioli, e così è arrivato qua da noi.
A Giuseppe, è questo il nome del padrone di Ulisse, scende una lacrima e continua a raccontare - ho avuto molto cani nella mia vita, grandi piccoli, maschi femmine, cuccioli e vecchietti, ma nessuno è come lui, quello sguardo è Umano, forse è perché conosco il suo passato, ma ogni suo scodinzolata mi mette allegrie-.

Finí così il nostro primo incontro in quel parco, con un nuovo amico per il mio cane e una nuova storia da diffondere.

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