Cosa è successo?

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~~ Matilde's Pov ~~

● Sei mesi dopo ●
Avevamo traslocato nella nuova casa da poco e per "inaugurarla" avevamo invitato gli altri Mates e le cinzie. Però loro non sapevano che avevamo intenzione di organizzare uno scherzo: Stefano,infatti, aveva comprato un test di gravidanza e volevamo far finta che io fossi incinta.
Così io mi chiusi in bagno mentre Stefano posizionava le fotocamere prima delľ arrivo degli ospiti.
Il piano era questo: mio marito *adoro dire "mio marito" *^* * avrebbe fatto accomodare gli ospiti nel soggiorno come se niente fosse, poi io sarei sbucata dal corridoio, avrei farfugliato qualcosa alľ orecchio di Stefano e lui sarebbe corso dagli ospiti urlando che sarebbe stato padre.
Era un piano semplice e potevamo riuscire nelľ intento, se non fosse stato per un piccolo particolare.
Comunque, proseguiamo in ordine: la prima parte del piano andò a gonfie vele: io andai in bagno e Stefano fece accomodare gli ospiti in soggiorno.
Feci il test, ridacchiando tra me e me pensando alle facce degli altri. Ma appena vidi il risultato, il sorriso si spense subito.
Ero veramente incinta.
Non fraintendete, io ero felicissima e mi sentivo pronta, ma avevo paura della reazione del "padre".
Così andai da lui e lo trascinaii in corridoio.
Ste: bravissima, si vede che hai preso una laurea alľ accademia delle belle arti! Ma perchè questa faccia? - disse notando la mia espressione preoccupata.
Io: guarda tu stesso...- riuscii soltanto a dire, passandogli il test.
Stefano lo guardò confuso, poi cambiò espressione.
Era... felice?
Ste: Ma questo è meraviglioso!! Diventerò davvero padre!!- Urlò per poi abbracciarmi fortissimo.
Corse come un forsennato verso il soggiorno, dando la notizia agli ospiti.
Arrivai anche io e subito mi vennero incontro le ragazze, che mi abbracciarono talmente forte che per poco mi strozzavano. Nel frattempo io ero ancora sbalordita dalla reazione di Stefano. Perciò rimasi come imbambolata per un pò.
Quando mi ripresi, decisi che era il momento di festeggiare. Andai in cucina, presi la bottiglia di champagne che avevamo preso in teoria per rendere lo scherzo più realistico e festeggiammo, schiamazzando a più non posso.
Nel bel mezzo del casino, però, iniziai ad avere uno strano senso di nausea e giramento di testa, che andò aumentando sempre di più.
Io: Stefano, prendimi...- gli dissi prima di svenire.

Sentivo che la mia mano era stretta da un' altra, molto grande, calda e... familiare. Aprii piano piano gli occhi e mi ritrovai davanti un ragazzo moro, con un paio di occhiali neri e gli occhi lucidi.
Io: S-stefano? Dove sono?
Mi guardò come se fossi risorta e mi abbracciò urlando frasi del tipo: "è viva! È viva!".
*In che senso "viva"? Io non sono mai morta!* pensai.
Io: cos'è successo? Perché sono qui?
Iniziò a parlare e mi raccontò che avevamo avuto una bellissima bambina, Bianca. Quattro anni dopo la sua nascita, per andarla a prendere dalľ asilo, feci un brutto incidente stradale, sbattendo la testa e entrando in coma. Ci rimasi per sei mesi. Ero viva per miracolo. I medici pensavano perfino che non mi sarei mai svegliata e avevano detto a Stefano svariate volte di rinunciare a sperare nel mio risveglio. Ma lui non gli diede mai ascolto e ogni mattina, lui era in ospedale a raccontarmi come era andato il giorno prima.
Dopo un pò che rimasi lì a guardarmi e a dirmi quanto gli ero mancata, chiamò un medico per comunicare la notizia del mio risveglio. Immediatamente arrivarono in camera mia quasi tutti i dottori del reparto e tutte le infermiere delľ ospedale, seguiti da Stefano. Non ero molto sorpresa, il mio risveglio non era programmato.
Dopo vari controlli, decisero di tenermi fino alľ indomani per essere sicuri che non mi accadesse niente.

...

Io e Stefano eravamo di fronte la casa che avevo sognato durante il coma. Non vedevo ľ ora di rivedere la mia bambina!
Aprimmo la porta e la prima ad accorgersi di noi fu mia sorella che venne ad abbracciarmi in lacrime.
Stando sempre attaccata a me, Diana ci accompagnò nella stanza di Bianca, che aveva appena messo a letto.
Appena entrai, iniziai a chiamarla.
Io: Bianca? Tesoro, sono la mamma!
Bianca: ma non è possibile. Papà mi ha detto che la mamma è in cielo dagli Angeli!
A sentire quelle parole, mi commossi talmente tanto che per poco non mi misi a piangere. Non è bello sentir dire certe cose da una bambina di quattro anni.
Io: no tesoro stai tranquilla... la mamma è tornata per te - le dissi mentre le accarezzavo i lungi capelli castani. Bianca era davvero bellissima. Aveva la faccia tonda e paffuta come me e gli occhi e i capelli come il papà.
La presi in braccio e andai nel soggiorno insieme a Stefano e Diana.
Io: Dido ci faresti una foto? Voglio immortalare questo momento.- girai lo sguardo dalla mia bambina al mio amore sorridendo.
Mia sorella annuì e prese il mio cellulare, custodito fino a quel momento da Stefano.
Dido: la famigliola è pronta? 3... 2... 1...

                         // Click //

The end

O mio dio. Piango tutti i mari esistenti nelľ universo.
No vi giuro sto piangendo. È finita. Non posso crederci.
Dopo 3000 letture, tantissime stelline e commenti fantastici è finita. Davvero non so come ringraziarvi. Mi avete fatto vivere un' avventura ed emozioni che non mi sarei mai aspettata. Vi voglio un bene indescrivibile❤.
Per ora dalla vostra Mati è tutto. Presto vi aggiornerò quando inizierò a scrivere il sequel di questa storia che mi ha accompagnata per circa di cinque mesi. A presto.
Vi voglio bene❤

Un Sogno Diventa Realtà // Stefano Lepri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora