L'abito bianco è appeso nella cabina armadio

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Domani sarà un matrimonio vero, come le immagini delle riviste, con l’abito color avorio e il ricevimento bordo piscina. Domani Carlotta si sposa, ma io sono convocata stasera a casa sua, deve farmi una confessione dice. Io ho paura delle confessioni di Carlotta, temo che per questo matrimonio sia tutto pronto tranne la sposa.

Ricordo la prima volta che io e lei parlammo di sesso, in quarta elementare, durante il dopo scuola, mentre Suor Alberta cercava di mantenere l’ordine e la disciplina.

Poche ore prima, Giulio della quinta B era riuscito ad attirare la nostra attenzione nel bagno dei maschi, Carlotta portava una treccia lunga fino a metà schiena, i suoi capelli erano così spessi che le davano un’aria da grande.

- Siete pronte?

- Pronte per cosa?

Mirko Marinelli, Alessandro Biafora, Fabio Morrone e Giulio Triani, tutti della quinta B, erano di fronte a noi, con le mani sui fianchi.

- 1,2,3…via

- Avanti, diteci chi ce l’ha più lungo.

Avevamo protestato, interrotte da un lieve balbettio, senza dire parolacce o gridare. Lo sguardo di Carlotta si era soffermato solo su Giulio, sulle parti basse di Giulio, gentilmente mostrateci in quell’intervallo di una qualunque giornata di scuola.

Poche ore dopo, durante il dopo scuola, avevo chiesto a Carlotta se ciò che avevamo visto le fosse piaciuto.

- Dimmelo tu se ti è piaciuto.

- No, dimmelo prima tu.

- Te l’ho chiesto prima io.

- Bugiarda, te l’ho chiesto prima io.

Carlotta non mi diceva mai niente per prima, neanche allora, ero stata io a doverle rivelare che mi piaceva Alessandro e avrei voluto toccarlo, per ascoltare la sua confessione: a lei piaceva Giulio, ogni volta che lo vedeva o pensava a lui, di notte, sentiva un formicolio.

- Lo senti mai tu?

- A volte, quando guardo certe cose in televisione.

- Quali cose?

- Quelle che guardano i miei genitori di notte.

Citofono, salgo le scale e c’è Carlotta ad accogliermi con un calice di rosso in mano, è sommelier la mia migliore amica, almeno su questioni di vino posso fidarmi.

- Cosa c’è che non va?

- Niente, a te cosa c’è che non va?

- Io domani vado a un matrimonio, non vorrei ubriacarmi stasera.

- Forse dovresti.

- Tutto bene con Paolo?

- Perché non dovrebbe andar bene?

- Non so, forse perché lui è un cattolico integralista?

- Sei ripetitiva.

- Dimmi solo una cosa: l’avete fatto?

Quella che è la casa di Carlotta ancora per una sera, profuma come i suoi capelli alle elementari. L’abito bianco è appeso nella cabina armadio, tutti gli altri vestiti sono ormai impacchettati e pronti al trasferimento. Se una donna corre il rischio di ubriacarsi la sera prima del matrimonio deve esserci una ragione, ecco quella di Carlotta: non ha ancora fatto sesso con Paolo, il promesso sposo, proprio mai. Da Giulio Triani in poi, Carlotta ha pensato molte volte al sesso, un numero non quantificabile. Dalla sua prima volta, a diciassette anni, Carlotta ha collezionato molti aneddoti sul sesso. Poi ha incontrato Paolo, il dentista pudico, il timorato di Dio ma brillante, il gentile ma noioso.

- Hai provato a dirgli che avevi voglia?

- Lo sai che non mi esprimo così con lui.

- Hai provato a dirgli, sono eccitata madonna santa?

- Lui non lo sa.

- Cosa non sa? Che ti ecciti?

- Non sa di tutte le volte in cui mi sono eccitata.

- Basterebbe dirgli che sei eccitata adesso. Chiamalo e digli di venire qui.

- Non posso, ci tiene troppo.

- A cosa?

- A questa cosa di restare puri l’uno per l’altra.

- Carlotta.

- Eh.

- Tu non sei pura da tempo.

- Lo so, prima mi sono eccitata perché il cassiere mi ha sfiorato la mano dandomi il resto.

- Quel cassiere strabico?

- Te l’ho detto, non sto al meglio.

Vorrei dirle di scappare via, che non andrà mai bene se non riesce a essere sincera con lui, vorrei dirle che non avrebbe dovuto fingere, ma poi penso a qualche frase di Woody Allen sulle relazioni che funzionano e guardo i suoi occhi preoccupati, allora resto in silenzio e bevo ancora un po’ di vino.

- Silvia?

- Dimmi.

- Se non dovesse scoparmi per bene domani?

- Non lo so, scoleremo un’altra bottiglia immagino.

Lui, lei e il Karma biancoWhere stories live. Discover now