Le vie del Karma non sono infinite

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La verità è che non avrebbe mai voluto sposarsi in Chiesa, un tempo mi parlava del suo matrimonio ideale: gli sposi che arrivano insieme in bicicletta, si baciano prima del tempo, con tutta la lingua a disposizione, senza preoccuparsi dei parenti anziani o dell’imbarazzo di chi sta intorno.

Io le dicevo che non mi sarei mai sposata e, per ora, ho mantenuto la promessa. Lei pensa a questo giorno da sempre, ma nel suo sogno sarebbe dovuta arrivare davanti al sagrato un po’ più lucida e meno eccitata. L’astinenza da sesso può causare brutti scherzi, si passa attraverso altre dipendenze dalle quali non si esce mai appagati e ci si ritrova sempre al punto di partenza.

-       Guardami Silvia, devo dirti una cosa importante.

Quando Carlotta mi parla in questo modo è sempre una questione drammatica.

-       Vuoi andar via? Mi metto in ferie da domani, andiamo ovunque tu voglia.

-       Guardami, Silvia.

Il mio vestito rosso è stretto al punto giusto e mi giro con difficoltà, però la guardo, certo che lo faccio. Quando la tua migliore amica sembra una meringa e non si fa una scopata decente dio solo sa da quanto, cosa altro si può fare?

-       Non ho mai deciso nulla senza di te, vero?

-       Aeroporto o treno, cosa preferisci?

-       Secondo te perché non ho mai preso decisioni?

-       Perché hai sempre preferito che lo facessi io.

-       Dico davvero, cosa c’è che non va in me?

Siamo alle solite, Carlotta mi chiede, non troppo velatamente, di scegliere per lei. Così finisce che devo sentirmi responsabile doppiamente, per la mia vita, non di certo lineare e per la sua.

Finché si trattava di scegliere tra un gemello e l’altro, quello più serio o quello più alternativo, andava bene, cosa c’era davvero in palio? I nostri vent’anni, forse. Superati i trenta, invece, sul tavolo c’è molto di più. Si rischia di somigliare alle eroine delle serie tv di riferimento, ma senza scarpe costose o aperitivi Martini tutte le sere. Si rischia di apparire patetiche, non c’è nulla di peggio.

-       Cosa devo fare, Carlotta?

-       Il solito. C’è il cd dei Libertines dentro. Accendi e metti al massimo volume.

La guardo, vorrei scuoterla ma è l’unica persona che non sarò mai in grado di abbandonare.

Fuori è una giornata luminosa, nonostante tutto.

-       Time for heroes, giusto?

-       Vedo che mi capisci.

 Did you see the stylish kids in the riot

 Questa canzone mi fa pensare a quando andavamo a scuola, c’era sempre il tempo di cambiare programma, le gaffe erano all’ordine del giorno, chili di fard nascondevano l’imbarazzo e le conversazioni lunghe e interessanti si concludevano con un bacio, quale poteva essere il problema?

Come aveva fatto, quella ragazza lì, quella che indossava il perizoma nero sotto i pantaloni bianchi, a trovarsi a un passo dall’altare, con il figlio legittimo della signora Bates?

La dovevo salvare? Ma soprattutto, qual era il modo giusto di farlo?

Forse il karma di Carlotta aveva bisogno di essere liberato, avrei dovuto metterla nella condizione di scegliere da sola, una volta per tutte.

Oppure, creando queste condizioni, non avrei fatto altro che buttarla in pasto a una vita infelice e senza sesso.

Tell me what can you want now you’ve got it all

The whole scene is obscene.

Mi hanno insegnato a fuggire via ogni qual volta avessi sentito il peso dei compromessi, delle costrizioni, delle depressioni che tardano ad abbandonarti ogni giorno di più. Ogni qual volta avessi pronunciato la frase: ma ormai è troppo tardi.

Forse mi bastava quel segnale da Carlotta, avrebbe dovuto pronunciare quelle parole, solo allora l’incantesimo si sarebbe infranto. Io avrei messo in moto, Gisella avrebbe rombato di gioia, sarei entrata nel primo negozio d’abbigliamento e avrei comprato a Carlotta un abito decente e meno appariscente, a quel punto saremmo potute partire, per ricominciare di nuovo.

Ricominciare cosa?

Credo il punto stia proprio qui. Ci si può innamorare di un uomo diverso ogni cinque minuti, condurre lunghe conversazioni erotiche, scopare, ricordare di aver scopato. Va bene tutto, ma prima bisogna capire che tipo di vita si sceglie di condurre. Una di quelle in cui ogni giorno si porta a termine qualcosa, oppure una di quelle in cui si ricomincia?

Se Carlotta scegliesse la seconda categoria, potrebbe smettere di pronunciare la frase: ormai è troppo tardi.

 A me basta che la dica adesso, il sagrato della Chiesa mi ricorda una puntata di Ai confini della realtà e la canzone sta per terminare.

Tipico di noi, le cose finiscono e noi siamo sempre al punto di partenza, non importa con quale abito addosso.

Lui, lei e il Karma biancoWhere stories live. Discover now