Costellazione

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-allora Gin, domani siamo invitate al bar di Raul ci vuole offrire un cocktail!-

Rimasi un po' di sasso.

-Nina domani ci dobbiamo spostare ricordi?-
-si, lo so bene per questo andremo da lui alle 17, la barca parte alle 19 quindi tutto sistemato-

Nina mi fece il suo solito sorriso, quello di auto convincimento, era una guerra persa con lei.

-ok, Nina -

e mi arresi.
Dopo il quinto shot avevo perso il conto. Mi sentivo accaldata, troppo accaldata, ma non era  per il caldo. Era Nick sentivo il suo sguardo su di me, ma evitavo di guardare dal suo lato. Ad un certo punto, mi resi conto che Nina si era dileguata. Trasalì. L'agitazione si stava facendo largo dentro di me. Perché? Mi aveva lasciata sola li con quel ragazzo che mi fissava. Ma perché mi guardava così?
Mi sentivo sempre più accaldata così decisi dovevo uscire. Feci per prendere la borsa ma inciampai in essa. Ecco stavo anche per fare una figuraccia, stavo cadendo. Ed ecco che lui mi prese al volo. Restammo fissi a guardarci per due minuti e fu allora che nei suoi occhi vidi una luce, nella mia mente si fece nitida l'immagine di una costellazione.
Anche lui rimase di sasso. Furono i due minuti più lunghi della mia vita. Uscì di corsa dal locale e mi sedetti su una sdraio in riva al mare.
Il mio cuore era un martello pneumatico; perché batteva così?? Per una persona che neanche conoscevo, e quello sguardo? E domanda più importante cos'era quell'immagine, quella costellazione? L'aveva vista anche lui. La mia mente si riempiva sempre di più di domande.
Ok mi dovevo calmare. Feci un respiro profondo, così da isolare il frastuono del locale. Cercai di ascoltare il rumore del mare e mi calmai, il cuore stava tornando alla normalità è così aprì gli occhi e iniziai a osservare le stelle. La natura era sempre stato il mio calmante. Fin da quando ero piccolissima.
Non avevo mai visto così tante stelle, così luminose, sembrava che quella sera tutt'e le stelle dell'universo stessero brillando.

-sono bellissime, vero?-

Il mio cuore fece un sussulto. Dimmi che non è lui. Mi girai e lo vidi. Ancora una volta mi fissava. Nick in piedi dietro di me.
Adesso che eravamo soli mi resi conto di quanto fosse bello. I suoi occhi erano di un verde petrolio, e quei suoi capelli neri così folti lucidi, la sua bocca così carnosa e vogliamo parlare di quegli addominali scolpiti. Mi sentivo bruciare dentro, ero un fuoco, e forse stavo arrossendo, certamente stavo arrossendo così spostai lo sguardo.

-posso sedermi?-

come a voler togliere quel lungo silenzio che si stava insinuando in noi.
Annui. Alzai lo sguardo per guardare ancora una volta il cielo.

-siete arrivate da molto?- ad un certo punto chiese.
-10 giorni, domani ci spostiamo su un'altra isola.-
-e quando rientrate a casa?-

Guardavo le sue labbra mentre mi faceva quella domanda, e avrei voluto quelle labbra sulle mie. Ma che pensavo? Oddio stavo impazzendo. Forse lui si accorse che nn rispondevo e allora mi guardò ancora più intensamente. A quel punto tornai in me e risposi.

-non sappiamo ancora, sai sono anche qui per lavoro, quindi ce la stiamo prendendo comoda.-

gli sorrisi. Ma quanto era bello. E chissà se anche lui pensava lo stesso di me.

-che lavoro fai?-
-la fotografa.-
-E cosa fotografi?-
-per lo più natura, e occhi.-

Lui si incuriosì.

-perché gli occhi?-

Ci pensai un attimo.

-perché gli occhi non mentono, sono le specchio delle persone, io sono convinta che sono l'anima di noi.-

Lo vidi ancora più attento e mi chiese

-e i miei cosa dicono?-

Lo guardai ancora una volta in quegli occhi meravigliosi, desideravo toccarlo accarezzarlo, desideravo avere le sue labbra.

-dicono che sei profondo, ma un po' perfettino.-
-e da cosa intuisci che sono un perfettino?-
-dalla camicia che indossi, voglio dire in un locale del genere sarebbe bastata una maglietta.-

Iniziò a ridere a crepapelle. La sua risata celestiale mi fece venire la pelle d'oca, anche se la mia pelle bruciava.
Avevo la pelle d'oca, era lui che mi faceva venire la pelle d'oca. Se ne accorse.

-hai freddo?-
-umh, si un pochino.-
-infatti ero venuto per questo, quando Nina non ti ha visto nel locale, mi ha detto di cercarti e darti il cardigan, sapeva con sicurezza che saresti stata qui fuori-
-ah si è ha continuato dicendomi di non farti allontanare-

Io lo guardai

-ok, mamma-

e scoppiammo a ridere.

Nell'alzarmi per mettermi il cardigan inciampai di nuovo. Ma che avevo non riuscivo neanche a stare in equilibrio, e fini sopra di lui. Nelle sue braccia mi sentivo come cosparsa di luce calorosa, quella sensazione era meravigliosa. Sentivo il battito del suo cuore, batteva fortissimo, eppure lui era così calmo. Mi aiutò a sistemarmi. Il suo tocco mi faceva sentire come una scossa elettrica. O forse era solo perché non mi toccavano da un bel po di tempo.. la carne fremeva, dovevo allontanarmi da quella corrente elettrica subito.
Ad un tratto, lui con le sue mani, mi prese il viso, e mi baciò. Io non so il perché ricambiai all'istante quel bacio da prima leggero e delicato poi diventó sempre più intenso. La sua lingua così dolce, il suo alito sapeva di fragola, e poi all'improvviso mi senti avvolta da una luce intensa nella mia mente scorrevano delle immagini, i suoi occhi, come se stessi vedendo un ricordo, mi sentivo in paradiso.
Ma ebbi paura, e mi staccai.
Lui, mi guardò, con occhi speranzosi

-ti ricordi di me Gin?-

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