Capitolo sette.

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«Cosa cantiamo oggi?» Harry chiese a Niall, sorridendo.

Il biondo lo squadrò da capo a piedi, odiando il fatto che sprigionasse tutta quella felicità da ogni poro. «Volevo fare qualcosa dei Coldplay, se per te va bene.»

Harry ci pensò su per qualche minuto, poi col labbro inferiore stretto tra i denti scosse debolmente la testa. «Facciamo Torn?» chiese, speranzoso.

Niall lo guardò in silenzio per qualche secondo, poi scrollò le spalle e annuì. «D'accordo.»

Niall accordò la chitarra e subito dopo iniziò a suonare le prime note della canzone. Harry non usò la sua chitarra, lasciò che fosse solamente Niall a creare la melodia, lui si mise a cantare le parole della canzone entrando totalmente nel pezzo.

Sorrise come segno di ringraziamento ogni volta che la gente lanciava soldi all'interno della custodia della chitarra di Niall.
Sorrise alle persone che si fermavano per qualche  minuto per ascoltarli.

Perse il sorriso quando Niall smise all'improvviso di accompagnare la sua voce con la chitarra. Harry si voltò verso di lui, guardandolo confusamente mentre si affrettava a prendere la sua roba per andare via.

«Cosa stai facendo?» chiese, incredulo, a bocca aperta. Ma Niall non gli rispose, limitandosi a lanciare un'occhiata di fuoco a qualcuno tra la piccola folla che si era creata intorno a loro, prima di andare via a passo veloce.

«Niall!» Harry gli urlò contro, affrettandosi a corrergli dietro dopo aver lanciato uno sguardo di scuse alle persone. «Ma che cazzo ti è preso?!» gli chiese una volta raggiunto, camminando al suo fianco.

«C'era una persona tra la folla che non sopporto» disse, criptico.

«E quindi? Io stavo cantando, porca troia. Sono sembrato un idiota che canta senza la base, non potevi far prima finire la canzone?» si alterò il riccio, non capendo il comportamento del ragazzo.

Niall rise ironicamente, arrestando la sua camminata per pararsi di fronte al riccio. «Cosa credi, che qualcuno tra la folla si accorga di te? Che ti prenda e ti porta in una casa discografica e ti faccia fare i dischi, i tour? Andiamo, Harry, non siamo in un film e tu non hai tutto questo gran talento» Harry socchiuse la bocca, guardando sbigottito il biondo che quel giorno non si risparmiava. «Nessuno si accorgerà mai di te perché la tua voce fa schifo, Harry Styles. Pensa a trovarti un lavoro vero, invece di aspettare un miracolo che non arriverà mai.»

Harry si sentì scalfito da quelle parole, ma non lo diede a vedere, stringendo i pugni e irrigidendo la mascella. «Non assumerò il tuo stesso atteggiamento, non disprezzerò gli altri per rendermi migliore. È un comportamento che solo gli idioti come te possono mettere in pratica» disse con calma ma con tanta rabbia. Si voltò per andare via, ma dopo qualche passo si fermò, guardando nuovamente il biondo.

«Ah e vaffanculo, Niall Horan» sorrise fintamente, per poi andarsene definitivamente.

Terminata la rabbia subentrò la delusione per le parole appena ascoltate, ed Harry iniziò a chiedersi se davvero la sua voce facesse schifo, se davvero non avesse talento. Si sfregò il viso con entrambe le mani più volte, scuotendo rigorosamente la testa mentre si incamminava verso la roulotte di Louis.

Quello era l'unico posto in cui sentiva di essere se stesso, con una persona che non lo giudicava. Strizzò più volte gli occhi quando li sentì inumidirsi nel ripensare alle parole buttate fuori da Niall in quel modo così cattivo e brutale. Harry si chiese il perché di tale gesto, si chiese che cosa gli avesse fatto di male per meritarsi tutto quello.

«Ricciolino, sono qui!» Louis lo richiamò, quando Harry stava per bussare alla porta. Si voltò e trovò il castano in tenuta sportiva col fiatone, probabilmente era appena tornato da una corsa.

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