2. Il sogno

15 0 0
                                    

Passarono circa due settimane, trascorse accanto al telefono ad aspettare una chiamata che non arrivò; le mie non trovavano mai risposta. I suoi amici ormai erano abituati alla sua assenza, ci chiedevamo tutti dove passasse le sue serate e perché quei periodi di lontananza stessero diventando sempre più lunghi; riuscivamo a sapere poco di lui. Iniziavo ad avere la presunzione che il motivo dell'assenza fossi realmente io, mentre i suoi amici mi prendevano perennemente in giro dicendo che aveva un'altra ragazza, un'altra vita segreta; ma io ero certa che non fosse così. Dopo quello che la zia mi aveva raccontato la sera della cena, mi illudevo che i suoi sentimenti nei miei confronti cominciassero ad essere troppo importanti per lui e che perciò stava cercando di allontanarmi. Così decisi di trovarlo per parlargli.

Mi feci aiutare da Mina che confondendo la voce, chiese al telefono di poter parlare con Sinone, sua madre esitò un attimo, come in attesa di ricevere un'approvazione da qualcuno, poi acconsentì. Avevo studiato per giorni una conversazione adatta ad evitare una sua prematura interruzione della comunicazione, ma non funzionò; appena sentita la mia voce riattaccò.

Allora decisi di tentare un'altra via, quella della seduzione; ma come? Era sempre così glaciale. Il sabato sera seguente, per una particolare festa al Byblos dedicata alla musica anni '80, era stato riservato un tavolo a nome del Deejay GioGio, cioè Giorgio, un grande amico di Sinone. I ragazzi sarebbero andati tutti lì a godersi quel divertente party in maschera ed ero certa che anche lui non potesse mancare. Mina ed io dedicammo il pomeriggio intero ai preparativi, la scelta dei vestiti, il trucco, l'acconciatura; ci divertimmo enormemente ma l'unico vero obiettivo era conquistarlo una volta per tutte.

La serata trascorreva in trepidante attesa ed entusiasmo che però sentivo scemare con lo scorrere del tempo; lui non arrivava. Ero ormai avvilita e abbandonata su una poltroncina, rassegnata all'ennesima delusione, mentre Mina, ballando sfrenata in pista con tutti gli altri, comicamente acconciati per l'occasione, sembrava non accorgersi della mia tristezza, o forse, questa volta, iniziava ad essere stanca della mia incapacità a farmene una ragione. Il mio sguardo vuoto era ipnotizzato dalla porta d'ingresso alla sala; la vedevo aprire e chiudere in un continuo movimento dato dal passaggio delle persone. Fra tutti quegli abbigliamenti coloratissimi, capigliature cotonate, pantaloni attillati e tanti altri particolari curiosi che non notavo più, la mia attenzione fu rapita dall'unica intransigente normalità. Ancor prima di riuscire a sentire l'emozione data dal "suo" arrivo, non potetti che disprezzare il semplicismo che sempre lo distingueva ed elevava a scapito di tutti. Mi precipitai in mezzo alla pista da ballo per far credere che ero sempre stata lì, assolutamente indifferente alla sua assenza. Tutti mi guardarono e mi fecero posto come fossi improvvisamente impazzita, ma lo sguardo arguto di Mina era già in cerca di lui, sicura che il mio comportamento potesse essere stato scaturito solo dall'arrivo di Sinone.

Lui si avvicinò alla consolle di GioGio, parlò al suo orecchio e mentre ascoltava la risposta vidi, nascosta dietro ai miei grossi occhiali da sole scelti proprio a quello scopo, che si accorse della mia presenza in pista. Ovviamente recitai la parte di quella divertita e ignara del fatto che il suo sguardo si era posati su di me. Di sottecchi notai che si stava avvicinando a me con sguardo indecifrabile; gli voltai le spalle nervosa.

«Belli quegli occhiali, ma se mi volevi guardare bastava chiedere.»

«Illuso come sempre!» mi sforzai di tirar fuori tutto il mio sangue freddo, quella poteva essere la mia ultima possibilità, non potevo farmi fregare dai miei sentimenti. Come un iceberg gli voltai ancora le spalle risoluta, ma mi tremavano le mani.

«Bene, oggi fai la dura? Mi piace!»

Forse ero sulla buona strada, ma consapevole che non dovevo esagerare «Mi ispiro a qualcuno che conosco».

Iride LiquidaWhere stories live. Discover now