9

78 8 5
                                    

Anna

"Signorina, oggi verrà sottoposta ad alcuni esami"

"Perché? Io sto benissimo"

"Anna, è per il tuo bene. Passo alle dieci e andiamo, va bene?"

"Si" mentii, nulla andava bene, non volevo fare nulla, volevo solo uscire da lì, era un inferno; sarei diventata anche io come loro, come tutte le altre ragazze che stanno qui, pallida e con gli occhi scavati, in preda agli spasmi e incapace di provare emozioni, sarei diventata un mostro sotto il loro controllo.

"Falli gli esami o ti sederanno, falli, amore, ascolta."

"Voglio andare via"

"Amore, uscirai da qui, sarai bella e splendente come un raggio di sole, ci sposeremo ed avremo dei bambini ma tu devi resistere, non sei come loro, tu sei speciale"

"Ho paura, ho paura di tutto, di diventare come loro, ho paura che questa sia l'ultima volta che ti vedrò, è l'ultima volta, lo so, ma tu tieni questo anello, quello che mi hai regalato, io terrò la collana. Se in qualunque momento ti ricorderai di me, guarda l'anello e dagli un bacio, se ne dovessi uscire viva e tu sarai ancora tra i miei ricordi, se sei reale cercami, incontrami e dammi l'anello. Tieni" dico dando l'anello.

"Anna, andrà tutto bene, stai qui, fallo per me... resta forte o diventerai come loro. Anna, cerca di parlare con qualcuno e tieni, tieni il mio bracciale, è di filo per cui non ti dovrebbero far problemi" dice per poi svanire nel nulla.

"Signorina, prenda queste" dice dandomi delle pastiglie e un bicchiere d'acqua.

"Cos'è?"

"Litio, lo prenda e si stenda, causa sonnolenza" dice freddamente.

Sono piena di domande: cos'ho, perché mi danno delle pastiglie, perché mi trattano come se fossi pazza e perché sono qui... ma soprattutto, cosa si trova in quella stanza enorme?

Non lo sapevo ma presto lo avrei scoperto, me lo sentivo.

Decido di non prendere la pillola, il litio, come lo chiamano loro. Io sto bene, sono in forma e soprattutto non sono pazza, sono sicura che quando uscirò da qui mi sposerò, sposerò l'amore della mia vita e avrò tanti bambini tra pochi mesi stringerò la mia bambina tra le braccia.

Mi tocco il ventre, me lo sento, è una femminuccia. Chissà come sarà felice Antoine...

Per fortuna che c'è la mia bambina a farmi compagnia qua dentro.
Mi stendo ma vedo delle persone incappucciate fuori dalla porta, sento le urla,stanno entrando...
Entrano nella stanza, hanno un coltello, sicuramente vogliono prendere la mia bambina, la vogliono uccidere ma non lo permetterò. Mi metto ad urlare
"Aiuto, infermiera, aiuto" una donna corre da me e le dico:
"Devo uscire da qui, la mia bambina è in pericolo"
"Calmati, non c'è nessuno..."
"VOGLIONO FARMI DEL MALE, LI VEDO. IO NON SONO PAZZA"
"Tu non sei incinta..."
"Si invece, guardi" dico poggiando la mano sul mio ventre
"Ha preso il litio?"
"IO NON SONO PAZZA, NON SONO PAZZA" lo ripeto una, due, tante volte, dapprima gridando, poi scoppio in un pianto disperato.
L'infermiera a quel punto mi fa una puntura ed io non vedo più nulla, cerco di muovermi ma non ci riesco, sento la stanchezza e l'apatia impossessarsi del mio corpo e cerco il bracciale, è l'unica cosa che mi può dare forza, lo vedo, è lì sul mio polso, è l'unica cosa che mi può dare forza .

Angolo autrice: ciao a tutti, adesso manca poco alla fine della storia. Vi piace il capitolo? Che ne pensate di ciò che succede? Secondo voi che cosa succede ad Anna? Come finirà la storia?
Se avete qualche idea scrivetelo nei commenti.
Un bacio

Ettroshock -Antoine GriezmannWhere stories live. Discover now