Final

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1.

Seokjin tremava.
Un minuto, trenta secondi.
Aveva aspettato tutta la vita e non gli restava che immaginare chi si sarebbe ritrovato accanto per sempre.
Un minuto, dieci secondi.
Era in piedi in mezzo alla folla.
E se non lo avesse visto? Se a causa di tutte quelle persone la sua anima gemella lo sorpassasse, senza capire chi lui fosse?
Un minuto.
Potè solo spostare il peso da un piede all'altro, mangiucchiandosi le unghie e spostando i capelli nel modo che riteneva più consono.
Trenta secondi.
Seokjin stava sudando freddo.
Perché tutta questa ansia?
Sedici secondi.
Iniziò a guardarsi intorno, magari lo avrebbe riconosciuto lui stesso.
Zero giorni, zero ore, zero minuti, zero secondi.
Il suo cronometro si fermò. Qualcuno lo urtò.
《Perdonami, dolcezza, sembra che tu sia la mia anima gemella. Il mio nome è Namjoon.》
E, nel panico, Seokjin potè solo pensare: "Per fortuna mi sono depilato questa mattina."

2.
Hoseok era un artista. Disegnava dalla mattina alla sera, chiuso nel suo studio. Spesso si chiedeva in che modo avrebbe incontrato la sua anima gemella.
"Potrebbe farlo entrare la governante... forse organizzerà un piccolo colpo di stato..."
Fantasticava, ma alla fine non ci dava molto peso.
Durante una delle sue riflessioni, così, per curiosità, diede un'occhiata al suo polso sinistro.
Zero giorni, un'ora, due minuti.
Scosse le spalle e tornò a disegnare.
Passato del tempo, controllò nuovamente il cronometro.
Zero giorni, zero ore, un minuto.
E, tra uno sguardo e un tratto di grafite, il cronometro si fermò sullo zero.
Hoseok aveva davanti la figura anatomica più bella che avesse mai disegnato.

3.
Yoongi non era entusiasta di fare il conto alla rovescia come i suoi coetanei. Pensava che quando avrebbe incontrato la sua anima gemella lo avrebbe fatto senza saperlo, rendendosene poi conto, ma senza badare a quel fastidioso cronometro.
Lo copriva con le maniche delle più ampie felpe che indossava o, in alternativa, con il lembo di una sciarpa nelle giornate più fredde, mentre in quelle più calde si accontentava di un polsino.
Eseguiva la sua routine tranquillamente, senza lasciarsi condizionare da nulla.
Una mattina stava per attraversare la strada ma fu bloccato dal semaforo rosso.
Fu in quel momento che lo vide.
Sapeva che era lui, lo sentiva.
Dall'altra parte della strada lo aspettava un ragazzo dalle labbra carnose e le guance paffute.
Lo sguardo venne ricambiato, il ragazzo osservò il suo polso e spalancò gli occhi.
Corse per strada puntando ad arrivare dalla sua anima gemella il prima possibile.
Yoongi lo vide arrivare troppo tardi.
Era ormai lì, così vicino da poter già immaginare il suo odore.
Scomparve improvvisamente dalla sua vista.
Un camion lo aveva preso in pieno, scaraventandolo lontano da lui.
I suoi occhi sbarrati non volevano crederci.
Corse accanto al corpo del ragazzo più giovane e gli accarezzò il viso, iniziando a piangere.
Il suo pianto si fece sempre più disperato quando vide i loro cronometri.
Il cronometro di Yoongi si era fermato a un secondo.
Il cronometro di Jimin si era fermato a un secondo.

4.
Taehyung aveva sempre gli occhi incollati sul suo cronometro da quando iniziò a indicare quindici giorni, quattro ore, trentasette minuti.
Non vedeva l'ora.
Più il tempo passava, più diventava ansioso di conoscere la sua anima gemella.
Dodici giorni, due ore, trenta minuti.
Non badava più ai suoi compiti quotidiani come prima, ora il suo unico obiettivo era quello di conoscere il suo compagno di vita.
Dieci giorni, cinque ore, dieci minuti.
Iniziava a pensare a dove si sarebbero incontrati la prima volta, se in un parco, se al supermercato vicino al suo appartamento, se a scuola. Si chiedeva se lo conoscesse.
Sette giorni, un'ora, zero minuti.
Quando il cronometro finì per indicare solo sette giorni, non andò come sperava.
Invece di un'anima gemella si ritrovò con delle condoglianze e un cronometro rotto.

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⏰ Last updated: Aug 02, 2017 ⏰

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