23°

13 2 0
                                    

Ecco, in queste generi di situazioni mi imbarazzo facilmente, e Federico non smetteva di guardarmi.
-insomma, possiamo dire che questo posto è magnifico..hai fatto tutto da solo?-
-apparte che ho organizzato io però, mi hanno aiutato i camerieri..solo non ci sarei mai riuscito!-
-ah...-

"Signori, il tempo che aspettiamo la cena, potete anche accomodarvi fuori per prendere una boccata d'aria, sapete qui c'è un'aria piuttosto affollata" intanto il cameriere faceva l'occhiolino a Federico.
Federico mi prende per mano e mi porta fuori. Una bellissima terrazza con le candele a terra, e i petali di rose rosse. E iniziamo a parlare così a caso.
-eh dimmi, quel ragazzo...si è fatto più sentire?-
-Si, ma è solo per il lavoro, niente di più!-
-Anche se non ci credo molto..-
-Uffa basta Federico! Dubiti su tutto quello che faccio, significa che non hai nemmeno un briciolo di fiducia in me!-
-non è così credimi..-
-non ti credo più basta mi hai rotto il cazzo!.-
-ma...-
Salgo in fretta e quelle scale sembra che me le divori. I tacchi mi davano una pressione che..aiaiai non sapevo nemmeno descrivere. Sento Federico urlare dalla scala
-Ma te la prendi per così poco?-
Non gli rispondo, e mi limito a dire dentro di me -è un coglione!- ma io questo "coglione" lo amo. Arrivo in camera, mi levo le scarpe e il vestito, sotto il vestito avevo un vestitino corto bianco,
Mi chiusi in bagno e mi misi a piangere come non mai, desideravo la sua fiducia e nient'altro!
Mentre piangevo sentivo sbattere la porta, e un urlo -Piccola dove sei-.
Purtroppo mi trovò, sentiva me piangere.
-Apri la porta dai-
-Noemi apri la porta su!-
-dai cazzo-
-ora la sfondo io eh?!-
-okay...1.....2....3..-
Apri la porta, mi guardo per cinque minuti e s'inginocchiò.
-cosa vuoi?!-
-te.-
-vattene cazzo-
Mi prese e mi diede un bacio, da quel bacio ad altro, ci siamo ritrovati dentro la vasca. Io non l'avevo nemmeno perdonato, e restammo a guardarci.
-Sei un coglione-
-Non dirmi che non ti è piaciuto perché possiamo anche riprovarci.-
-finiscila!-
Mi alzai dalla vasca, l'acqua era leggermente ghiacciata, mi misi soltanto la tovaglia addosso e la stanza era davvero calda si stava benissimo. Intanto Federico si asciuga e addosso aveva i pantaloni e ovviamente le mutande.
Aveva quei capelli biondi bagnati che mamma mia mi facevano impazzire, però dovevo contenermi.
-Lo capisci che se sono geloso è perché non voglio che tu te ne vada? Io ti amo troppo.-
-Ma tu non puoi dubitare del nostro rapporto! Devi fidarti un po' di più di me. Capisco che sono orribile, che dico troppe parolacce però..-
-Mi piaci così come sei, una stronza e paranoica che è sempre incazzata mi mandi fuori di testa. Cazzo lo vuoi capire che io ti amo così? Così stronza, impulsiva, così vissuta, con il mascara colato e quella sigaretta in bocca!-
-no io senza parole-
-Basta!-
Si avvicinò e mi baciò di nuovo. E tra un bacio e l'altro si fece di nuovo lo stesso errore. Quello di amarlo ancora di più.

WiFi a tutto volume ||B&F FANFICTION|| (finito)Where stories live. Discover now