"Deve capire che non ci sono prove che confermano che sia realmente suo padre ad essere coinvolto nella scomparsa di sua sorella."

Resto bloccata e con tanti punti interrogativi nella mia testa. "Ma io lo so che sono partiti insieme, non ha senso quello che sta dicendo." Rispondo, anche abbastanza nervosa.

Cosa stanno cercando di insinuare?

"Ovviamente teniamo conto del fatto che suo padre è scomparso dal niente, ma niente conferma che siano realmente partiti con quell'autoveicolo."

Voglio sperare che questo sia un sogno. Anzi voglio iniziare a sognare senza sosta, per evitare la realtà.

"Non capisco cosa vuole dire..." Scuoto la testa, troppo confusa e sul punto di andare a fuoco.

"La questione è molto semplice, signorina. Non esiste un solo sospettato in questa faccenda e ce ne stiamo già occupando." Ribadisce, con tono serio.

Scuoto ancora la testa e decido di alzarmi per andarmene via. Non mi importa un fico secco se ha ancora da dire altro.

Dylan che, poco fa chiacchierava con la segretaria, mi vede e mi rincorre per stare al mio passo, decisamente non così lento.

"Cos'è successo?" Domanda con tono preoccupato.

In questo secondo sto solo cercando di capire come fare a respirare e non cadere in una delle mie stupide crisi. Perché tutto deve essere una grandissima confusione? Mi sembra di vivere un'ansia perenne e non riuscire a trovare quella chiara luce in fondo al tunnel.

Stavo iniziando a sentirmi bene.

Stavo iniziando a vivere una vita normale anche se con il pensiero fisso su di loro, ma pensavo veramente che avrebbero potuto porre fine a questa storia.

Ormai mi perseguita da mesi che a volte neanche dormo la notte. Non riesco a camminare tranquilla per la strada e pensare che la vita di mia sorella è in forte pericolo... non so se è viva, se è morta, se è in ostaggio o semplicemente in un altro paese fregandosene di ciò che sta succedendo qui. Fregandosene di me e della mia cazzo di paura per lei.

Ormai ogni possibile cosa mi sta passando per la mente in questo momento tanto da diventare paranoica. Non pensavo che mio padre fosse arrivato a tal punto, fosse veramente malato oltre che alcolizzato e chi lo sa... forse faceva anche uso di droghe e io non lo sapevo. E' difficile ormai ricordare un giorno in cui mi ha parlato totalmente sobrio.

Se solo ripenso alla sua voce, al suo sguardo truce e alla sua risata amara facendomi sentire in colpa anche della mia stessa esistenza, mi vengono in brividi. Non si meritava mia madre e tanto meno si meritava di avere figli. Si è ridotto talmente male che non riesco più a riconoscermi come una parte di sé; sangue del suo sangue.

"Hey..." Dylan si piazza di fronte a me, bloccandomi per le spalle, guardandomi attentamente.

"Possiamo uscire da qui? Non mi sento molto bene."

Annuisce e senza farselo ripetere due volte, mi prende la mano e insieme usciamo senza nemmeno che la Bridgette mi abbia annotata.

Non mi va molto di camminare, così ci dirigiamo direttamente ad un parco a cinque minuti distante dalla comunità. Non c'è molta gente e poco mi interessa.

Sospiro pesantemente e mi butto sull'erba incrociando le gambe.

"Allora?" Domanda impaziente.

Lo guardo e gli racconto in linea generale di cosa mi ha riferito il tipo della polizia. E' veramente assurdo e ogni parola che pronuncio è piena di rabbia e confusione che non sono neanche sicura di aver riportato un discorso di senso compiuto.

"Quindi stanno praticamente dicendo che potrebbe non c'entrare niente tuo padre perché non hanno prove sufficienti?" " Domanda confuso.

"Esattamente." Sospiro.

"Ma non ha senso..." Commenta.

"Lo so." Mi scrocchio le dita nervosamente.

Passa qualche minuto di silenzio, uno di quelli che davvero necessiti perché non esistono parole giuste in determinate situazioni.

Ci alziamo dall'erba del parco e ci incamminiamo nuovamente verso la comunità. La Bridgette non fa storie ma sinceramente mi importa il giusto delle sue lamentele.

"Aspetta..." Mi chiama Dylan, prendendo la mia mano. "Vuoi che resti con te?" Domanda ma faccio cenno di no con la testa. Ho bisogno del mio tempo da sola.

"Va bene." Fa un piccolo sorriso prima di lasciare un bacio sulla mia fronte. "Per qualsiasi cosa, per qualsiasi... anche la più stupida non esitare a chiamarmi e io sarò qui, vicino a te, capito?"

Sorrido e lo abbraccio forte.

"Grazie." St stacca e mi dà un bacio sulle labbra.

Oggi voglio solo dormire tutto il giorno. In realtà, sarebbe bello dormire tra le braccia di Dylan e sperare di non svegliarmi presto.

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