Ma in quel preciso istante non era quella la cosa che la preoccupava maggiormente. L'amore esisteva eccome. Ne era certa.
La cosa che la turbava di più era il fatto che il padre non credesse nell'amore, quel sentimento tanto puro quanto pericoloso che lei aveva avuto il piacere di conoscere.

Non voleva proferire parola su quel argomento per non toccare tasti dolenti.

Così tornò sull'argomento che l'aveva portata lì.

Dopo un attimo di esitazione riprese in mano il discorso.

«Dovete dirmi cosa è successo esattamente. Voglio saperlo.»
Strinse i pugni. Si stava già preparando a un rifiuto da parte del padre.

Il genitore la guardò come se quello che aveva detto poco prima fosse veramente uscito dalla bocca della figlia.

Ebbe un'attimo di dubbio, poi acconsentì facendo un cenno con il capo.
Leila era una ragazza determinata, non avrebbe lasciato perdere molto presto. Tanto valeva dirlo il prima possibile anche se a malavoglia.

Andarono in disparte nelle panchine che facevano parte del giardino del palazzo.

La fanciulla incitò il padre a parlare.
«Tutto iniziò quando tu avevi due anni.
Eri così piccola, così innocente, ma già determinata.
'Padre? Quando potrò essere al posto tuo?' Mi ripetevi sempre.
Ti piaceva stare nella mia stanza con tutte quelle scartoffie.
Poi però hai iniziato a socializzare con la natura.
Eri sempre fuori a giocare nel grande prato.»
Leila sorrise. Aveva qualche ricordo offuscato ma un po' risovveniva nella sua memoria qualcosa.
«Mentre tu eri fuori a giocare io avevo modo di pensare a quando saresti diventata una donna.
Non volevo darti via. Non ho mai voluto.
Tu sei sempre stata la mia bambina.
Però un giorno decisi di farlo. Decisi di trovarti un marito.
In quel periodo il denaro scarseggiava e la corte di re Giacomo II era la più ricca nelle vicinanze.
Decisi che dandoti in sposa a un uomo molto ricco, così  saremmo sempre rimasti sul sicuro e non avremmo avuto più molti problemi economici.
Io e il fratello di re Giacomo, Filippo III, eravamo in buoni rapporti e mi avrebbe assicurato di proferire buona parola sul mio conto al fratello.
Così mandai una lettera a Giacomo.
Non sapevo se tirarmi indietro. Ti giuro che fino all'ultimo ho valutato l'idea di non farlo, di tenermi la lettera e rimangiarmi tutto.
Ma lo feci. Forse questa è la cosa di cui mi pentii più a lungo.
Nella lettera parlai molto di te e della proposta che volevo fargli lui me rispedì un'altra, quella che hai letto.
Tutto il resto...»
Leila rimase sorpresa dalla storia.
«Rammento qualche cosa padre, di quel giorno.» affermò.

Quindi anche suo padre era dubbioso sul fatto di darla in sposa a uno sconosciuto...
Quella storia le suscitò non poche emozioni.
Una lacrima solitaria le solcò il viso, seguita da tante altre.
Cercava di asciugarle ma ogni volta che lo faceva ne uscivano altre, e altre ancora.
Il padre la strinse in un abbraccio, era ancora un poco formale, ma non era distaccato come il suo solito.
Suo padre le voleva bene allora.

                                    ***

Aveva visto Matthew in cucina.
Andrew quel giorno era andato con suo padre ad eseguire delle faccende.

«Leila che è succes...»
Leila gli si fiondò addosso con le lacrime che non cessavano di scendere.
Lui fu molto sorpreso dalla sua reazione.
Stava piangendo e lui non sapeva che fare per tranquillizzarla.
Non poteva sopportare di vederla piangere.
Lei gli mise le braccia attorno al collo e lui le cinse la vita stringendola forte a se.
Stava piangendo sempre di più.
Affondò la testa nell'incavo del collo di Matthew mentre le lacrime scendevano bagnandogli la giacca blu.
Con un mano lui le accarezzò la testa.
«Shhh» le sussurrava Matthew mentre lei continuava a piangere.
«Sfogati.».
Le baciò la testa.

Una volta che la principessa si calmò lui si fece spiegare il tutto.
Fu sbalordito anch'esso da quel racconto.
Leila piangeva per tutte quelle emozioni che aveva avuto in pochi minuti.

La ragazza gli raccontò anche della frase del padre.
Matthew diventò leggermente rosso dal nervoso.
Come poteva dire che l'amore non esisteva?
Che non esisteva quel brivido che si provava mentre ci si baciava con la persona amata?
Che non esisteva quel fantastico rapporto che legava due persone in modo così travolgente?

«Cosa ne pensi?» domandò Matthew a Leila.

La principessa fece un risolino.
«Fandonie. Io credo nell'amore. Credo in quel sentimento così profondo, così indescrivibile...»

«...Io invece credo in noi.» interruppe Matthew a bassa voce quasi impercettibile.
La stava guardando. Stava guardando i movimenti delle sue labbra che avrebbe voluto tanto baciare.

Leila sentì quello che ebbe detto.
La faceva impazzire. Era così sincero e diretto con lei. Inevitabilmente, gli sorrise.
Fece come per continuare quello che stava dicendo.
«...quell'emozione che riesco a provare solo con te.»

Anche l'amato sorrise.
Leila gli si avvicinò pericolosamente. Erano molto vicini. Troppo. Arrossì.

Gli lasciò un veloce bacio a stampo.
Voleva farlo durare di più.
Ma sentirono qualcuno che stava per aprire la porta della cucina.

Royal love {#WATTYS2019}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora